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Tumore ovarico al terzo stadio, tutto quel che bisogna sapere

Ogni anno 300mila donne nel mondo ricevono una diagnosi di tumore ovarico. Restano in Italia, le nuove diagnosi sono 5.300 all’anno

Nei giorni scorsi la top modella Bianca Balti, 40 anni, ha annunciato di essere stata operata di cancro dell’ovaio diagnosticato al terzo stadio. Una notizia che è diventata virale. “Ho un lungo viaggio davanti a me, ma so che ce la farò. Per me, per i miei cari (le mie figlie sono in cima alla lista) e per tutti voi che avete bisogno di forza, potete prenderne un po’ in prestito perché ne ho un sacco. Finora il cancro mi ha dato la possibilità di trovare la bellezza attraverso gli ostacoli della vita”, ha scritto sui social Bianca Balti.

Corridoio di un ospedale | pixabay @mspark0

Dati alla mano, ogni anno 300mila donne nel mondo ricevono una diagnosi di tumore ovarico. Restando in Italia, le nuove diagnosi sono 5.300 all’anno. Di queste, tra il 25-30% sono di origine genetico-ereditaria. Nella popolazione generale, il rischio di sviluppare un tumore dell’ovaio è dell’1,8%. In Italia fino all’80% dei casi di tumore ovarico viene diagnosticato tardi. In caso di diagnosi tardiva la sopravvivenza a cinque anni non supera il 40%. Ma questo tipo di tumore si può prevenire? In realtà per questo tipo di cancro non esistono ancora strumenti efficaci di screening o di diagnosi precoce come esistono per il tumore dell’utero e del seno. Ecco perché il consiglio è quello di sottoporsi, in maniera periodica, a una visita ginecologica ed ecografia transvaginale.

Il tumore alle ovaie

“Il tumore delle ovaie – ha spiegato Domenica Lorusso, ordinario di Ostetricia e Ginecologia alla Humanitas University e direttore del Programma di Ginecologia Oncologica Humanitas San Pio X di Milano, alla Repubblicaè il più mortale tra le patologie oncologiche. Spesso la diagnosi è tardiva per la mancanza di sintomi specifici e perché non abbiamo mezzi di screening validi. In realtà, Bianca Balti presenta una mutazione del Brcc e questi sono gli unici casi in cui si può esercitare una prevenzione primaria”.

E ancora: “In queste pazienti che hanno un rischio aumentato di sviluppare il tumore dell’ovaio oltre che della mammella, è consigliata una chirurgia preventiva con l’asportazione delle tube e delle ovaie per la riduzione del rischio che si fa per le pazienti portatrici della mutazione Brca 1 intorno ai quarant’anni e per le patenti portatrici della mutazione Brca2 intorno ai 45 anni”.

Ospedale | pixabay @ StockSnap

Come riconoscere i sintomi

Il tumore ovarico si accompagna a sintomi non specifici. Diventa, quindi, fondamentale riconoscere per tempo i segnali della malattia. Sensazione di sazietà anche a stomaco vuoto, gonfiore persistente all’addome, fitte addominali, bisogno frequente di urinare, perdite ematiche vaginali, stitichezza o diarrea. Rilevato in fase iniziale, la possibilità di sopravvivenza a cinque anni è del 75-90%. Se il tumore viene rilevato quando è già esteso ad altri organi e con presenza di metastasi la possibilità di sopravvivenza a cinque anni è del 25-45%. Per la diagnosi è importante rivolgersi a un centro specializzato nella cura del tumore ovarico.

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Redazione Saluteweb

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