Secondo quanto emerso dalla 109/ma edizione del Congresso nazionale Sio – Società italiana di otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale, che si tiene a Milano, da qui al 2050 una persona su quattro soffrirà di ipoacusia. Un dato peggiore rispetto a quanto dicono i numeri oggi, che vedono soffrire di questa condizione una persona su cinque. Tuttavia, più dell’80% delle persone interessate vive in aeree sprovviste di sistemi sanitari adeguati ad affrontare le diverse necessità in ambito medico. Per questo, è stato promosso un ‘Patto intersocietario per la cura delle malattie dell’orecchio e dei conseguenti disturbi uditivi’. A condividere questo intento le diverse società mediche coinvolte, e di conseguenza le professioni sanitarie interessate: tra queste troviamo i pediatri, i geriatri, i medici di medicina generale, gli audiometristi, gli audioprotesisti, logopedisti e gli assistenti sanitari.
Con un’affermazione provocatoria, la stessa Società ha affermato che “la sordità non esiste, esistono le malattie dell’apparato uditivo”. A dirigere l’evento Domenico Cuda, direttore di Otorinolaringoiatria all’ospedale di Piacenza, con i presidenti onorari Angelo Caroggio e Michele De Benedetto. Come precisato dal presidente della Sio Giovanni Danesi, in quest’evento gli specialisti della materia “intendono rilanciare il loro ruolo centrale sul terreno della tutela della salute dei cittadini. E per fare questo siamo pronti a rafforzare anche il nostro ruolo attivo in quelle che sono le iniziative di lobbying positiva. Fare lobby per noi significa ‘rendere ciò che è come dovrebbe essere’, per rafforzare la nostra capacità complessiva di operare a favore del benessere delle persone affette da patologie in area orotinolaringoiatrica”.
“Siamo assolutamente convinti che la sordità sia un concetto superato, che di fatto si debba parlare di malattie dell’apparato uditivo”, ha affermato Cuda. Per questo sono state condivise alcune linee guida, le ‘living guidelines’, per l’impianto cocleare e le linee guida italiane per lo stesso impianto. Ma non solo: si è parlato acnhe dello sviluppo del registro delle protesi uditive impiantabili, analizzando anche i diversi confronti clinici sulle nuove indicazioni riguardanti la sordità monolaterale, in seno all’Istituto superiore di sanità.
Infine, spazio è stato dato anche alla telemedicina, molto discussa nelle ultime settimane, e le nuove prospettive che il Pnrr potrebbe offrire nel campo medico: dalle stampanti 3D, alle applicazioni dell’intelligenza artificiale. “La digitalizzazione in Italia cresce in ogni ambito del tessuto sociale. In quello sanitario è proprio la telemedicina a creare opportunità che fanno bene non solo al cittadino, ma anche all’ambiente in cui vive: con la telemedicina, del resto, crescono le terapie digitali, che assicurano al paziente la possibilità di curarsi correttamente eventualmente anche da remoto, oltre a consentirgli di acquisire maggiore consapevolezza sul proprio stato di salute. Ed è proprio perché al paziente dedica maggiore attenzione, che il medico può approntare programmi terapeutici” più mirati, ha concluso Cuda.
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