Numeri alla mano, il colesterolo assimilato attraverso alimenti come le uova e i gamberi concorre per una quota di circa un quinto ai livelli totali nel sangue
Uova, gamberetti e scampi sono salvi. Il motivo? Non provocano un aumento del colesterolo. A salvare del tutto questi alimenti sono le nuove raccomandazioni della Società italiana di nutrizione umana (Sinu): a distanza di 10 anni dall’ultima edizione e dopo l’esame dei dati della letteratura scientifica da parte di 150 esperti, è arrivata la revisione dei Larn. In sostanza, i livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana, cioè le quantità consigliate di cibi, carboidrati, proteine, grassi, vitamine e minerali.
Come riporta il Corriere della Sera, si legge che a tavola “è stato eliminato il limite di 300 milligrammi al giorno per il colesterolo, alla luce degli studi e delle relative meta-analisi che hanno evidenziato la scarsa importanza relativa dell’assunzione di colesterolo rispetto a quella dei grassi saturi, cui è strettamente legato”. Come si può tradurre tutto questo? Che non sono né i tuorli né i crostacei la causa dell’ipercolesterolemia, ma i grassi saturi e trans, che stimolano la produzione di colesterolo da parte dell’organismo.
Numeri alla mano, il colesterolo assimilato attraverso alimenti come le uova e i gamberi concorre per una quota di circa un quinto ai livelli totali nel sangue, mentre i quattro quinti sono prodotti dal corpo stesso. Ed è proprio questa fabbricazione endogena che viene accresciuta da una dieta carica dei lipidi detti “cattivi”. Quindi cosa bisogna fare? È consigliabile non esagerare con i cibi ricchi di grassi saturi, come carne rossa, formaggi grassi e stagionati, salumi, burro, patatine fritte e alcuni alimenti ultra-processati è il primo consiglio.
Un altro consiglio è quello di comporre pranzo e cena per tre quarti con fonti vegetali, dai cereali integrali alle verdure, dai legumi alla frutta. Una loro prerogativa è la fibra e quella solubile crea nel nostro apparato digerente una specie di gel, che intrappola parte del colesterolo presente nell’intestino e lo trascina come rifiuto verso l’espulsione. Quindi, in conclusione non c’è alcuna relazione tra consumo di uova e incidenza di malattie cardiovascolari. Quindi, se l’ipercolesterolemia è in continua crescita la responsabilità è di un’alimentazione povera di fonti vegetali e debordante di grassi saturi.
Detto tutto questo, però, cos’è il colesterolo? È un grasso presente nel sangue che viene in gran parte prodotto dall’organismo, mentre in minima parte viene introdotto con la dieta. Mentre, in quantità fisiologiche, il colesterolo è coinvolto in diversi processi fondamentali per il funzionamento dell’organismo, quando è presente in quantità eccessiva costituisce uno dei fattori di rischio maggiori per le malattie cardiache.
Il colesterolo in eccesso, infatti, tende a depositarsi sulle pareti delle arterie, provocando la formazione di lesioni che le ispessiscono e le irrigidiscono. Questo processo, chiamato aterosclerosi, può portare nel tempo alla formazione di placche vere e proprie, che ostacolano – o bloccano del tutto – il flusso sanguigno, con conseguenti rischi a carico del sistema cardiovascolare.
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