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Tilt Test, cos’è e quando dev’essere effettuato

In questo articolo vedremo le caratteristiche, le curiosità e tutto ciò che c’è da sapere a proposito del Tilt Test

Conosciuto anche come “test del tavolo inclinato”, “test di stimolazione ortostatica passiva” o TTT (dall’inglese Tilt Table Test), il Tilt Test è un esame diagnostico che consente di monitorare in modo continuo la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca del paziente mentre passa da una posizione orizzontale a una quasi completamente verticale. In altre parole, il Tilt Test permette di valutare la risposta del paziente al cambiamento di posizione dal clinostatismo all’ortostatismo e l’effetto di questo passaggio sulla sua pressione arteriosa e frequenza cardiaca. Ma vediamo tutte le caratteristiche su questo test.

Ecco tutto ciò che c’è da sapere sul Tilt Test

Questo esame è utilizzato principalmente per valutare le sincopi di origine sconosciuta, ma viene impiegato anche per diagnosticare forme sintomatiche di ipotensione ortostatica e alcune tipologie di disfunzione autonomica (disautonomia). Per monitorare costantemente la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca e altri parametri vitali durante la transizione dalla posizione orizzontale a quella semi-verticale e per valutare eventuali variazioni, il test viene eseguito su un letto inclinabile appositamente progettato per questo scopo. In alcuni casi, possono essere somministrati farmaci per indurre la sincope nel paziente. Sebbene considerato efficace e generalmente affidabile, il Tilt Test può produrre risultati falsi positivi e può causare alcuni fastidiosi effetti collaterali.

Tilt Test | www.fvhospital.com – Saluteweb

A cosa serve il Tilt Test

Il Tilt Test, come abbiamo appena visto, è utilizzato principalmente per valutare le sincopi di origine sconosciuta (ovvero gli svenimenti inspiegabili), in particolare per diagnosticare le sincopi neuro-mediate, come quelle vasovagali. Questo esame permette di riprodurre le condizioni che causano una sincope, monitorando continuamente parametri vitali come la frequenza e il ritmo cardiaci e la pressione arteriosa.

Il Tilt Test può essere impiegato anche per:

  • Diagnosticare forme sintomatiche di ipotensione ortostatica;
  • Indagare sospette sindromi da tachicardia ortostatica posturale o pseudosincopi psicogene.

È importante sottolineare che, sebbene sia considerato relativamente sicuro, il Tilt Test dovrebbe essere eseguito solo quando gli esami diagnostici tradizionali (ad esempio, ecocardiogramma, elettrocardiogramma, Holter cardiaco, TAC encefalica, ecc.) non hanno fornito risultati conclusivi e non hanno permesso al medico di stabilire una diagnosi certa.

Come si effettua e durata del test

Il paziente viene posizionato e fissato con apposite cinghie su un lettino inclinabile, in grado di ruotare grazie a un meccanismo motorizzato. Al paziente vengono applicati elettrodi per monitorare continuamente la pressione arteriosa, l’ECG, la frequenza respiratoria, la saturazione di ossigeno e, se necessario, l’elettroencefalogramma. In alcuni casi, possono essere somministrati farmaci per via sublinguale o endovenosa per amplificare l’effetto della posizione inclinata. Per questo motivo, potrebbe essere inserito un accesso endovenoso per la rapida somministrazione del farmaco se necessario.

Indicativamente, considerando tutte le fasi preliminari, l’esecuzione del test, l’interpretazione dei risultati e la redazione del referto, il tilt test richiede circa 90 minuti, anche se questa durata può variare. Inoltre, il tempo complessivo può aumentare in caso di sincope, poiché il paziente avrà bisogno di un periodo di recupero.

Le fasi del test sono principalmente due:

  1. Fase basale: il lettino rimane orizzontale per circa 5 minuti, mantenendo il paziente in posizione supina.
  2. Fase passiva: il lettino viene inclinato di circa 60 gradi, portando il paziente in una posizione semi-verticale da mantenere per circa 20-30 minuti.

Può essere prevista anche una terza fase, chiamata potenziata farmacologicamente, in cui al paziente in fase passiva viene somministrato un farmaco per innescare il riflesso sincopale. Il test si conclude quando si manifesta una sincope o quando si osservano alterazioni significative della pressione arteriosa o della frequenza cardiaca, oppure quando tutte le fasi sono completate senza risposte rilevanti da parte del paziente.

Come prepararsi al test

Prima di sottoporsi al test, è essenziale informare il proprio medico delle terapie farmacologiche in corso, affinché possa decidere se e quando sospendere i medicinali prima dell’esame. Inoltre, è cruciale comunicare al medico la presenza di condizioni come:

  • Diabete mellito;
  • Glaucoma;
  • Ipertrofia prostatica benigna.

In generale, è sempre consigliabile informare il medico di qualsiasi disturbo o patologia preesistente. Al paziente viene inoltre richiesto di rimanere a digiuno e di non bere per almeno 2-3 ore prima del test. In molti casi, specialmente se l’esame è programmato per la mattina, il medico può chiedere al paziente di digiunare dalla sera precedente.

Gli effetti collaterali

Sebbene sia considerato un esame diagnostico sicuro, durante l’esecuzione del Tilt Test possono insorgere effetti indesiderati e complicazioni fastidiose per il paziente, alcuni dei quali possono persistere anche dopo il termine dell’esame.

È possibile, ad esempio, che si manifesti una sincope, dato che il test mira a riprodurre le condizioni che causano la perdita di coscienza. Inoltre, possono insorgere i seguenti effetti collaterali, sia prima della sincope vera e propria sia come uniche manifestazioni:

  • Nausea e/o vomito;
  • Vertigini;
  • Sudorazione;
  • Tachicardia;
  • Stanchezza e debolezza, che possono perdurare per diverse ore dopo il termine del test;
  • Ipotensione persistente dopo la conclusione del tilt test.

In alcuni pazienti, potrebbe manifestarsi anche cefalea dopo l’assunzione della nitroglicerina durante la terza fase dell’esame, quando prevista. È importante sottolineare che ogni individuo risponde in modo soggettivo sia all’esecuzione del test che alla somministrazione di eventuali farmaci.

Data la possibilità di effetti indesiderati che possono manifestarsi e persistere anche dopo il termine del Tilt Test, è fortemente consigliato farsi accompagnare da qualcuno quando ci si sottopone all’esame.

Tilt Test | www.fvhospital.com – Saluteweb

Come si interpretano i risultati

L’interpretazione dei risultati del test deve essere effettuata dal medico sulla base dei dati registrati dagli elettrodi posizionati sul paziente e, quando presente, sulla base dei dati raccolti durante l’insorgenza della sincope. In ogni caso, il Tilt Test può essere classificato come positivo o negativo:

  • È considerato negativo quando il paziente non manifesta sintomi e i valori di pressione sanguigna e frequenza cardiaca non mostrano alterazioni significative.
  • È considerato positivo se si verifica una sincope e/o se si osservano brusche diminuzioni della pressione sanguigna (ipotensione) e/o della frequenza cardiaca (bradicardia).

Alcuni pazienti possono sviluppare risposte diverse da quelle sopra descritte, ma avere comunque un test positivo. Ad esempio, alcune persone potrebbero sperimentare solo una riduzione della frequenza cardiaca, mentre altre potrebbero mostrare solo una diminuzione della pressione arteriosa.

In altri casi, i pazienti potrebbero presentare risposte che suggeriscono diagnosi alternative, come:

  • Graduale diminuzione della pressione arteriosa sistolica e diastolica con variazione modesta della frequenza cardiaca (pattern disautonomico);
  • Significativo aumento della frequenza cardiaca (superiore ai 30 battiti al minuto) con modesta variazione della pressione arteriosa (sindrome della tachicardia posturale ortostatica).

In base ai risultati ottenuti e ai dati raccolti durante il test, il medico può essere in grado di formulare una diagnosi o suggerire ulteriori test e analisi per approfondire la valutazione.

Federico Liberi

Sono laureando in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica

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