Verdure e ortaggi, ecco perché non comprarli già tagliati e confezionati

Scopri perché è meglio evitare verdure e ortaggi già tagliati e confezionati: più risparmio, nutrienti e meno rifiuti.

Siamo davvero sicuri di dover comprare ortaggi già tagliati e confezionati che troviamo sugli scaffali del supermercato? Questi prodotti sono spesso acquistati nella convinzione di risparmiare tempo e denaro e per una presunta comodità.

In realtà, il loro acquisto spesso comporta un inutile spreco di denaro invece di offrire il tanto desiderato risparmio, oltre a portare a una scelta di alimenti meno nutrienti rispetto ai prodotti interi, preferibilmente di origine locale e non industriale. Ecco alcuni motivi per cui dovresti evitare di acquistare ortaggi pronti al consumo, senza trascurare l’aspetto del packaging e dei rifiuti.

Verdure e ortaggi: ecco perché non bisogna comprarli già tagliati e confezionati

Spesso consideriamo la riduzione dell’impatto ambientale degli alimenti che portiamo sulle nostre tavole attraverso la scelta di prodotti a chilometro zero, che hanno percorso la minore distanza possibile per arrivare a noi. Un altro aspetto fondamentale legato all’impronta di carbonio dei nostri cibi riguarda i loro processi produttivi.

Verdure e ortaggi: ecco perché non bisogna comprarli già tagliati e confezionati
Verdure e ortaggi: ecco perché non bisogna comprarli già tagliati e confezionati – Pexels @Helena Lopes – Saluteweb.it

 

Prima del trasporto, frutta, verdura, legumi e altri alimenti di origine industriale attraversano numerose fasi che generano emissioni di CO2 e sprechi idrici ed energetici. Queste fasi includono lavaggi con l’uso di sostanze disinfettanti, irraggiamento per eliminare batteri, e refrigeramento necessario sia durante il trasporto che durante lo stoccaggio.

La produzione a livello industriale richiede alti consumi energetici per l’uso di macchinari che disinfettano, affettano e confezionano gli alimenti. Acquistando ortaggi interi e sfusi, gran parte di queste emissioni e sprechi vengono evitati, soprattutto se provengono direttamente dal nostro orto o da un mercato contadino locale.

Avrete sicuramente notato, se vi è capitato di acquistare ortaggi già affettati o privati delle parti di scarto e confezionati, che non sempre questi ortaggi sono così puliti come ci si aspetterebbe. Spesso, tra porri, finocchi e cespi d’insalata, si può trovare della sporcizia che richiede una pulizia aggiuntiva prima del consumo, causando un ulteriore spreco d’acqua rispetto a quella già utilizzata durante la pulizia, seppur non perfetta, prima del confezionamento industriale.

All’interno dell’industria alimentare, le contaminazioni batteriche non sono rare. La lunga conservazione degli ortaggi, soprattutto fuori stagione, può favorire lo sviluppo di muffe e marciumi, che possono manifestarsi anche poche ore dopo l’acquisto. Per questi motivi, è preferibile optare per prodotti di stagione, meno trattati industrialmente e di provenienza certa.

Anche gli ortaggi già puliti, tagliati e confezionati dovrebbero comunque essere lavati prima dell’uso, per eliminare non solo tracce di sporco, ma anche per contrastare eventuali residui di pesticidi presenti sulla loro superficie.

La comodità ha un prezzo, e questo prezzo è spesso molto alto. Basta confrontare il costo di una confezione di insalata in busta con quello di un cespo di lattuga per rendersi conto che, scegliendo di non “perdere tempo” a pulire e tagliare l’insalata, si finisce per pagare di più per una quantità di prodotto nettamente inferiore, che si deteriora più rapidamente e che necessita comunque di essere lavata nuovamente prima del consumo per garantire maggiore sicurezza.

Il caso dell’insalata in busta è solo uno dei tanti esempi. Pensate alle confezioni di carote già tagliate a bastoncini o alle piccole porzioni di ortaggi vendute come verdure pronte per il minestrone. In generale, acquistando ortaggi interi si risparmia, considerando il prezzo al chilo.

Optando per ortaggi biologici, che oggi non sono sempre molto più costosi rispetto ai convenzionali, e gratis se provenienti dal proprio orto, il risparmio è ancora maggiore, poiché si possono consumare anche bucce, gambi e foglie commestibili, riducendo al minimo gli scarti.

Ortaggi e frutta confezionati e pronti al consumo possono sembrare un’opzione più salutare rispetto alle classiche merendine, specialmente quando si cerca uno spuntino spezzafame. Tuttavia, ciò che spesso si ignora in questo confronto è che l’esposizione all’aria e alla luce di ortaggi e frutta, una volta affettati o privati della buccia, può compromettere il loro contenuto nutritivo.

Quando un frutto o un ortaggio ricco di vitamina C viene affettato, inizia un processo di degradazione per questa vitamina e altri nutrienti, come il betacarotene, impoverendo il valore nutritivo degli alimenti. Per questo motivo, è preferibile scegliere frutta e ortaggi interi, da sbucciare e affettare al momento. Queste operazioni richiedono pochi minuti e porteranno benefici alla tua salute.

Attraversando le corsie del supermercato, è facile notare l’enorme quantità di imballaggi utilizzati dall’industria alimentare, non solo per motivi di sicurezza e protezione degli alimenti, ma anche per scopi pubblicitari e per attirare i consumatori all’acquisto di determinati prodotti.

Frutta e verdura sono naturalmente alimenti sani, che non necessitano di campagne pubblicitarie per esaltarne le qualità nutrizionali. Tuttavia, le esigenze attribuite ai consumatori moderni hanno portato alla creazione di confezioni di ortaggi già affettati e pronti all’uso, avvolti in un packaging eccessivo, composto da pellicole trasparenti, vaschette di plastica o polistirolo, linguette e scatole di cartone.

Questi imballaggi non fanno altro che contribuire all’aumento dei rifiuti accumulati quotidianamente da ogni cittadino e famiglia. Ecco quindi un ulteriore e ultimo motivo per evitare il più possibile l’acquisto di ortaggi e frutta affettati e confezionati.

È preferibile optare per prodotti interi da affettare una volta a casa, così da risparmiare economicamente, ottenere un maggior apporto nutritivo per mantenere una buona salute e contribuire a ridurre la quantità di materiali di scarto da smaltire.

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