Il riposo costituisce un cruciale momento di rigenerazione sia fisica che mentale per ciascuno di noi, quindi dormire almeno 7-8 ore al giorno è fondamentale per affrontare al meglio la giornata. Se invece il sonno è disturbato, possono insorgere vari sintomi come ansia, irritabilità, mal di schiena, dolore cervicale, e, soprattutto, problemi di digestione, tutti impatti che influiscono negativamente sul nostro benessere e devono essere affrontati migliorando soprattutto le nostre abitudini. Un elemento spesso trascurato che può compromettere il sonno è la postura. Anche se ci si sente comodi ad addormentarsi in un certo modo, la postura durante il sonno può causare molti problemi di salute. Una postura scorretta può infatti generare tensioni articolari, dolori alla schiena, gastrite, sciatica e, come detto, problemi di digestione, tutte condizioni che vanno affrontate con serietà. Per prevenirle, è essenziale adottare una postura corretta durante il sonno. Ma qual è la posizione migliore per dormire?
C’è una stretta connessione tra il funzionamento del sistema digestivo e il sonno: infatti, una digestione difficile e rallentata può compromettere significativamente il riposo notturno. Le posizioni durante il sonno possono influenzare positivamente o negativamente questa situazione. La postura nel letto ha, inoltre, un impatto sulla salute generale, dall’attività cerebrale al benessere fisico durante il giorno, e influenza il processo di digestione ed eliminazione dei rifiuti corporei. Ma quali sono, dunque, le posizioni migliori da adottare durante il sonno?
La permanenza in una posizione non vincolata per la maggior parte del tempo potrebbe suggerire che sia la più favorevole per un sonno ristoratore e di qualità, ma conferme a questa teoria non sono facili da ottenere. Secondo quanto riportato da BBC Future, vari gruppi di ricerca hanno tentato di esaminare il legame tra posizioni del sonno e qualità del riposo su diversi volontari. Tuttavia, gli studi sull’argomento sono limitati e hanno coinvolto un numero ridotto di partecipanti.
Un esperimento osservazionale ha coinvolto il monitoraggio delle posizioni assunte da alcuni partecipanti durante il sonno e successivamente ha chiesto loro di valutare il loro riposo. Alla fine del test, coloro che avevano trascorso la maggior parte del tempo dormendo sul fianco destro hanno riportato un miglioramento del riposo rispetto a coloro che avevano dormito sul fianco sinistro o sulla schiena. Ma vediamo il motivo per cui queste due posizioni possono essere considerate le migliori.
Secondo le attuali evidenze scientifiche, una delle posizioni più vantaggiose per favorire il corretto funzionamento intestinale e agevolare la digestione è quella di dormire sul fianco sinistro. Questa postura sfrutta la gravità per facilitare il movimento dei rifiuti attraverso il colon, iniziando dall’ascendente fino al discendente, passando poi per il colon trasverso. Questo favorisce un lavoro intestinale più efficiente e regolare, particolarmente benefico per chi soffre di problemi di evacuazione. Inoltre, questa posizione può contribuire a prevenire il bruciore di stomaco e il reflusso gastroesofageo, probabilmente perché mantiene lo stomaco e i suoi succhi gastrici più in basso rispetto all’esofago. Si ipotizza che ciò possa anche ridurre il russamento e l’apnea notturna, impedendo alla lingua di bloccare parzialmente le vie respiratorie. Queste condizioni possono interrompere il sonno e avere ripercussioni negative sulla salute, non solo per chi le soffre direttamente, ma anche per il partner. Affrontare il problema del russamento può quindi migliorare il benessere della coppia, oltre che quello individuale.
Anche dormire sdraiati sulla schiena, ovvero in posizione supina, può favorire il funzionamento ottimale del sistema digestivo, contribuendo alla regolarità dell’evacuazione. Inoltre, questa posizione può agevolare la digestione, specialmente se si solleva leggermente la testa rispetto al normale livello, facilitando il passaggio dei cibi e riducendo il rischio di reflusso gastroesofageo e bruciore di stomaco. Dormire sulla schiena offre anche il vantaggio di mantenere la colonna vertebrale allineata in modo più naturale, evitando compressioni e riducendo il potenziale mal di testa da tensione in aree come tempie, spalle e mascella. Questa posizione può essere utile anche per contrastare il russamento e l’apnea notturna. Inoltre, può alleviare il disagio associato a vari disturbi come dolore all’anca, ginocchio, artrite, borsite, fibromialgia, congestione nasale e sinusite.
Ma per quale motivo queste sarebbero le migliori posizioni in cui dormire? Una teoria plausibile è che la maggioranza delle persone respiri più agevolmente quando giace su un fianco, poiché questa posizione permette alle vie aeree di restare più aperte, riducendo così il rischio di ostruzioni parziali che potrebbero interferire con il flusso d’aria. Ad esempio, dormendo su un fianco si riducono le probabilità che la lingua, l’ugola e altri tessuti molli del palato ostruiscano il passaggio dell’aria. Questi tessuti molli sono spesso responsabili del russare e delle apnee notturne, episodi in cui la respirazione si interrompe temporaneamente e che nel tempo possono essere dannosi per il sistema cardiocircolatorio. Non è un caso che alle persone che russano venga consigliato di dormire preferibilmente su un fianco per attenuare tali fenomeni e ridurre il rischio di apnee notturne, offrendo al contempo un po’ di sollievo a coloro che condividono il letto con loro.
Dormire sulla pancia, invece, non è la scelta migliore. Questa posizione tende a comprimere l’intestino, ostacolandone il normale funzionamento, e aumenta il rischio di reflusso gastroesofageo. Inoltre, può aggravare il mal di schiena e il dolore al collo. Se proprio non si riesce a rinunciare a dormire in questa posizione, si consiglia di evitare l’uso del cuscino o di optare per uno piatto. È utile anche posizionare un cuscino sotto il bacino per alleviare la pressione e variare spesso la direzione della testa per prevenire la rigidità del collo. Evitare di sollevare una gamba lateralmente con il ginocchio piegato e cercare di non infilare le braccia sotto la testa o il cuscino.
Il tipo di materiale utilizzato per il cuscino non sembra influire significativamente sulla salute della schiena, soprattutto della zona cervicale. Alcuni studi hanno indicato l’importanza della forma del cuscino, sebbene la sua scelta sia spesso soggettiva, come accade con molte questioni che riguardano la salute e il comfort. Un cuscino con un’incavatura centrale potrebbe favorire un sonno di migliore qualità, ma ulteriori ricerche sono necessarie per considerare tutte le variabili coinvolte.
Per quanto riguarda i materassi, quelli semi-rigidi offrono un migliore supporto alla schiena e riducono il rischio di adottare posizioni scorrette durante il sonno. Ruotare e girare il materasso almeno due volte l’anno può contribuire a mantenerlo confortevole e a prolungarne la durata, poiché la pressione esercitata dal corpo varia notevolmente dalla testa alle gambe.
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