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Stipsi del viaggiatore, cause e rimedi

Gonfiore, dolore addominale, stimolo a evacuare. Sono alcuni dei sintomi che indicano uno stato di stitichezza. Un insieme di fattori per nulla piacevoli, soprattutto per chi si trova in vacanza.

La stipsi da viaggio (o costipazione/stitichezza da viaggio) è uno dei problemi più diffuso tra i viaggiatori e che finisce col colpire soprattutto le donne, rovinando spesso quelle giornate di vacanza tanto attese.

Per questo, chi è soggetto a questo tipo di disturbi è bene che prenda sempre le giuste precauzioni prima di partire, così da provare a limitare un successivo disagio una volta iniziato il proprio viaggio.

Stipsi da viaggio, cos’è?

Il termine stipsi indica una difficoltà nell’espletamento della regolare funzione intestinale e rappresenta una problematica che colpisce circa il 15% della popolazione.

Questo disturbo coinvolge soprattutto le donne e si manifesta in particolar modo con l’avanzare dell’età, ma risulta frequente anche nei soggetti stressati dal punto di vista psicologico o depressi.

La stipsi da viaggio è quel tipo di costipazione che colpisce le persone solamente quando queste si trovano fuori casa o in vacanza, ovvero in quelle situazioni in cui la propria routine viene spesso stravolta.

Può accadere, infatti, che in viaggio la regolarità intestinale possa essere compromessa dalle nuove abitudini che vengono assunte in quei giorni lontani da casa.

Ciò provoca in chi ne è colpito fastidiosi disturbi, tra cui i più comuni sono un senso di pesantezza e gonfiore nella zona del ventre, dolori addominali o crampi e mal di testa.

Un insieme di problematiche per nulla piacevoli e che possono finire col rovinare completamente la propria vacanza.

Foto | Pexels @AndrewNeel

Cosa causa la stipsi da viaggio?

A provocare la costipazione da viaggio è solitamente il cambio di alimentazione, associato a disidratazione e alterazione della propria routine.

In vacanza spesso si è portati a modificare la propria dieta quotidiana, assumendo cibi più elaborati rispetto a quelli che si mangiano solitamente a casa e meno frutta e verdura (e quindi meno fibre). Talvolta si può anche finire con lo sperimentare piatti che non si è mai assaggiati prima e tutto ciò può comportare uno stravolgimento della regolare funzione intestinale.

A peggiorare le cose può essere poi uno stato di disidratazione.

Essendo chiamati a svolgere più attività nel corso della giornata, spesso in vacanza si può finire col bere meno acqua rispetto alla vita di tutti i giorni e questa carenza di liquidi può provocare un rallentamento del proprio ritmo intestinale e la produzione di feci disidratate e dunque più difficili da espellere.

A provocare la stipsi del viaggiatore può essere, però, anche un cambio della propria routine, come anticipato in precedenza.

In vacanza spesso il proprio orologio biologico può subire un cambiamento, avendo ripercussioni anche sul tratto intestinale.

Recarsi in una zona del Mondo con una fascia oraria diversa può provocare stress e stanchezza, alterando anche il livello del sonno e non dando la possibilità di svolgere le attività quotidiane nelle stesse ore nelle quali si è abituati normalmente.

Una causa ulteriore può essere poi anche un cambio di temperatura.

Foto | Pexels @AndreaPiacquadio

Possibili rimedi per godersi il proprio viaggio

La regolarità intestinale cambia da soggetto a soggetto ed è considerata normale quando il numero di evacuazioni varia da due o tre volte al giorno a due o tre volte alla settimana.

La stipsi può presentarsi quando l’abituale numero di evacuazioni personali cambia sensibilmente oppure quando permane uno stimolo a svuotarsi.

Esistono, però, alcuni accorgimenti e possibili rimedi che possono essere adottati prima e durante il proprio viaggio per provare a limitare i disturbi provocati dalla costipazione.

Il più importante è sicuramente quello di bere almeno due litri d’acqua al giorno (includendo anche bevande calde, tisane, zuppe o spremute) e di preferire un’alimentazione varia, ricca di frutta e verdura (e quindi fibre) o di prodotti a base di soia, cereali o integrali.

Può aiutare anche masticare a lungo gli alimenti durante i pasti e ridurre l’assunzione di formaggi, cioccolato, carne, riso e farine raffinate.

Altrettanto importante è non trattenere lo stimolo evacuativo e svolgere una regolare attività fisica, a passo moderato, così da favorire la tonicità dei muscoli intestinali.

È opportuno, invece, evitare l’uso prolungato e continuativo di lassativi come senna, liquirizia ed erbe, i quali possono avere un effetto irritativo e contribuire a impigrire maggiormente l’intestino.

Al loro posto si devono preferire lassativi o integratori alimentari a base di fibre, utili a favorire l’evacuazione.

In caso di disagi più acuti o prolungati nel tempo è sempre bene consultare un medico specialista, il quale potrà indicare quali cure seguire, così da godersi al meglio la propria vacanza.

Marco Garghentino

Brianzolo dal 1996, ho sempre pensato che la comunicazione sia la principale arte che l’uomo ha sviluppato nei secoli. Amo lo sport, conoscere il Mondo ed essere informato. Ogni vita ha una storia e spesso vale la pena raccontarla.

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