Eliminare lo zucchero dalla dieta fa bene al nostro organismo? Ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo
Iniziare una dieta può risultare particolarmente difficile, soprattutto quando si tratta di eliminare o ridurre determinati alimenti o condimenti. Stravolgere le proprie abitudini alimentari in maniera drastica non è per nulla facile e, per molte persone, queste modifiche radicali possono provocare momenti di disagio o vere e proprie difficoltà emotive. Ad esempio, una scelta comune per chi decide di perdere peso è quella di consumare alimenti senza l’aggiunta di zuccheri, con l’obiettivo di ottenere risultati visibili nel più breve tempo possibile. Ma siamo sicuri che cercare di eliminare o ridurre drasticamente il livello di zuccheri consumati possa fare bene al nostro organismo? Vediamo tutto ciò che c’è da sapere a riguardo.
Eliminare completamente lo zucchero dalla propria alimentazione risulta pressoché impossibile, poiché è presente in molti alimenti processati, oltre che in prodotti naturali come la frutta e i latticini. Un consumo eccessivo di zucchero può contribuire all’accumulo di grasso corporeo, al sovrappeso, all’aumento della glicemia e, di conseguenza, al rischio di sviluppare il diabete. Tuttavia, eliminare del tutto gli zuccheri dalla dieta potrebbe comportare conseguenze negative per l’organismo. Ma cos’è esattamente lo zucchero?
Gli zuccheri appartengono alla categoria dei carboidrati, che si suddivide in due gruppi principali: i carboidrati complessi (polisaccaridi), come gli amidi presenti nella pasta, e i carboidrati semplici (monosaccaridi, disaccaridi e oligosaccaridi), tra cui lo zucchero utilizzato comunemente per dolcificare bevande e alimenti.
Lo zucchero, in sé, non è nocivo e rappresenta una fonte di energia immediata per l’organismo. Tuttavia, il problema sorge quando si consumano quantità eccessive di zuccheri semplici, in particolare quelli che apportano solo calorie senza altri nutrienti. Questi sono noti come “zuccheri liberi” e includono, ad esempio, quelli aggiunti a prodotti come biscotti o bevande zuccherate. Al contrario, gli zuccheri naturalmente presenti in alimenti come frutta e latte non vengono classificati come “liberi”, poiché questi alimenti forniscono anche nutrienti essenziali come fibre, vitamine e calcio.
Gli zuccheri liberi in quantità eccessive possono causare picchi glicemici, sia immediati sia prolungati, stimolando una maggiore produzione di insulina da parte del pancreas. Questo ormone trasporta il glucosio dal sangue alle cellule, ma in presenza di un eccesso di zuccheri e in una dieta ipercalorica, il processo può portare all’accumulo di grasso corporeo.
Le linee guida italiane raccomandano di mantenere l’apporto totale di zuccheri al di sotto del 15% del fabbisogno calorico giornaliero, con un limite ridotto al 10% se si considerano solo gli zuccheri liberi. Per quanto riguarda i carboidrati totali, inclusi quelli complessi, essi dovrebbero rappresentare tra il 45% e il 60% dell’energia giornaliera.
Per un uomo di corporatura media che consuma 2.000 calorie al giorno, il limite suggerito è di circa 75 grammi di zuccheri totali al giorno. Questo quantitativo può essere raggiunto con una dieta equilibrata, includendo tre porzioni di frutta, due di latticini freschi e, se desiderato, un paio di cucchiaini di marmellata per la colazione.
Escludere del tutto gli zuccheri dalla dieta non garantisce necessariamente benefici significativi per la salute, salvo situazioni particolari in cui venga prescritto da un medico, come nel caso di specifiche terapie nutrizionali per l’epilessia farmacoresistente, che richiedono l’eliminazione totale dei carboidrati. Tuttavia, una scelta di questo tipo richiede attenzione per evitare carenze nutrizionali, poiché comporterebbe l’esclusione di alimenti come frutta e latticini, che sono fonti essenziali di nutrienti.
È importante distinguere tra una dieta iperproteica, che comporta un eccesso di proteine rispetto al fabbisogno individuale e non offre reali benefici, e una dieta chetogenica controllata, che è una strategia nutrizionale prescritta in casi specifici, come per pazienti con obesità severa. Seguire una dieta chetogenica senza supervisione medica o senza una reale necessità può, nel lungo termine, causare squilibri metabolici e deficit nutrizionali.
In particolare, eliminare completamente tutte le fonti di zuccheri e, più in generale, di carboidrati, senza un’adeguata integrazione, può determinare carenze di vitamine, potassio, magnesio, calcio e favorire una maggiore demineralizzazione ossea.
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