La stanchezza primaverile affligge molte persone. Il passaggio dall’inverno alla primavera non è mai facile perché si porta dietro una serie di disturbi (alcuni importanti, alcuni meno) che bisogna affrontare. Come, ad esempio, stanchezza, spossatezza, sonnolenza, sbalzi d’umore, senso di irrequietezza, attacchi di fame. Ma come si può contrastare la stanchezza primaverile? Ci può aiutare un corretto regime alimentare, improntato soprattutto su alimenti di stagione e un patrimonio nutrizionale che tenga conto di eventuali carenze del periodo. In sostanza, che possa essere ricco di vitamine e sali minerali.
I sintomi del cambiamento
Non è facile adattarsi ai cambiamenti climatici, all’aumento delle ore di luce e al modificarsi delle abitudini quotidiane. Per questo ci sono possono essere dei disturbi:
- senso di malessere
- spossatezza
- stanchezza
- disturbi del sonno
- sonnolenza
- astenia
- difficoltà di concentrazione
- irritabilità
- mal di testa
- tensione e sbalzi di umore
- apatia
- ansia
Sintomi che bisogna contrastare per ritrovare la serenità che fino a quel momento ha contraddistinto la nostra quotidianità. Fino, appunto, al passaggio dall’inverno alla primavera.
Il problema del sonno
Tra quei sintomi appena descritti un aspetto tipico del cambio di stagione è la tendenza ad avere sonno, anche durante il giorno. Per contrastare questo disturbo ci viene in soccorso, come spesso capita, l’alimentazione. Soprattutto i vegetali di stagione e di colore rosso, utili per tonificare il corpo, riattivare la circolazione, aumentare il flusso di ossigeno nel sangue. Come il pomodoro, le fragole, la rapa rossa. In generale, invece, sul versante minerale, non possono mancare ferro, potassio, magnesio, selenio e fosforo. Sotto il profilo vitaminico, invece, sono essenziali le vitamine del gruppo B (B1, B2, B9, B12); vitamina C e vitamina D.
Gli altri rimedi
Non solo il cibo, ma ci sono anche altri accorgimenti per contrastare la stanchezza primaverile. Alcune accortezze che possano contenere l’insonnia, andando a influenzare positivamente la produzione di melatonina. È consigliabile andare a letto e svegliarsi sempre alle stesse ore, anche nei giorni di vacanza, e dormire in una stanza ben arieggiata, buia e priva di rumori. Bisogna evitare l’assunzione di alcolici, caffeina e nicotina soprattutto sei-sette ore prima di dormire. Inoltre, chi mangia in modo poco equilibrato, con cene che prevedono pasti particolarmente grassi e pesanti, potrebbe avere un riposo notturno più disturbato. Da qui una dieta equilibrata.
Oltre agli alimenti già elencati, ci sono pasta, riso, pane, orzo, lattuga, zucca, radicchio, cavolo, formaggi freschi, yogurt, uova bollite, pesce fresco, mandorle, noci. Entrando nello specifico la pasta, il riso, l’orzo, i formaggi, il pesce contengono un aminoacido, il triptofano, che favorisce la sintesi della serotonina che è un neuromediatore importante per il rilassamento e, quindi, il sonno profondo. L’attività fisica durante il giorno può aiutare ad arrivare a sera più stanchi, ma è sconsigliato praticare sport nelle tre-quattro ore precedenti il sonno. Ad aiutare l’organismo corrono in aiuto anche le tisane alla camomilla, biancospino, tiglio, valeriana e menta. Possono favorire il sonno e aiutarci a battagliare contro i disturbi della stanchezza primaverile. Problematiche che possono davvero rallentare (o rovinare del tutto) le nostre giornate.