È giunta l’ora del Test di Cooper. Chi, anche a livello dilettantistico, ha preso parte a qualche attività sportiva lo sa: uno dei primi test che di effettuano solitamente all’inizio della preparazione atletica è quello di Cooper. Siamo sicuri che, a scuola o altrove, ognuno di voi l’abbia fatto almeno una volta. Così, visto che l’estate ormai volge al termine e la stagione sportiva sta per cominiciare, è il momento di sudare, ma serve farsi trovare preparati. Non solo con gambe e fiato, ma anche sapendo nel dettaglio di cosa si tratta e come si misurano le prestazioni del Test di Cooper.
Il Test di Cooper prende il nome da Kenneth H. Cooper, medico della Nasa che lo inventò nel 1968. Il dottor Cooper lo ideò, all’epoca, per usi militari. Nel tempo, però, si è diffuso nel mondo sportivo in generale ed è oggi uno dei test più noti e utilizzati. La sua forza è, senza dubbio, la facilità di realizzazione e la possibilità di applicarlo in diversi contesti e discipline.
La forma originale si è mantenuta fino ad oggi. Il Test consiste, semplicemente, nel percorrere la maggior distanza possibile in dodici minuti. L’obiettivo, chiaramente, è farlo mantenendo una velocità regolare durante tutto il tempo e non alternando momenti di spinta e momenti di pausa.
Come detto, uno degli aspetti centrali nella diffusione della sua pratica è la semplicità di realizzazione. Per farlo basta, di fatto, avere un cronometro e un percorso pianeggiante misurato. L’ideale è la pista di atletica, ma si può fare lo stesso anche su campi da calcio, da pallavolo o comunque che siano facili da misurare. Si sceglie un punto di partenza del circuito, che rappresenta anche il punto di arrivo, e al termine dei dodici minuti si misura la distanza percorsa.
Una volta terminata la prova sarà possibile valutare lo stato di forma dell’atleta. L’analisi, com’è normale, varia in base al sesso e all’età del soggetto coinvolto ed esistono delle vere e proprie tabelle per valutare i risultati.
Un ragazzo di 13/14 anni percorre mediamente tra i 2200 e i 2400 metri. Sopra i 2700 può, invece considerarsi un risultato eccellente. Nelle ragazze della stessa età, invece, la media è minore, tra i 1600 e i 1900 metri. Tra i 15 e i 16 anni la media sale tra i 2300 e i 2500 per arrivare tra i 17 e i 20 a 2500-2800 metri. Nelle ragazze passa dai 1600 ai 1700-2000 e fino ai 1800-2100 tra i 17 e i 20 anni.
Il momento di massima forma, sia maschile sia femminile, in età adulta lo si raggiunge tra i 20 e i 30 anni. A quell’età è considerata una prestazione media nel Test quella che per gli uomini è compresa tra i 2200 e i 2400 metri e per le donne tra i 1800 e i 2200 metri.
Con il Cooper è possibile, inoltre, calcolare il massimo consumo d’ossigeno di un atleta. Si chiama VO2max e può essere calcolato tramite una specifica formula. Stiamo parlando di VO2max= d-505/45 dove d è la distanza percorsa durante i dodici minuti espressa in metri.
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