Eventi come Sanremo, red carpet, passerelle internazionali o di street style, indossare abiti senza reggiseno o che suggeriscano un gioco di trompe-l’oeil, il seno femminile è ormai la normalità.
Sarà per merito delle abitudini interiorizzate durante la pandemia, durante cui ci si è interrogati sul rituale quotidiano di indossare il reggiseno, se molte donne si sono liberate della norma sociale di indossarlo tutti i giorni, riscoprendo che anche senza sostegno ci si può sentire bene nel proprio corpo, dando vita ad un movimento di riappropriazione.
Una delle credenze comuni che distoglie dalla pratica di non indossare il reggiseno è la paura che la forma del seno possa risentire del mancato sostegno, ma il pericolo principale segnalato da medicina e scienza non è per il seno in sé, ma per un’altra parte del corpo che ha bisogno di molto sostegno.
Stare senza reggiseno è un trend evergreen
Le icone del senza reggiseno come le iconiche Kate Moss, Rihanna e la più recentemente aggiuntasi alla lista Philippine Leroy-Beaulieu, dimostrano che più che un trend, non indossare il reggiseno è una scelta di benessere che abbraccia emancipazione e responsabilizzazione.
Anche la moda mette in prima linea i seni sui capi: indimenticabile il vestito senza vergogna di Chiara Ferragni a Sanremo creato con Maria Grazia Chiuri che riproduceva il seno della presentatrice, definito dalla designer “un’ode alla bellezza del corpo femminile in un momento in cui in alcuni Paesi del mondo i diritti riproduttivi delle donne sono minacciati, la loro libertà di studiare e lavorare viene tolta, e il loro diritto a vivere in pace è calpestato dalla guerra” come presa di posizione per l’emancipazione femminile.
Le creazioni trompe-l’oeil di Glenn Martens per Y-Project, di Coperni, i cut-out di Nensi Dojaka e i capezzoli a vista di Simone Rocha alla London Fashion Week dimostrano come il look senza reggiseno sia pronto a dominare le tendenze primavera/estate 2023 e a riproporsi anche il prossimo inverno.
Negli streetstyle e addosso alle celebrities, specialmente Bella Hadid, Kendall Jenner, Megan Fox , Miley Cyrus, Eva Longoria, non indossare il reggiseno è sintomo di libertà di movimento e di una nuova eloquente sensualità.
La giornalista Gala Avanzi, la quale ha abbandonato il reggiseno cinque anni fa, ha scritto un libro sull’argomento No Bra, ce que ma poitrine dit moi e racconta di averlo fatto per libertà, per sentirsi più comoda e per riappropriarsi del proprio corpo.
“Anche tra le mie pazienti ci sono quelle che si rifiutano di indossare il reggiseno” racconta Alberto Armellini, specialista in chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva al Gianicolo Plastic Surgery Institute di Roma. “Sono di tutte le età, non solo con il seno piccolo, ma a volte pure dotate di un seno importante. Sostengono che è un oggetto che le costringe e pensano – erroneamente – che possa viziarne la forma. In realtà non c’è nessun studio in proposito: il reggiseno è utile per tutte le donne, perché permette di bilanciare la colonna vertebrale”.
La scienza e la medicina non sentono ragione in proposito: “È una buona abitudine in ogni caso perché protegge una parte del corpo femminile che è delicata e deve essere sostenuta perché è più o meno voluminosa” – continua lo specialista Armellini – “Certo, se si tratta di una serata o qualche occasione particolare non c’è alcun problema, soprattutto se il seno è piccolo e giovane, ma nella vita di tutti i giorni occorre metterlo per potersi muovere liberamente”.
Per non parlare poi dell’attività sportiva, in cui è necessario portare un reggiseno sportivo specifico
La situazione non cambia se il seno è stato corretto chirurgicamente: “Anzi, subito dopo l’intervento è obbligatorio tenere un reggiseno speciale post-chirurgico per trenta-quaranta giorni, la prima settimana anche durante la notte”, continua lo specialista. “Poi si può tornare alle abitudini normali utilizzando il reggiseno adeguato: non bisogna dimenticare che le protesi, anche di coppa B, pesano duecento-trecento grammi e, se sono più grandi, possono arrivare anche a mezzo chilo, per cui è fondamentale sostenere la parte”.
Senza contare che l’impianto non è eterno (di media dura una decina di anni) ed è scontato che la durata va di pari passo anche con una corretta ‘manutenzione’. “Capita spesso che le pazienti che chiedano l’intervento di riduzione siano convinte poi di poter fare a meno del reggiseno”, aggiunge Armellini. “Anche in questo caso consiglio loro di continuare a portarlo per mantenere il seno tonico e in forma”.