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Zecche, ecco come rimuoverle in modo sicuro

Nonostante la pioggia che cade su Milano in questi giorni, è in arrivo la bella stagione con l’aumento delle temperature e le belle giornate. Tutte situazioni che ci spingono a trascorrere molto tempo all’aria aperta, magari in un parco. Naturalmente non ci sono soltanto le cose positive. Perché con l’aumento del caldo si sta assistendo a una vera e propria emergenza zecche nel nostro paese. E bisogna stare molto attenti.  Le zecche sono artropodi che fanno parte della famiglia degli ectoparassiti temporanei.

Zecca | pixabay @Erik_Karits

Cosa significa? Significa che le zecche sono parassiti e vivono sulla superficie corporea esterna di chi le ospita. Però, le zecche conducono la maggior parte della loro vita nell’ambiente circostante per poi attaccare l’ospite solo nel momento in cui devono nutrirsi del suo sangue. Ed ecco perché con loro si usa la parola “temporanei”. Ectoparassiti sono anche le pulci, i pidocchi, gli acari, le cimici e i ditteri. In Italia sono diverse le specie di zecche presenti che possono attaccare uomo e animali. Tra queste specie, ci sono Ixodes ricinus (è quella più diffusa), I. gibbosus, I. hexagonus, Haemaphysalis punctata e Dermacentor marginatus.

Il pericolo per l’uomo

Le zecche infestano soprattutto gli animali, ma l’uomo può rappresentare un ospite occasionale di questo parassita. L’interesse sanitario nei confronti di questi artropodi ectoparassiti è elevato perché possono fungere da vettori per patogeni di varia natura. Attraverso il loro apparato buccale, infatti, le zecche possono trasmettere microorganismi o altri patogeni (i virus) che entrando in contatto con la circolazione del sangue possono dare origine a patologie anche gravi. Una su tutte, la malattia di Lyme. Ma anche l’ehrlichiosi, la rickettsiosi e la meningoencefalite da zecche. Ma cosa bisogna fare per togliere una zecca? Nel caso ci si accorga di essere stati aggrediti da una zecca, è molto importante rimuoverla dalla superficie corporea. Però, bisogna fare attenzione. Questa è un’operazione da eseguire con alcune accortezze. È molto importante evitare la rottura degli apparati buccale e digerente del parassita ed evitare che il rostro di cui è dotato e che è penetrato nella pelle rimanga al suo interno.

Cosa fare?

Ecco cosa bisogna fare:

  • Dopo aver individuato la zecca, disinfettare la zona interessata
  • Procurarsi delle pinzette con punta fine (pulite e disinfettate) per afferrare la zecca
  • La rimozione della zecca può iniziare: il procedimento dovrà avvenire in maniera lenta e progressiva, esercitando una leggera e delicata trazione verso l’esterno. Alcuni consigliano anche di far ruotare delicatamente il parassita, mentre si esercita la trazione verso l’esterno, ma senza forzare eccessivamente
  • Una volta estratto il parassita, disinfettare l’area di cute interessata, quindi contattare il medico
  • Se parti dell’apparato buccale del parassita rimangono all’interno della cute, si può cercare di rimuoverle con la pinzetta (sentire anche il medico)

Cosa non fare

Ora, però, vediamo quali sono i comportamenti da evitare al fine di scongiurare spiacevoli conseguenze. Nel dettaglio, durante l’operazione di rimozione della zecca è necessario:

  • Evitare di stringere, schiacciare o scuotere il corpo del parassita
  • Evitare di tirare verso l’alto con troppa energia
  • Evitare di torcere la zecca
  • Dopo aver rimosso la zecca, non schiacciarla a mani nude
  • Evitare il ricorso di alcuni rimedi “per sentito dire” come l’uso del calore o di altre sostanze (ad esempio, alcol, benzina, acetone, sostanze grasse) nel tentativo di rimuovere la zecca. Questo perché la sofferenza indotta al parassita potrebbe favorire il rigurgito di saliva e quindi l’entrata in circolo di materiale potenzialmente infetto
  • Se non ci si sente in grado di gestire la situazione e/o rimuovere la zecca in autonomia, è bene evitare il fai da te e ricorrere al consulto medico
Zecca | pixabay @Erik_Karits

Quando preoccuparsi?

Come già detto in più parti, dopo aver rimosso la zecca dalla pelle è opportuno prestare attenzione alla comparsa di eventuali sintomi nel periodo seguente. In termini generali, la sintomatologia di malattie causate dai patogeni eventualmente trasmessi dalla zecca possono manifestarsi dal momento in cui la zecca viene rimossa fino a 30-40 giorni dopo. E bisogna rivolgersi al medico se la zecca è rimasta attaccata per più di due giorni; la rimozione del parassita è avvenuta in maniera parziale e alcune parti sono rimaste all’interno della cute dopo la rimozione; dopo aver tolto la zecca compaiono reazioni cutanee diffuse; l’area in cui era presente la zecca si gonfia, diventa dolente e/o presenta pus; nel periodo che segue l’estrazione della zecca, compaiono sintomi sistemici di qualsiasi tipo, come ad esempio, febbre, mal di testa, sensazione di malessere, torcicollo.

Redazione Saluteweb

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