Il tè è, senza ombra di dubbio, una delle bevande più amate e consumate al mondo, nonché una delle più antiche ad essere state inventate. Questa bevanda è ottenuta dalle foglie della pianta Camelia sinensis, la quale è tipica della Cina e del Giappone, ma oggi viene coltivate in grandi quantità anche in tutto il sudest asiatico, in particolare in India. Che sia rosso, verde o nero, il tè, oltre ad essere apprezzatissimo, presenta anche molti benefici per la nostra salute. Vediamo quali.
Ecco perché il tè fa così bene alla nostra salute
Il tè è una bevanda con una lunga storia ed è riconosciuta da sempre come un prodotto salutare e ricco di proprietà benefiche. Il tè, noto anche come thè o the, è ottenuto dalle foglie di una pianta affascinante: la Camelia Sinensis, un arbusto sempreverde coltivato principalmente in Oriente, soprattutto in nazioni come Cina, Giappone, India, Sri Lanka e in parti dell’Africa. Originario della Cina, il tè si diffuse rapidamente in Giappone e Corea, per poi essere introdotto in Europa dai portoghesi. Tuttavia, furono gli olandesi a cogliere appieno il potenziale di questa bevanda e a commercializzarla per primi. Presto diventò estremamente popolare in tutta Europa, particolarmente gradita agli inglesi, tanto da diventare un simbolo di uno dei loro tradizionali rituali giornalieri.
Le caratteristiche delle varie tipologie di tè
Poco dopo essere state raccolte, le foglie di tè iniziano a subire un processo di appassimento e reazioni chimiche, durante il quale alcune molecole presenti provocano un cambiamento di colore nelle foglie. Questo processo, comunemente ma non correttamente chiamato “fermentazione“, comporta una serie di reazioni che portano alla formazione di nuove sostanze vegetali responsabili dei sapori e degli aromi distintivi dei diversi tipi di tè.
In particolare:
– Il tè nero è ottenuto da foglie completamente ossidate.
– Il tè verde è ottenuto da foglie non ossidate.
– Il tè oolong è ottenuto da foglie parzialmente ossidate, rappresentando un tipo intermedio di tè.
– Il tè bianco è ottenuto da giovani foglie o germogli che subiscono una minima ossidazione.
Il tè nero costituisce circa il 75% del consumo globale di tè. Negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Europa, il tè nero è la varietà più diffusa, mentre il tè verde è preferito in Giappone e Cina. Il tè oolong e il tè bianco sono consumati in quantità minori in tutto il mondo.
Per interrompere il processo di ossidazione, si utilizza calore secco o vapore; successivamente, le foglie vengono essiccate per essere pronte per la vendita, sia sfuse che in bustine.
Le diverse caratteristiche associate al tè non sono determinate da diverse varietà di pianta: la pianta rimane la stessa, mentre gli effetti dipendono dal tipo di trattamento a cui le foglie vengono sottoposte. Ma quali sono tutte queste proprietà del tè?
I benefici del tè
Nonostante il tè non sia stato ufficialmente approvato per scopi terapeutici, sono attribuite a questa pianta numerose proprietà, alcune delle quali sono state validate da vari studi. In particolare, al tè vengono associate attività astringenti, antidiarroiche, antibatteriche, antivirali, antiossidanti, preventive nei confronti dei tumori e stimolanti per il sistema nervoso centrale (SNC). Per essere più precisi, l’azione antivirale, antiossidante e di prevenzione dei tumori è principalmente attribuita al tè verde, mentre l’azione astringente e stimolante del SNC è principalmente imputata al tè nero, che differisce per il trattamento delle foglie. Le attività astringenti e antidiarroiche sono dovute ai tannini presenti nella pianta, mentre l’effetto stimolante sul sistema nervoso centrale è attribuito alla caffeina. Questa metilxantina agisce come stimolante, promuovendo anche la glicolisi e la lipolisi, oltre a favorire la diuresi e la secrezione dei succhi gastrici. Le proprietà antimicrobiche del tè sono confermate da studi che dimostrano la sua efficacia nell’inibire la crescita di batteri come lo Streptococcus salivarius, lo Streptococcus mutans e l’Escherichia coli.
In aggiunta, alcune ricerche hanno dimostrato che i composti estratti dal tè verde hanno effetti antibatterici contro i microorganismi che causano la formazione della placca dentale, suggerendo che questa pianta potrebbe essere un valido rimedio preventivo contro le carie dentali. Allo stesso modo, è stata confermata l’efficacia preventiva contro i tumori, principalmente attribuita ai polifenoli presenti nella pianta, che sembrano ridurre la crescita delle cellule maligne e favorire la loro apoptosi. Diversi studi hanno evidenziato l’efficacia protettiva dei polifenoli contro tumori di varie parti del corpo. L’attività antiossidante del tè, invece, è dovuta sia ai polifenoli che alle catechine presenti nella pianta e avviene tramite l’inibizione della perossidazione lipidica. Inoltre, uno studio in vitro ha mostrato che gli estratti di tè verde possiedono anche proprietà antinfiammatorie, grazie soprattutto al gallato di epigallocatechina, che inibisce l’adesione e la migrazione dei neutrofili, cellule coinvolte nei processi infiammatori.
Nella medicina tradizionale, il tè è spesso usato internamente per alleviare sintomi come emicrania, affaticamento, problemi gastrointestinali, vomito e diarrea. In India, è impiegato per trattare febbre, affaticamento, cefalea e diarrea, e anche per contrastare la perdita di appetito e la sete eccessiva. In Cina, il tè verde è utilizzato per disturbi digestivi, mal di testa, nausea e diarrea legati alla malaria, oltre che per prevenire tumori. Anche nella medicina omeopatica, il tè è utilizzato sotto forma di granuli e gocce orali per disturbi cardiocircolatori, stati depressivi, agitazione, cefalea e problemi gastrici. La dose di rimedio omeopatico può variare da persona a persona, a seconda del disturbo trattato e del tipo di preparazione e diluizione utilizzate.
Il tè può avere effetti collaterali o controindicazioni?
Se utilizzato correttamente, il tè non dovrebbe provocare alcun effetto collaterale.
Tuttavia, in caso di dosi elevate, possono verificarsi iperacidità, irritazione gastrica, stitichezza o diarrea, tremori, nervosismo e riduzione dell’appetito; mentre in caso di sovradosaggio possono comparire anche nausea e spasmi addominali.
Inoltre, i pazienti con problemi renali, cardiovascolari e/o iperfunzione tiroidea devono usare il tè con precauzione. È consigliabile consultare il medico in questi casi.
Infine, è importante tenere presente che l’eccesso di caffeina (o teina) può causare agitazione, irritabilità, nervosismo, insonnia, mal di testa, palpitazioni, perdita di appetito, vomito e diarrea. di consumare tè o sue varianti in caso di accertata ipersensibilità a uno o più ingredienti, in pazienti con gastrite o ulcera peptica e durante l’allattamento. L’uso di tè durante la gravidanza dovrebbe essere limitato.