In una società moderna in cui il singolo viene spesso prima del collettivo e nella quale sempre più persone tendono a isolarsi e condurre un’esistenza prevalentemente solitaria, ciò che dovrebbe spingere tutti a intraprendere una vita sociale più attiva è quello che sembra essere un vero e proprio segreto per vivere meglio e più a lungo: socializzare può allungare la vita.
Lo studio cinese: socializzare aiuta a vivere di più
Negli anni sono stati davvero parecchi gli studi che hanno cercato di capire se una vita sociale più attiva possa effettivamente avere un effetto diretto sulla vita delle persone e spesso i risultati sono stati sorprendenti.
Un’ulteriore conferma arriva ora da un’ultima ricerca professionale svolta in Cina e i cui esiti sono stati pubblicati sul Journal of Epidemiology & Community Health.
Si tratta di uno studio che ha visto il coinvolgimento di 28.563 persone, la cui vita sociale è stata analizzata dagli scienziati del Sichuan University West China Hospital.
Questa ricerca è stata rinominata Chinese Longitudinal Healthy Longevity Survey (CLHLS) e si tratta del più grande studio al Mondo fatto su un campione riguardante soltanto persone centenarie, nonagenarie e ottuagenarie (ovvero di età compresa tra gli 80 e i 100 anni).
I parametri presi in considerazione
Attraverso l’utilizzo di un questionario, alle persone coinvolte è stato chiesto di indicare quanto tempo personale venisse generalmente dedicato ad attività sociali, specificando se ciò avvenisse tutti i giorni, almeno una volta alla settimana, almeno una volta al mese, occasionalmente oppure mai.
Altri parametri presi in considerazione sono stati il genere, l’istruzione ricevuta, il reddito, la situazione sentimentale, le abitudini alimentari, i problemi di salute eventuali e lo stile di vita di ogni singola persona che ha preso parte a questo studio.
Tutti i dati raccolti sono poi stati elaborati e monitorati per un lasso di tempo di cinque anni, così da poter ottenere dei risultati validi scientificamente.
Lo studio ha avuto inizio nel 2002 e per i primi cinque anni di monitoraggio 25.406 persone hanno affermato di non partecipare a nessuna attività sociale. 1.379 persone hanno, invece, detto di farlo di tanto in tanto, 693 almeno una volta al mese, 553 almeno una a settimana e 532 praticamente ogni giorno.
Tra i partecipanti alla ricerca in questo periodo si sono poi registrati 15.728 decessi.
Un risultato che fa ben sperare
Restando sui freddi numeri, all’inizio dello studio il tasso di decessi è stato di 18,1 persone ogni 100 in un anno tra i soggetti che hanno dichiarato di non essere soliti svolgere attività sociali.
Questo numero si è poi ridotto a 8,8 tra chi aveva detto di svolgere occasionalmente questo tipo di attività e a 8,3 tra chi era solito socializzare almeno una volta al mese.
Soltanto 7,5 persone su 100 tra quelle che avevano dichiarato di svolgere attività sociali almeno una volta alla settimana è deceduto in un anno, dato abbassato poi a 7,3 prendendo in considerazione chi aveva detto di essere solito socializzare ogni giorno.
Questi dati sono poi stati messi a confronto con quelli raccolti al termine dei cinque anni di studio e i risultati sono stati sorprendenti.
Il tasso di decesso ogni 100 persone all’anno è passato a essere soltanto di 6,2 per chi non era solito socializzare mai, di 4,8 per chi socializzava occasionalmente, di 5 in chi socializzava almeno una volta al mese, 5,4 tra chi lo faceva una volta a settimana e di soli 3,6 tra chi socializzava ogni giorno.
Numeri che hanno permesso di affermare che il 204% di chi ha dichiarato di svolgere attività sociali quotidianamente è riuscito a ritardare in maniera significativa il proprio incontro con la morte.
Un vero e proprio elisir di lunga vita, da unire a uno stile di alimentazione sano e a una attività motoria frequente.
Sono alcuni dei segreti per vivere più a lungo.