“Shadow work”, conoscere il proprio “lato oscuro” e imparare a gestirlo: che cos’è questa pratica

Il concetto di Shadow Work è forse già noto, magari lo avete udito in un video su TikTok o lo avete trovato nell’oroscopo. Si tratta di una pratica di benessere mentale che si focalizza sull’esplorazione personale di parti di sé e della propria vita che potrebbero essere state rifiutate, magari inconsciamente, per paura, vergogna, senso di colpa o disagio.

Lo Shadow Work, come si pratica, come si può imparare a gestire determinati problemi e l’importanza della terapia

Il lavoro sulle ombre, o Shadow Work, implica accettare ed elaborare anche i propri lati negativi, quelle sensazioni ed emozioni di cui ci si potrebbe vergognare, ma che fanno parte della persona. Attraverso una conversazione interiore e comunicando apertamente ciò che si prova, è possibile incrementare la propria consapevolezza e il proprio benessere.

Ognuno di noi possiede un lato oscuro, un’ombra nascosta che comprende istinti, sensi di colpa, paure, rabbia repressa, desideri nascosti o perversioni. Questi pensieri possono variare nella consapevolezza, ma tendiamo spesso a rinnegarli. Tuttavia, per raggiungere un benessere interiore, la proposta è non solo accettare ma anche lavorare su questa parte di noi. Lo Shadow Work, nato da questa convinzione, è ora diventato un trend su TikTok con life coach e guru, ma l’idea originale appartiene allo psichiatra Carl Gustav Jung. Per Jung, il 90% delle nostre ombre è “oro puro“, indicando che la nostra ricchezza si trova negli angoli più bui della nostra mente.

Ed è da qui che nasce il concetto di Shadow Work, un tipo di psicoterapia che, attraverso il processo di autoesplorazione e autoconsapevolezza, mira a comprendere il proprio lato oscuro per integrarlo pienamente nella propria personalità.

Richiamando Jung, l’ombra dell’essere umano rappresenta un sé composto da emozioni e impulsi primitivi, comunemente giudicati come negativi. In questa ombra troviamo rabbia, egoismo, gelosia, vergogna, odio, avidità e altre qualità considerate peccaminose. Jung affermava che “ognuno di noi è seguito da un’ombra, e meno questa è incorporata nella vita conscia dell’individuo, tanto più è nera e densa”. In altre parole, evitare o rifiutare quest’ombra la rende più oscura e potente. Le conseguenze possono manifestarsi attraverso dipendenze, fobie, malattie mentali o nevrosi.

Praticare lo Shadow Work implica una profonda auto-osservazione dei propri pensieri, delle emozioni e delle reazioni quotidiane, identificando modelli ricorrenti e situazioni scatenanti. Questo aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza dei comportamenti, consentendo di prendere decisioni più consapevoli nella vita. Affrontare il Shadow Self con apertura e compassione porta all’accettazione delle parti più oscure della propria personalità senza sensi di colpa o vergogna.

Come praticare questa tecnica nel modo giusto?

Come procedere, dunque, per lavorare sul proprio lato oscuro? Sfortunatamente, non si tratta di un processo facile e immediato; è necessario dedicare molto tempo e pratica per sviluppare una maggiore consapevolezza delle emozioni negative nascoste nella nostra ombra.

Per esplorare le proprie ombre, esistono diversi approcci terapeutici. Ad esempio, nella terapia cognitivo-comportamentale, sotto la guida di un esperto, puoi immaginare la situazione peggiore possibile e analizzare ogni emozione e comportamento che emergerebbero. Il journaling è un’altra pratica diffusa, annotando su un diario le osservazioni e i pensieri del giorno. Presta attenzione agli eventi che provocano turbamenti, siano essi positivi o, soprattutto, negativi.

Ragazza durante una seduta dallo psicologo
Immagine | Pixabay @demaerre – Saluteweb.it

Rifiutare, sopprimere o negare la propria ombra, sia consciamente che inconsciamente, può diventare pericoloso. Il problema del Sé Ombra è che cerca incessantemente di farsi conoscere: desidera essere compreso, esplorato e integrato nella personalità. Più a lungo l’Ombra resta sepolta e confinata nel suo carcere nell’inconscio, più troverà modi per farti prendere consapevolezza della sua esistenza.

Alcuni dei problemi che emergono quando rifiutiamo il nostro lato Ombra includono:

– Ipocrisia (credere e sostenere una cosa, ma agire diversamente)

– Bugie e autoinganno (sia verso sé che verso gli altri)

– Rabbia incontrollabile

– Manipolazione emotiva e mentale degli altri

– Avidità e dipendenze

– Fobie e compulsioni ossessive

– Comportamenti razzisti, sessisti, omofobi e altre azioni offensive

– Ansia intensa

– Malattie psicosomatiche croniche

– Depressione (con potenziali tendenze suicide)

– Perversione sessuale

– Narcisismo

– Relazioni caotiche con gli altri

– Disprezzo di sé

– Auto-sabotaggio

Nel riconoscere le tue emozioni, evita di giudicarti e limitati a descrivere la sensazione. Se desideri liberarti da queste emozioni, puoi esprimerle artisticamente. L’arte è una forma di comunicazione che consente di trasferire ciò che si agita nella mente, e disegnare in modo spontaneo e libero può essere un modo efficace per rivelare le tue ombre. Tuttavia, se affronti sentimenti troppo intensi o legati a traumi passati, potrebbe essere necessaria la guida di un esperto nella pratica.

Nonostante sia una pratica di psicoterapia che beneficia dell’assistenza di un professionista della salute mentale, ciascuno di noi può comunque iniziare ad esplorare il proprio Shadow Self da solo, anche se può risultare spaventoso o scomodo.

Il processo di analisi dei pensieri e dei sentimenti solitamente segue un “approccio socratico” di domande ed esplorazioni. Ciò implica formulare domande oggettive per stimolare il pensiero critico e rivalutare vecchie storie e convinzioni su noi stessi. Un buon punto di partenza è prestare attenzione alle dinamiche relazionali quotidiane. Per esempio, vi arrabbiate in certi tipi di conversazioni? O provate tristezza quando vedete che gli altri hanno successo? Questi sono segnali di reazioni interne che raccontano una storia delle vostre esperienze passate.

Dopo aver individuato questi schemi comportamentali, è importante interrogarsi sul motivo per cui alcune situazioni o persone scatenano in noi reazioni particolari. Il journaling si rivela qui molto utile: questa pratica di scrittura favorisce l’autoesplorazione, rileva pattern nascosti e agevola l’integrazione del proprio lato oscuro, promuovendo la crescita personale.

Inoltre, è consigliato mantenere un diario per registrare i propri sogni e cercare temi o simboli ricorrenti al fine di individuare aspetti della mente spesso trascurati.

Praticare lo shadow work rivelerà la complessità della tua personalità e le profonde saggezze che potresti nascondere. Esplorare le tue ombre significa un processo di riscoperta, in linea con il messaggio di Jung. Tra i benefici che potresti ottenere:

– Amore e accettazione radicale di te stesso

– Miglioramento delle relazioni interpersonali

– Miglioramento della salute fisica e mentale

– Scoperta di pregi, difetti, doni e capacità nascoste

– Aumento di coraggio ed equilibrio nell’affrontare la vita

Il “dialogo interiore” o “immaginazione attiva”, come lo definì Jung, è una conversazione profonda con te stesso e con la tua ombra, portandoti a una comprensione più profonda della natura umana. Imparerai che non sei i tuoi pensieri e che ciò che attraversa la tua mente non ti definisce completamente. Ognuno di noi possiede molteplici sfaccettature, e ciò che mostriamo al mondo è una scelta consapevole.

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