Sono diventati di recente popolari perché apportano grandi benefici per la salute umana, ma se consumati senza le dovute accortezze posso anche arrecare danni. Un confine sottile, su cui è bene fare chiarezza. I semi di lino popolano le dispense delle cucine sono molto utilizzati per le proprietà nutritive e persino mediche. Ma se non si sta attenti a come e quanto mangiarne, il rischio è che siano addirittura nocivi per il nostro organismo.
I semi di lino sono prodotti dalla pianta del Linum usitatissimum, pianta di tipo erbacea che nasce annualmente e che cresce in maniera spontanea. Può essere coltivata e utilizzata per ricavare importanti fibre tessili o prodotti alimentari. Ricco di proteine, il seme di lino è reperibile tutto l’anno e composto anche da altri elementi nutritivi: potassio, vitamine C, E, B6, magnesio, calcio, fosforo, sodio, ferro e zinco. Rappresentano inoltre una fonte di luteina/zeaxantina e di lignani.
Oltre alle eccellenti proprietà nutritive di cui sono composti, i semi di lino sono considerati degli ottimi alleati per la salute cardiovascolare: assumerli aiuta infatti a soddisfare i fabbisogni di potassio, che tiene sotto controllo la pressione e la frequenza cardiaca, oltre agli acidi grassi che aiutano a controllare i livelli di colesterolo nel sangue. Con le loro fibre, aiutano anche a proteggere la salute intestinale e con i loro lignani esercitano un’azione antiossidante e preventiva nei confronti del cancro.
Le vitamine presenti nei semi di lino favoriscono inoltre un buon metabolismo. I folati sono importanti per il corretto sviluppo del sistema nervoso durante a gestazione. Calcio, fosforo e magnesio sono invece fondamentali per salute di ossa e denti. Il ferro e il rame di cui sono composti i semi di lino, infine, partecipano alla produzione di globuli rossi.
L’aspetto da considerare, dunque, non è l’apporto calorico o nutrizionale che i semi di lino sono in grado di offrire. Si tratta invece del consumo smisurato: un’eccessiva quantità di semi da inserire in un piano alimentare è fortemente sconsigliata per via delle mucillagini, che possono causare mal di stomaco, gonfiori e diarrea. I lignani, nonostante i loro benefici, sono sconsigliabili da assumere durante la gravidanza. E in ogni caso, è meglio evitare il consumo crudo dei semi di lino per via della tossicità dei glucosidi cianogenetici che sono presenti al loro interno.
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