Nonostante la pioggia che cade su Milano in questi giorni, è in arrivo la bella stagione con l’aumento delle temperature e le belle giornate. Tutte situazioni che ci spingono a trascorrere molto tempo all’aria aperta, magari in un parco. Naturalmente non ci sono soltanto le cose positive. Perché con l’aumento del caldo si sta assistendo a una vera e propria emergenza zecche nel nostro paese. E bisogna stare molto attenti. Le zecche sono artropodi che fanno parte della famiglia degli ectoparassiti temporanei.
Cosa significa? Significa che le zecche sono parassiti e vivono sulla superficie corporea esterna di chi le ospita. Però, le zecche conducono la maggior parte della loro vita nell’ambiente circostante per poi attaccare l’ospite solo nel momento in cui devono nutrirsi del suo sangue. Ed ecco perché con loro si usa la parola “temporanei”. Ectoparassiti sono anche le pulci, i pidocchi, gli acari, le cimici e i ditteri. In Italia sono diverse le specie di zecche presenti che possono attaccare uomo e animali. Tra queste specie, ci sono Ixodes ricinus (è quella più diffusa), I. gibbosus, I. hexagonus, Haemaphysalis punctata e Dermacentor marginatus.
Le zecche infestano soprattutto gli animali, ma l’uomo può rappresentare un ospite occasionale di questo parassita. L’interesse sanitario nei confronti di questi artropodi ectoparassiti è elevato perché possono fungere da vettori per patogeni di varia natura. Attraverso il loro apparato buccale, infatti, le zecche possono trasmettere microorganismi o altri patogeni (i virus) che entrando in contatto con la circolazione del sangue possono dare origine a patologie anche gravi. Una su tutte, la malattia di Lyme. Ma anche l’ehrlichiosi, la rickettsiosi e la meningoencefalite da zecche. Ma cosa bisogna fare per togliere una zecca? Nel caso ci si accorga di essere stati aggrediti da una zecca, è molto importante rimuoverla dalla superficie corporea. Però, bisogna fare attenzione. Questa è un’operazione da eseguire con alcune accortezze. È molto importante evitare la rottura degli apparati buccale e digerente del parassita ed evitare che il rostro di cui è dotato e che è penetrato nella pelle rimanga al suo interno.
Ecco cosa bisogna fare:
Ora, però, vediamo quali sono i comportamenti da evitare al fine di scongiurare spiacevoli conseguenze. Nel dettaglio, durante l’operazione di rimozione della zecca è necessario:
Come già detto in più parti, dopo aver rimosso la zecca dalla pelle è opportuno prestare attenzione alla comparsa di eventuali sintomi nel periodo seguente. In termini generali, la sintomatologia di malattie causate dai patogeni eventualmente trasmessi dalla zecca possono manifestarsi dal momento in cui la zecca viene rimossa fino a 30-40 giorni dopo. E bisogna rivolgersi al medico se la zecca è rimasta attaccata per più di due giorni; la rimozione del parassita è avvenuta in maniera parziale e alcune parti sono rimaste all’interno della cute dopo la rimozione; dopo aver tolto la zecca compaiono reazioni cutanee diffuse; l’area in cui era presente la zecca si gonfia, diventa dolente e/o presenta pus; nel periodo che segue l’estrazione della zecca, compaiono sintomi sistemici di qualsiasi tipo, come ad esempio, febbre, mal di testa, sensazione di malessere, torcicollo.
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