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Vertigini, le tipologie e le cause

Le vertigini sono un sintomo in presenza del quale chi ne è vittima ha l’impressione che l’ambiente circostante si muova o ruoti tutt’attorno.A provocare le vertigini può essere un problema dell’apparato vestibolare dell’orecchio interno (vertigini periferiche), oppure un problema con sede nell’encefalo (vertigini centrali). La più comune causa di vertigini è la condizione nota come vertigine parossistica posizionale benigna, un disturbo dell’apparato vestibolare.

Spesso, chi soffre di vertigini lamenta anche altri sintomi, tra cui: nausea, vomito, perdita di equilibrio, nistagmo, sudorazione e/o perdita dell’udito. Per poter trattare correttamente le vertigini, è fondamentale, in corso di diagnosi, identificare le precise cause scatenanti.

Cosa sono le vertigini e le cause

Le vertigini sono un sintomo per cui chi ne è vittima ha la sensazione che l’ambiente attorno a lui si muova o ruoti. Il termine “vertigini” deriva dal verbo latino “verto“, che in italiano significa “girare” o “ruotare su sé stessi”.
Le vertigini possono insorgere a seguito di un problema all’apparato vestibolare dell’orecchio interno, oppure a causa di un problema che interessa l’encefalo.
Donna con mal di testa | Pixabay @Eternalcreative – Saluteweb.it

Le vertigini derivanti da un’alterazione dell’apparato vestibolare – che è l’organo dell’equilibrio – prendono il nome di vertigini periferiche.

Le vertigini che, invece, derivano da un problema dell’encefalo – per la precisione, o del cervelletto o del tronco encefalico – sono meglio conosciute come vertigini centrali.

Le più comuni cause di vertigini periferiche sono:

  • La condizione nota con il nome di vertigine parossistica posizionale benigna o VPPB. Secono attendibili studi scientifici, l’insorgenza di vertigini in chi soffre di VPPB sarebbe dovuta alla formazione di cristalli di carbonato di calcio, all’interno dei canali semicircolari costituenti l’apparato vestibolare. Con il loro movimento, questi cristalli di carbonato di calcio pregiudicherebbero il buon funzionamento dell’organo dell’equilibrio e provocherebbero la tipica sensazione dell’ambiente circostante che gira. Più diffusa nella popolazione anziana, la VPPB tende a insorgere senza particolari ragioni; tuttavia, in rare circostanze, fa la sua comparsa dopo: infezioni dell’orecchio, interventi chirurgici all’orecchio, traumi alla testa o lunghi periodi a letto (dovuto per esempio a una grave malattia).
  • La labirintite è un’altra causa delle vertigini ed è l’infiammazione del labirinto, ossia l’insieme di tutti i canali semicircolari che costituiscono l’apparato vestibolare dell’orecchio interno. In genere, la labirintite insorge a seguito di un’infezione virale (un raffreddore o un’influenza) o batterica (un’otite); più raramente, può derivare da un trauma cranico o da una reazione allergica. La labirintite è motivo di vertigini perché, in presenza di un’infiammazione a suo carico, il labirinto funziona in maniera inadeguata e invia segnali errati al cervello.
  • La neuronite vestibolare è l’infiammazione dei nervi che collegano il labirinto all’encefalo e permettono la regolazione precisa dell’equilibrio. Con la loro infiammazione, i suddetti nervi funzionano scorrettamente, trasmettendo in maniera inadeguata i segnali nervosi percorrenti la via “apparato vestibolare – cervello”; di solito la neuronite vestibolare ha un’origine virale.
  • La sindrome di Ménière è una malattia dell’orecchio interno, che, secondo le ipotesi più accreditate, insorgerebbe a causa di un accumulo di endolinfa all’interno del labirinto. L’endolinfa è il liquido presente all’interno dei canali semicircolari dell’apparato vestibolare, che gioca un ruolo fondamentale nella trasmissione dei segnali nervosi per la regolazione dell’equilibrio.
  • Alcuni medicinali hanno come effetto collaterale le vertigini periferiche: aminoglicosidi, cisplatino, antibiotici, diuretici, cisplatino, salicilati ecc.

Tra le più comuni cause di vertigini centrali, rientrano:

  • Emicrania.
    È una condizione patologica caratterizzata da cefalee unilaterali (cioè su un solo lato della testa), che tendono a un peggioramento e sono in grado di provocare dolore intenso e pulsante.
  • Sclerosi multipla.
    È una malattia cronica e invalidante, che insorge per effetto di una degradazione progressiva delle cellule nervose (i neuroni) del sistema nervoso centrale.
  • Neurinoma acustico(o Schwannoma vestibolare).
    È un tumore al cervello di tipo benigno, che colpisce le cellule di Schwann dell’VIII nervo cranico (o nervo vestibolococleare). L’VIII nervo cranico è un nervo sensoriale che controlla udito ed equilibrio.
  • Tumori al cervello, con sede nel cervelletto (tumori del cervelletto). Il cervelletto è una delle quattro regioni che costituiscono l’encefalo. Il suo compito è coordinare i movimenti del corpo.
  • Ictus o TIA: il termine ictus e i suoi numerosi sinonimi – tra cui colpo apoplettico, infarto cerebrale e stroke – indicano un’interruzione o una forte riduzione dei rifornimenti di sangue diretti a un’area dell’encefalo. Questa mancanza di adeguati rifornimenti sanguigni comporta la morte progressiva della regione di encefalo interessata. Un TIA, o attacco ischemico transitorio, è un ictus caratterizzato da un’interruzione temporanea dei rifornimenti di sangue.
  • Farmaci che, come effetto collaterale, possono determinare vertigini sono, per esempio, gli anticonvulsivanti.

Spesso, alle vertigini si associano diversi altri sintomi, tra cui:

  • Perdita di equilibrio;
  • Nausea;
  • Mal di testa;
  • Sudorazione;
  • Nistagmo;
  • Tinnito(o acufeni);
  • Perdita dell’udito;
  • Senso di malessere generale.

In alcuni individui, la sensazione indotta dalle vertigini e i sintomi d’accompagnamento possono essere appena accennati; in altre persone, invece, possono essere anche molto marcati e severi.

Quanto durano? Quando rivolgersi al medico e qual è la terapia da seguire

Le vertigini e i sintomi associati hanno durata variabile da paziente a paziente: in alcuni soggetti, possono svanire dopo qualche secondo/minuto; in altri, invece, possono protrarsi anche per diverse ore, se non addirittura giorni.

Sulla durata delle vertigini e delle manifestazioni d’accompagnamento incide, generalmente, il tipo di cause scatenanti.

Immagine | Pixabay @TeroVesalainen

A seconda delle condizioni scatenanti, le vertigini possono comparire improvvisamente o in maniera graduale.

È bene consultare un medico quando le vertigini sono un sintomo ricorrente/persistente o quando si presentano in modo molto marcato.

Poiché la vertigine parossistica posizionale benigna è la più comune causa di vertigini, vale la pena ricordare quali sono gli altri sintomi caratteristici di questa particolare condizione medica:

  • Nausea;
  • Perdita di equilibrio;
  • Nistagmo e altri disturbi della vista. La presenza di nistagmo in un individuo è spesso indice di un problema a livello dell’organo dell’equilibrio;
  • Vomito (raramente);
  • Presincopeo sincope (raramente).

Il trattamento delle vertigini dipende dalle cause scatenanti e dalla severità dei sintomi. Di seguito, l‘articolo riporta le terapie adottate contro le principali cause di vertigini.

Per la labirintite virale non esistono trattamenti particolari; in questi frangenti, l’unica indicazione medica consiste nello stare a riposo, in attesa che l’infezione guarisca spontaneamente.

Diverso invece è il caso della labirintite batterica: questa condizione richiede la somministrazioni di antibiotici.

In tutte quelle circostanze in cui la labirintite ha pregiudicato le capacità uditive, è raccomandabile rivolgersi a un esperto in malattie dell’orecchio e disturbi dell’udito, per ricevere le cure più adeguate al caso. Alcune forme di labirintite richiedono il ricorso a un trattamento noto come riabilitazione vestibolare.

Successiva di solito a un’infezione di tipo virale, la neuronite vestibolare è una condizione che, in genere, tende a guarire in modo spontaneo, senza particolari trattamenti. Il percorso di guarigione potrebbe durare diverse settimane.

Quando le vertigini sono particolarmente severe e associate a sintomi fastidiosi (vomito, nausea ecc), i medici consigliano di sdraiarsi a letto fino alla loro conclusione e, in alcuni casi, di assumere determinati medicinali, quali la proclorperazina e gli antistaminici. In presenza di una neuronite vestibolare, è altamente sconsigliato bere alcolici e stancarsi eccessivamente.

In genere, le persone con vertigine parossistica posizionale guariscono spontaneamente nel giro di diverse settimane o mesi. Secondo gli esperti, la risoluzione delle VPPB è legata alla dissoluzione dei cristalli di carbonato di calcio, circolanti nei canali semicircolari dell’apparato vestibolare.
Tuttavia, è bene precisare che, per accelerare il processo di guarigione e per migliorare il quadro sintomatologico, i medici consigliano di:

  • Alzarsi lentamente dal letto.
  • Evitare di rivolgere lo sguardo verso l’alto, quindi evitare attività che possono indurre a compiere tale gesto.
  • Sottoporsi alla manovra di Epley. La manovra di Epley consiste nell’esecuzione di 4 specifici movimenti della testa, il cui scopo è muovere i cristalli di carbonato di calcio e posizionarli in punti tali da risultare innocui (o comunque meno influenti) dal punto di vista sintomatico.
  • Se la manovra di Epley ha scarsi risultati o è ineseguibile per problemi al collo da parte del paziente, praticare gli esercizi di Brandt-Daroff.

Se la manovra di Epley e gli esercizi di Brandt-Daroff sono inefficaci, se i sintomi non accennano a migliorare e se compaiono altri disturbi ancora, è opportuno rivolgersi nuovamente allo specialista e affidarsi alle sue indicazioni.

Poiché l’emicrania rappresenta la principale causa di vertigini centrali, in questa sezione ci si limiterà a una veloce descrizione del trattamento previsto in tale circostanza.

La cura dell’emicrania prevede in genere la somministrazione di una serie di farmaci, per alleviare la sintomatologia dolorosa e per prevenire gli attacchi di mal di testa.

In genere, durante un attacco di vertigini, è consigliabile sdraiarsi in una stanza tranquilla e poco illuminata. Questo dovrebbe attenuare la sensazione dell’ambiente che gira e anche la nausea.

In genere, per prevenire o evitare un peggioramento delle vertigini, i medici consigliano di sottrarsi, per quanto possibile, alle situazioni stressanti e che causano ansia.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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