Non tutti lo sanno, ma per combattere l’emicrania bisogna partire dalla… tavola! Ecco tutti i consigli in merito che dovete assolutamente conoscere
L’emicrania è la forma più diffusa di cefalea. Si manifesta con un dolore intenso o pulsante che in genere ha origine nella parte anteriore o su un lato della testa. L’attacco può aumentare di intensità, estendendosi alla regione frontale e coinvolgendo fronte e tempie. Può durare da poche ore a diversi giorni, con sintomi che variano da persona a persona e che possono risultare molto debilitanti: dolore pulsante, nausea, vomito, ipersensibilità alla luce e ai suoni. In alcuni casi, l’emicrania è preceduta da segnali di avvertimento, come lampi di luce o una sensazione di formicolio a un arto. Ma come si può combattere questa condizione? Il primo passo è cambiare la propria alimentazione! Ecco cosa c’è da sapere a riguardo.
L’emicrania è una forma di cefalea ricorrente. In Italia si stima che circa 8 milioni di persone ne siano colpite, sia in modo occasionale che frequente. A livello generale, circa il 10-12% della popolazione sperimenta almeno un episodio di emicrania nel corso della vita. L’Organizzazione Mondiale della Sanità la classifica come la seconda condizione più disabilitante per l’umanità e la terza più comune.
L’emicrania rientra nella categoria delle cefalee. Alcuni segni distintivi possono aiutare a riconoscerla: si manifesta spesso, ma non esclusivamente, su un solo lato della testa (unilateralità); provoca un dolore intenso, pulsante e debilitante; e tende a peggiorare con l’attività fisica.
La causa precisa dell’emicrania non è del tutto conosciuta, ma si ritiene che sia dovuta a un’attività cerebrale anomala che influisce temporaneamente sui segnali nervosi, sulle sostanze chimiche e sui vasi sanguigni nel cervello. Non è ancora chiaro cosa provochi questa alterazione nell’attività cerebrale. Sono stati proposti numerosi possibili fattori scatenanti dell’emicrania, tra cui fattori ormonali, emotivi, fisici, alimentari, ambientali e farmacologici. Anche l’alimentazione può essere un fattore scatenante per il mal di testa. Circa il 10% delle persone che soffrono di emicrania attribuisce il cibo come causa dell’attacco. Ma quali alimenti sarebbe meglio evitare per prevenire improvvisi episodi di emicrania?
Secondo gli esperti, sebbene l’alimentazione non possa essere considerata la causa principale del mal di testa, alcune sostanze presenti negli alimenti possono contribuire a peggiorarne i sintomi, innescando attacchi di emicrania in persone predisposte. Pur non essendo la dieta una vera e propria cura, è fondamentale identificare ed escludere dalla propria alimentazione certi alimenti “a rischio” per gestire meglio il disturbo.
Gli alimenti che possono favorire l’insorgenza del mal di testa spesso contengono sostanze specifiche, con proprietà psicoattive e vasoattive che possono influire anche sul cervello. Tra queste sostanze vi sono alcune ammine biogene, come tiramina, istamina e feniletilamina, che è consigliabile evitare se si soffre di mal di testa. Tuttavia, è fondamentale non creare inutili allarmismi; molte persone, infatti, eliminano certi alimenti sospetti dalla propria dieta senza avere reali prove del loro legame con il disturbo di cui soffrono. Dato che alcune abitudini alimentari, ormai consolidate come tradizioni sociali (come aperitivi, cioccolatini, gelati o snack vari), sono molto diffuse, tale comportamento può portare a un’inutile e potenzialmente dannosa esclusione sociale.
Alcuni cibi possono agire da innesco per il mal di testa a causa delle sostanze in essi contenute. Tra questi rientrano:
Cibi come salumi, estratti di lievito, pesce affumicato, vino e formaggi contengono tiramina, una sostanza naturale che si sviluppa nei cibi proteici durante il processo di invecchiamento. Questi alimenti vanno considerati con cautela poiché possono potenzialmente scatenare attacchi di emicrania.
Naturalmente, però, non basta conoscere questa lista per evitare completamente l’emicrania. È necessario, infatti, conoscere altre buoni abitudini da seguire a tavola che possono aiutare ulteriormente nell’aumento del proprio benessere. Vediamo quali sono.
Le sostanze chimiche utilizzate negli alimenti per migliorarne il sapore o prolungarne la conservazione possono provocare mal di testa. Tra queste, troviamo il glutammato monosodico, l’aspartame, così come nitrati e nitriti.
Il consumo di bevande alcoliche come vino, birra, champagne e superalcolici può scatenare mal di testa. Questo accade perché alcuni componenti dell’alcol alterano il comportamento delle sostanze chimiche e dei vasi sanguigni nel cervello. In alcune persone, questo effetto può verificarsi anche dopo una singola bevanda alcolica. Come già menzionato, anche la caffeina è un noto fattore scatenante per il mal di testa. Si consiglia di limitarne l’assunzione a non più di 200 milligrammi al giorno, corrispondenti a 2 o 3 tazzine di caffè. Tuttavia, è importante sottolineare che anche l’interruzione brusca del consumo di caffeina può provocare mal di testa. Pertanto, è essenziale monitorare l’assunzione di questa sostanza, che si trova non solo nel caffè, ma anche in molte bevande e, in quantità minori, nel cioccolato.
Non è solo ciò che si mangia a poter scatenare un’emicrania; anche le abitudini alimentari, infatti, hanno un impatto significativo. Il mal di testa può essere provocato da comportamenti quali:
Per prevenire l’emicrania dopo i pasti, è consigliabile seguire alcune semplici indicazioni:
Se si sospetta che determinati cibi o bevande possano scatenare l’emicrania, si può provare a eliminarli dalla dieta. È consigliabile consultare il proprio medico per sviluppare un piano alimentare che risponda alle proprie esigenze. In questi casi, tenere un diario alimentare può essere utile per monitorare la dieta e identificare i cibi o le bevande responsabili degli attacchi.
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