La stitichezza, anche detta costipazione o stipsi, può comportare la difficoltà a evacuare, dolore al colon o semplicemente un senso di svuotamento incompleto quando siamo al bagno. Questo è un disturbo dell’apparato digerente, e può essere occasionale o cronico.
Le cause possono essere sia di natura psicosomatica, sia di natura alimentare, ma anche dovute all’assunzione di farmaci o a patologie come ipertiroidismo, intestino irritabile, disordini neurologici. La stipsi è più frequente in soggetti sottoposti a forti stress, depressione (specialmente a causa dei farmaci), ma anche in anziani e donne.
Innanzitutto, come si fa a capire se si tratta di stipsi? Normalmente la frequenza di defecazione varia da tre evacuazioni al giorno a tre alla settimana. Se ciò avviene in misura minore, allora si può parlare di stitichezza. Inoltre, altro chiaro segnale di questo disturbo è la durezza delle feci.
Vi sono alcune manifestazioni tipiche della costipazione. Ad esempio fastidi alla zona addominale, flatulenza, difficoltà a digerire, malessere generale, mal di testa e stanchezza. Nei casi più estremi, la stitichezza può influire molto sull’umore, inducendo una sensazione di depressione. Pensiamo, infatti, che la serotonina, cioè il neurotrasmettitore che regola il nostro umore, si trova per la maggior parte nell’intestino, e in minor parte nel cervello.
La costipazione occasionale può essere causata da ragioni psicologiche, come un senso di disagio (ad esempio quando ci troviamo in vacanza, fuori dalla nostra zona di comfort), dal cambiamento delle proprie abitudini alimentari, dallo stress o da tendenze sedentarie. Solitamente, quindi, non dovrebbe preoccupare, in quanto di banale entità e di breve durata.
La costipazione cronica, invece, è un disagio persistente. In questo caso le evacuazioni settimanali sono inferiori a tre, magari con un eccessivo sforzo nella defecazione. Tra le conseguenze più frequenti vi sono le emorroidi, quindi la perdita di sangue assieme alle feci. La stitichezza cronica può essere associata a mobilità ridotta del colon, disfunzione nei muscoli del pavimento pelvico, errate abitudini alimentari, e abuso di lassativi.
Quasi sempre, quando trattiamo disturbi intestinali, occorre rivedere in primis le proprie consuetudini, il proprio stile di vita. In caso di stitichezza si consiglia di mangiare più frutta e verdura, di bere tisane e consumare più fibre. Tra i rimedi naturali vi sono degli alimenti che possono essere assunti anche all’interno di tisane. Parliamo di zenzero, limone e senna (le cui foglie stimolano il movimento intestinale).Va di pari passo una corretta idratazione: si consiglia sempre di bere all’incirca due litri d’acqua al giorno, che ha proprio la funzione di rendere morbide le feci e quindi a favorirne l’evacuazione.
Abbiamo detto che mente e pancia sono strettamente correlati, dunque è fondamentale l’esercizio fisico, perché agisce in maniera positiva sul nostro cervello, abbassando il livello di stress e alzando quello di serotonina e dopamina.
È efficace, sotto indicazione di un medico, assumere lassativi. Questi, generalmente, sono a base naturale e servono a favorire la motilità dell’intestino. Tuttavia, prendere lassativi senza una buona idratazione è assolutamente inefficace.
Per prevenire la stitichezza, inoltre, sono utili alcuni integratori a base di probiotici, che aiutano a ristabilire la flora batterica, o a base di fibre vegetali. Accanto agli integratori, spesso vengono consigliati i fermenti lattici.
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