Sincope, di cosa si tratta e quando bisogna preoccuparsi

Se vi è mai capitato di svenire improvvisamente avete sperimentato una sincope. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo

“Sincope” è il termine medico utilizzato per indicare una perdita di coscienza improvvisa. È un fenomeno più diffuso di quanto si creda, interessando circa 2 milioni di persone in Italia ogni anno. Si manifesta con una perdita temporanea e improvvisa di coscienza, che dura poco e, nella maggior parte dei casi, si risolve spontaneamente. In assenza di patologie sottostanti, viene considerato un evento benigno. In alcuni casi, può essere anticipata da segnali come vertigini, sudorazione eccessiva, nausea o senso di debolezza. Si stima che il 3% degli accessi al pronto soccorso sia dovuto a episodi di sincope. Spesso le cause sono lievi e non preoccupanti, soprattutto se il soggetto non soffre di altre malattie. Per una corretta diagnosi, è fondamentale un esame approfondito, che comprenda la misurazione della pressione arteriosa, un elettrocardiogramma e un’attenta anamnesi per valutare le condizioni che hanno preceduto l’evento. Ma vediamo nel dettaglio tutte le sue caratteristiche.

Caratteristiche, cause, prevenzione e molto altro sulla sincope

La sincope, nota anche come svenimento, è una temporanea perdita di coscienza dovuta a una riduzione del flusso sanguigno al cervello (ipoperfusione cerebrale). Questo fenomeno, che si verifica in modo improvviso e dura pochi istanti, è solitamente seguito da un rapido recupero. Le cause possono essere molteplici, tra cui ipotensione, disturbi cardiaci, disidratazione o patologie neurologiche. Nella maggior parte dei casi, rappresenta un episodio innocuo, ma in alcune circostanze può essere il segnale di una problematica più seria, richiedendo quindi un intervento medico tempestivo.

Cos'è una sincope
Cos’è una sincope | Pixabay @Doucefleur – Saluteweb

 

Le cause

La sincope può essere provocata da diversi fattori e, in alcuni casi, è legata a patologie cardiache, rappresentando un possibile campanello d’allarme per eventi cardiaci potenzialmente fatali. Questa tipologia, più comune negli anziani, richiede un intervento immediato e il trasporto in pronto soccorso.

Secondo le recenti Linee Guida della European Society of Cardiology, le cause della sincope si suddividono in tre categorie principali:

  • Sincope neuromediata;
  • Sincope da ipotensione ortostatica;
  • Sincope cardiaca.

La sincope di origine cardiaca comprende sia le forme aritmiche (bradiaritmie e tachiaritmie) sia quelle legate a malattie strutturali del cuore, come infarto miocardico e valvulopatie, o a problematiche vascolari, tra cui embolia polmonare e dissecazione aortica.

La sincope neuromediata, nota anche come vasovagale, è invece causata da un’alterazione temporanea del sistema nervoso autonomo, che regola pressione arteriosa e frequenza cardiaca. È il tipo più diffuso nella popolazione generale, colpisce soprattutto i giovani ed è un fenomeno benigno e autolimitante. Tuttavia, il principale rischio associato è legato alle conseguenze della caduta, come traumi cranici o fratture del bacino e del femore, specialmente quando si verifica in posizione eretta.

I sintomi postumi a una sincope

Dopo aver ripreso conoscenza, è comune sperimentare un senso di confusione, disorientamento e stordimento per un breve periodo. Talvolta, possono persistere sensazioni di debolezza e vertigini, accompagnate da mal di testa e nausea. Inoltre, alcune persone possono provare ansia o timore a causa dell’episodio appena vissuto. È fondamentale concedersi del riposo e astenersi da sforzi fisici fino a quando non si è completamente ristabiliti.

Come prevenire una sincope

Adottare alcune precauzioni può contribuire a ridurre il rischio di svenimenti. Ecco delle ottime strategie da mettere in pratica:

  • Assumere una quantità adeguata di liquidi e garantire un corretto apporto di sale;
  • Evitare di rimanere in piedi per lunghi periodi senza muoversi;
  • Alzarsi gradualmente dalla posizione seduta a quella eretta, evitando movimenti bruschi;
  • Praticare regolarmente attività fisica.

Diagnosi

In caso di sincope, il primo passo diagnostico prevede un’anamnesi dettagliata e un esame obiettivo approfondito. Nello specifico, l’anamnesi deve valutare:

  • La storia clinica del paziente, verificando la presenza di malattie cardiache, neurologiche o metaboliche;
  • Le condizioni precedenti e successive allo svenimento;
  • Le circostanze in cui si è verificata la sincope;
  • Gli eventuali sintomi persistenti dopo la perdita di coscienza.

L’esame obiettivo, invece, si concentra sulla misurazione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca. Se condotti correttamente, questi accertamenti iniziali possono fornire indicazioni utili sulle cause dello svenimento.

Caratteristiche della sincope
Caratteristiche della sincope | Pixabay @Doucefleur – Saluteweb

 

Nel caso di sincopi ricorrenti, può essere necessario eseguire un Tilt test, utile per analizzare la risposta della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca in diverse posizioni. Se si sospetta un’origine cardiaca della sincope, la diagnosi va confermata tramite esami strumentali più specifici, tra cui:

  • Ecocardiogramma;
  • Monitoraggio Holter dell’attività cardiaca;
  • Test da sforzo;
  • Studio elettrofisiologico.

Come comportarsi se una persona viene colpita da sincope

In caso di svenimento, è consigliabile adagiare la persona a terra e, se possibile, sollevare le gambe sopra il livello del cuore per facilitare il ritorno del sangue al cervello.

Se si sospetta che la sincope abbia un’origine cardiaca, è fondamentale il ricovero immediato per ricevere le cure adeguate, che possono includere:

  • Impianto di un pacemaker;
  • Terapia per il controllo delle aritmie;
  • Somministrazione di farmaci trombolitici in caso di embolia polmonare;
  • Intervento per correggere eventuali valvulopatie;
  • Rivascolarizzazione coronarica in caso di infarto miocardico.

Per le forme di sincope di natura benigna, invece, il ricovero ospedaliero non è necessario.

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