I giorni di dicembre e di inizio anno, si sa, portano con sé tutta una serie di festeggiamenti: dai party con colleghi e amici, fino alla cena della Vigilia, passando per il pranzo di Natale arrivando fino al Capodanno; il nostro stomaco è spesso messo alla dura prova. Attenzione però, non è solo lo stomaco ad essere continuamente sollecitato in questo periodo, ma anche il cuore, tanto che negli Stati Uniti si utilizza in concomitanza con questo periodo dell’anno il termine di Holiday Heart, ovvero la sindrome del cuore in vacanza.
La problematica principale è legata soprattutto al maggior consumo d’alcol legato alle feste, una pratica ritenuta consolidata ormai, ma che, anche se spesso non ce ne rendiamo conto, può rivelarsi molto dannosa per il nostro organismo, specie per il cuore. Secondo uno studio, infatti, anche un solo drink consumato può aumentare il rischio della cosiddetta fibrillazione atriale, di conseguenza con il proseguire dei festeggiamenti a base alcolica il rischio di incorrere in questa problematica è sempre più alto.
Come riportato dal direttore del dipartimento di Aritmologia del centro cardiologico Monzino Claudio Tondo, quantità eccessive di alcol hanno un effetto eccitante sulle cellule del cuore, determinando così un aumento della frequenza cardiaca con la possibilità di insorgere di fibrillazione atriale. Ma in cosa consiste questa fibrillazione atriale? Si tratta di un’anomalia del battito cardiaco, con il cuore che, battendo in modo irregolare, crea coaguli pericolosi e aumenta sensibilmente il rischio di manifestarsi di un ictus o di un’insufficienza cardiaca.
Questa malattia può comparire soprattutto con l’andare dell’età, se è vero che sopra gli 80 anni aumenta il 10% di incorrere nella fibrillazione atriale, riscontrabile ovviamente attraverso un elettrocardiogramma, ma anche con gli smartwatch ormai da tempo in commercio, che testimoniano in maniera evidente eventuali cambiamenti nel ritmo cardiaco. Per questo è bene monitorare la situazione, perché se per alcuni i sintomi sono evidenti, come dolore toracico, mancanza di respiro e stanchezza diffusa, altri individui non risentiranno minimamente del problema. Perciò come spesso accade la prevenzione risulta essere l’arma più potente in nostro possesso.
Ma come ridurre al minimo i rischi della sindrome del cuore in vacanza? Ovviamente limitando il consumo di alcol il più possibile, integrandolo magari con un buon quantitativo d’acqua, utile a non disidratarsi, oltre a cercare di mantenere un regime di attività fisica quotidiano e duraturo nel tempo. Anche una semplice passeggiata può migliorare la nostra condizione psicofisica, specie proprio durante questi periodi di eccessi.
Definire quanti carboidrati, proteine e grassi dovremmo consumare non è affatto semplice. Ecco qualche indicazione…
In media un adulto dorme meno di sei ore a notte. Quindi, la privazione del…
Saranno utilizzati vaccini adattati alla variante JN.1 (quella prevalente in Italia, nel nostro paese), Comirnaty…
Non sei un amante dell’acqua? Per riuscire a berne di più, una soluzione può essere…
Può colpire diversi apparati tra cui: cervello, cuore, reni, fegato, nervi, apparato gastroenterico, articolazioni. Le…
Diventa fondamentale dover gestire questi sentimenti che non solo causano disagio, ma possono anche influenzare…