Una postura scorretta, derivante da cattive abitudini quotidiane, movimenti eseguiti in modo non corretto o dolori cronici non trattati, possono alterare le curve fisiologiche della colonna vertebrale
Ci sono casi nei quali le cause risiedono altrove. Ad esempio, il dolore cervicale, che talvolta può essere causato da alterazioni posturali dell’intera colonna vertebrale. “La colonna vertebrale presenta una conformazione fisiologica che appare dritta frontalmente e presenta curve a forma di S lateralmente, note come profilo sagittale. Le curve con convessità anteriore sono chiamate ‘lordosi’, mentre quelle con convessità posteriore sono definite ‘cifosi’”, ha detto al sito dell’Humanitas la dottoressa Maria Petruzzi, ortopedico vertebrale specializzato nelle Scoliosi e nelle Deformità vertebrali di adolescenti e adulti di Humanitas Mater Domini.
E ancora: “Queste curve lavorano insieme per garantire un adeguato carico sulle strutture vertebrali, come vertebre, dischi intervertebrali, legamenti e nervi. Alterazioni di queste curve fisiologiche possono portare a condizioni come l’ipercifosi o l’iperlordosi, ma anche una ipocifosi o ipolordosi, che alterano il carico sulle strutture vertebrali, causando dolore e contribuendo alla precoce degenerazione della colonna vertebrale”.
La postura
Una postura scorretta, derivante da cattive abitudini quotidiane, movimenti eseguiti in modo non corretto o dolori cronici non trattati, possono alterare le curve fisiologiche della colonna vertebrale. Ma come reagisce il collo in queste situazioni? “Il collo e la colonna vertebrale cervicale tendono ad adattarsi alla condizione, anche se non corretta, generando spesso quella che viene chiamata ‘verticalizzazione della lordosi cervicale’. Questo comporta la perdita della curva di lordosi fisiologica o, in casi più gravi, può portare all’inversione della lordosi cervicale, creando una cifosi in una sede dove dovremmo avere la curva opposta. È importante sottolineare quindi che il trattamento del dolore cervicale non può limitarsi alla sola ‘cervicale’, poiché il dolore tenderà a ripresentarsi finché la causa sottostante non sarà affrontata e risolta”, ha continuato dell’Humanitas la dottoressa Maria Petruzzi.
Cosa fare per il dolore al collo?
Ma cosa bisogna fare quando si sente dolore al collo? Che rischia, tra l’altro, di diventare più forte e causare fastidi e disturbi. Risponde sempre la dottoressa Maria Petruzzi: “In caso di frequenti dolori al collo, rigidità e posizione protratta in avanti rispetto al resto del corpo, è consigliabile consultare un ortopedico specializzato nel trattamento della colonna vertebrale e delle sue alterazioni posturali. Lo specialista, per una diagnosi accurata, potrebbe richiedere una radiografia dell’ intera colonna vertebrale in posizione eretta per valutare la sua posizione nello spazio e studiare il comportamento dei vari segmenti della colonna vertebrale. Se necessario, potrebbe essere prescritta anche una risonanza magnetica completa della colonna vertebrale per valutare i sovraccarichi sulle strutture vertebrali e, eventualmente, una tomografia computerizzata (TAC) in caso di dubbi sulle strutture ossee”.
Infine: “Qualora si manifestino sintomi neurologici come formicolio o perdita di forza in un arto, potrebbero essere richieste anche indagini neurologiche come l’elettromiografia (EMG) e i potenziali evocati sensitivi e motori (PESS e PEM). Una volta ottenuta una diagnosi esatta, lo specialista sarà in grado di prescrivere il trattamento più appropriato per correggere le alterazioni posturali responsabili del dolore”.