Il trapianto di capelli è una pratica sempre più diffusa. Non tutti, però, conoscono i meccanismi necessari per realizzarlo e i costi che questo tipo di operazione può avere. Entriamo, quindi, nel dettaglio di questa pratica e proviamo a capirne qualcosa di più.
Innanzitutto, è più opportuno chiamarlo autotrapianto. Si tratta, infatti, di una tecnica chirurgica che prevede il trasferimento di piccoli frammenti di pelle e dei bulbi piliferi che in questi frammenti si trovano da una zona all’altra della testa. La funzionalità di questo tipo di operazione si basa sul fatto che, anche in quelle persone che sono colpite da alopecia androgenetica, nella maggior parte dei casi restano alcune aree in cui i capelli continuano a crescere. A quel punto, i bulbi trasportati continueranno a fare ciò che facevano nella loro precedente area, ma in un’area nuova.
Tale metodica ormai codificata, fu descritta per la prima volta nel 1939 da un medico giapponese, il dottore Okuda, e messa a punto in tutti i suoi dettagli dal dottor Orentreinch nel 1959. Nel corso degli anni, numerosi studiosi hanno perfezionato ulteriormente tale tecnica al fine di migliorare il risultato estetico e renderlo il più naturale possibile.
Alla domanda se esistano alternative al trapianto in caso di alopecia androgenetica la risposta più semplice è “no”. Esistono, infatti, cure farmacologiche, oltre a una ampia schiera di integratori e cosmetici. In tutti i casi, questo tipo di cure agiscono laddove vi sono follicoli in sofferenza, ma ancora vitali. In presenza, invece, di un’atrofia dei bulbi diffusa non hanno risultati evidenti ed è quindi necessario, per chi ne sentisse il bisogno, provvedere al trapianto.
Anche per questo motivo, negli anni le tecniche di trapianto sono notevolmente migliorate. Oggi vi è una maggiore attenzione anche all’aspetto estetico e gli innesti tengono, per esempio, conto dal naturale verso di crescita dei capelli e della loro disposizione. In questo modo, il risultato dei trapianti risulta naturale e molto poco invasivo. Non lascia, infatti, cicatrici di nessun genere.
Pur trattandosi di un intervento di routine e che, come detto, negli anni ha visto un grande miglioramento nella tecnica, si tratta comunque di un intervento chirurgico. Pertanto l’autotrapianto di capelli va eseguito soltanto da medici specializzati in questo settore. L’operazione viene effettuata in regime ambulatoriale, in anestesia locale e talvolta sotto sedazione. Non si tratta di un’operazione dolorosa e gli effetti collaterali sono particolarmente limitati. Non esiste un tempo esatto: la durata dell’operazione dipende dall’estensione dell’area. Spesso gli interventi vengono, comunque, effettuati in diversi momenti, per valutare l’impatto e optare, eventualmente, per degli infoltimenti.
In conclusione, arriviamo alla parte economica. Il trapianto di capelli ha avuto una importante diffusione sia per i risultati positivi che solitamente si verificano sia per una certa accessibilità a livello economico. Anche in questo caso, com’è naturale, i prezzi variano dalle dimesioni dell’area interessata all’autotrapianto e da altri fattori legati all’operazione. Mediamente, però, la cifra si aggira tra i 4.000 e i 6.000 euro. Com’è noto, poi, c’è chi sceglie destinazioni estere, soprattutto la Turchia, per provare a risparmiare. La cosa fondamentale, come già sottolineato, è l’importanza di rivolgersi a dei professionisti, per evitare complicazioni di ogni genere.
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