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Vigoressia, cos’è e perché può essere pericolosa

Avete mai sentito parlare di vigoressia?

Si tratta di un disturbo che colpisce in particolar modo gli uomini, ma che può riguardare pure le donne, provocando anche danni gravi.

Approfondiamo insieme la conoscenza di questo tema, indagandone cause e possibili cure.

Vigoressia, quando il proprio corpo non è mai abbastanza

La vigoressia, nota anche in ambito medico come bigoressia o dismorfia muscolare, rappresenta un disturbo psicologico caratterizzato da una percezione distorta del proprio corpo e che porta a sviluppare l’eccessiva preoccupazione di essere troppo magri e poco muscolosi.

La vigoressia è un disturbo che interessa prevalentemente gli uomini, ma che colpisce anche le donne: è un non accettare mai pienamente il proprio aspetto | Immagine Unsplash @Scott Webb – Saluteweb.it

Si manifesta attraverso un’ossessione smodata per il fitness e il culturismo, spesso accompagnata dall’uso eccessivo di integratori alimentari e, nei casi più gravi, anche di steroidi anabolizzanti.

Le persone affette da vigoressia mettono sempre l’esercizio fisico al centro della loro vita, finendo spesso così il relegare la vita sociale e il lavoro in secondo piano.

Ogni pensiero e azione quotidiana ruotano attorno all’aspetto fisico e all’alimentazione, con una particolare attenzione per il bodybuilding.

Parliamo di un disturbo che ha quindi origini multifattoriali, spesso influenzate da fattori biologici, sociali e psicologici.

La diagnosi accurata richiede quindi l’intervento di uno specialista dei disturbi psicologici, che valuterà i sintomi alla luce dei criteri diagnostici del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.

Il grande problema che accompagna questo disturbo è quello di non riuscire a convincere il paziente della necessità di ricevere aiuto.

La consapevolezza e il riconoscimento della condizione costituiscono, infatti, passi cruciali verso il recupero, ma il passo più complicato è proprio il portare chi soffre di vigoressia a riconoscere di avere un problema.

Cause e sintomi più comuni

Alcuni esperti considerano la vigoressia un sottotipo di dismorfofobia, rientrante nei disturbi ossessivo-compulsivi, mentre altri la associano più strettamente ai disturbi del comportamento alimentare, come l’anoressia nervosa o la bulimia.

L’epidemiologia della vigoressia evidenzia una predominanza nei maschi, specialmente tra gli adolescenti e i giovani adulti, anche se parliamo di una condizione che riguarda pure le donne.

Si tratta, infatti, di un disturbo sempre più rilevante nel panorama dei disturbi mentali legati all’immagine corporea e che si manifesta spesso come il risultato di molteplici fattori anziché essere riconducibile a una singola causa.

È ciò che dicono gli esperti, i quali concordano sul fatto che sia una combinazione complessa di elementi biologici, psicologici e sociali a contribuire all’insorgenza della vigoressia.

Elementi come:

  • Bullismo durante l’infanzia: un’esperienza comune tra coloro che sviluppano la vigoressia è l’essere stati vittime di bullismo durante l’infanzia, spesso a causa di un aspetto fisico considerato “difettoso” dalla società. Episodi di questo tipo possono lasciare cicatrici emotive profonde, influenzando diversamente le persone in base alla loro sensibilità individuale.
  • Bassa autostima: la bassa autostima e l’insoddisfazione verso il proprio corpo emergono come tratti ricorrenti tra i pazienti affetti da vigoressia. Questo senso di inadeguatezza può favorire lo sviluppo del disturbo, poiché molte persone cercano di compensare tali sentimenti attraverso l’allenamento e il potenziamento muscolare, sperando di rafforzare la propria stima personale.
  • Isolamento sociale e solitudine: un passato di isolamento sociale o la tendenza a ritirarsi dagli altri sono fattori comuni tra coloro che soffrono di vigoressia. Questi comportamenti possono contribuire alla vulnerabilità verso il disturbo, accentuando il senso di alienazione e la ricerca di conforto nell’allenamento e nel raggiungimento di un corpo idealizzato.
  • Esposizione mediatica: nel contesto occidentale, l’esposizione costante a modelli di bellezza irrealistici attraverso i media ha un impatto significativo sulla diffusione della vigoressia. Le pubblicità e i media promuovono spesso ideali di bellezza basati su corpi asciutti, tonici e muscolosi, influenzando lo spettatore a desiderare di conformarsi a tali standard e alimentando così il ciclo della vigoressia.
  • Competizione sportiva di alto livello: gli atleti professionisti e coloro che praticano sport ad alto livello sono particolarmente suscettibili alla vigoressia. La pressione competitiva e la costante ricerca di miglioramento possono portare a una critica eccessiva del proprio corpo e delle proprie prestazioni. L’insuccesso in competizioni può innescare una spirale di allenamenti intensivi, alimentando ulteriormente il disturbo, specialmente negli sport dove le dimensioni, la forza e il peso sono determinanti per il successo.

Viste le cause più comuni, passiamo ora ai sintomi che caratterizzano la vigoressia.

Questo disturbo si manifesta, infatti, attraverso una serie di comportamenti caratteristici, quali:

  1. Preoccupazione ossessiva per l’aspetto fisico, con l’idea che il corpo non sia abbastanza magro, muscoloso o atletico.
  2. Impegno in allenamenti intensi per favorire la crescita muscolare, occupando molte ore della settimana.
  3. Attenzione eccessiva all’alimentazione, limitando l’assunzione a cibi sani, ipocalorici e ricchi di proteine.
  4. Priorità all’allenamento e alla cura del corpo rispetto alla vita sociale e lavorativa.
  5. Investimento di tempo e risorse economiche in palestre, centri fitness, prodotti per la cura del corpo e l’allenamento.
  6. Controllo costante dell’aspetto fisico tramite lo specchio, evitando di guardarvisi quando non ci si allena attivamente.
  7. Continui allenamenti compiuti nonostante infortuni muscolari e ricorso costante a integratori alimentari e steroidi anabolizzanti per aumentare la massa muscolare.
Diversi fattori biologici, fattori psicologici e fattori sociali possono essere alla causa della vigoressia | Immagine Unsplash @Jakob Owens – Saluteweb.it

Possibili cure e trattamenti

Chi soffre di vigoressia è portato a compromettere, anche seriamente, la propria qualità di vita quotidiana.

L’uso indiscriminato di steroidi anabolizzanti può, infatti, causare seri effetti collaterali, tra cui atrofia testicolare, ginecomastia, ipertrofia cardiaca e psicosi.

La priorità data all’allenamento può portare poi all’isolamento sociale e alla perdita del lavoro, con l’isolamento sociale e la disoccupazione che possono contribuire, a loro volta, alla depressione e al rischio di pensieri suicidi.

Non solo. L’eccessivo allenamento e le diete iperproteiche possono indebolire anche l’apparato muscolare e danneggiare i reni nel lungo termine.

Per questo, è importante che chi soffre di vigoressia si sottoponga a delle cure per trovare una soluzione a quello che è un grosso problema, cominciando così a stare meglio.

Nello specifico, la gestione della vigoressia richiede un approccio multidisciplinare, con coinvolgimento di professionisti esperti nei disturbi mentali, soprattutto quelli legati ai comportamenti ossessivo-compulsivi.

La terapia consigliata prevede una combinazione di psicoterapia cognitivo-comportamentale, terapia farmacologica e, possibilmente, coinvolgimento della famiglia.

Come anticipato in precedenza, l’ostacolo principale nel trattamento della vigoressia è spesso la negazione del problema da parte del paziente.

Alcuni soggetti possono reagire infatti con rabbia e isolamento, complicando il percorso terapeutico.

La psicoterapia cognitivo-comportamentale mira quindi a identificare e gestire i comportamenti problematici e i pensieri distorti associati alla preoccupazione eccessiva per la magrezza o la tonicità muscolare.

Inoltre, aiuta a individuare i fattori scatenanti che portano ai comportamenti patologici.

I farmaci utilizzati sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, ma devono essere prescritti da un medico e associati alla psicoterapia, così da massimizzarne i benefici.

La psicoterapia familiare coinvolge l’intera famiglia nel supporto al paziente durante il percorso terapeutico (è importante che la famiglia comprenda il disturbo e impari come supportare efficacemente il proprio caro).

Alcuni consigli pratici per chi soffre di vigoressia includono limitare l’esercizio fisico a un’ora al giorno, interrompere l’uso di steroidi e integratori per il fitness ed eliminare strumenti che favoriscono il conteggio delle calorie e il monitoraggio dell’attività fisica dai dispositivi personali.

Marco Garghentino

Brianzolo dal 1996, ho sempre pensato che la comunicazione sia la principale arte che l’uomo ha sviluppato nei secoli. Amo lo sport, conoscere il Mondo ed essere informato. Ogni vita ha una storia e spesso vale la pena raccontarla.

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