Scoliosi, cifosi e lordosi, quali sono le differenze?

Il corpo umano, con la sua complessa anatomia, si basa su una struttura fondamentale: la colonna vertebrale. Oltre al sostegno corporeo, questa struttura svolge cruciali funzioni, quali la protezione del midollo spinale e il supporto della motilità. Durante la propria vita, molte persone possono sperimentare disturbi vari alla colonna vertebrale, come la scoliosi, la cifosi e la lordosi. Ognuno di questi disturbi, con le proprie peculiarità, potrebbe costituire una sfida significativa, ma spesso è possibile affrontarli con interventi adeguati per correggere il problema. Questi problemi, però, vengono molto spesso confusi tra loro, vediamo quindi tutte le loro differenze e particolarità.

Tutto quello che bisogna sapere a proposito delle tre patologie della colonna vertebrale

Prima di partire parlando di queste tre patologie, è assolutamente necessario comprendere al meglio la struttura della nostra colonna vertebrale.

La struttura della colonna vertebrale comprende:

  • Sette vertebre cervicali
  • Dodici toraciche (o dorsali)
  • Cinque lombari
  • Cinque sacrali
  • Quattro coccigee (ma in alcuni individui possono essere cinque).

Ciascuna componente svolge un ruolo cruciale per assicurare il corretto funzionamento della colonna. Ad esempio, le vertebre costituiscono l’elemento primario. Ognuna di esse ha una forma distintiva, permettendoci di attribuirvi nomi specifici e distinguere facilmente le diverse parti. Grazie alla loro disposizione e ai fori vertebrali, si forma un canale nella parte centrale della colonna, contenente il midollo spinale, elemento chiave del nostro sistema nervoso centrale.

Ragazza con scoliosi
Controllo dal medico per la scoliosi | Pixabay @milijko – Saluteweb.it

Come accennato, una delle funzioni fondamentali della colonna vertebrale è quella di preservare il midollo spinale, minimizzando il rischio di impatti o vibrazioni che potrebbero arrecargli danni irreparabili e condurre a gravi patologie. La conformazione a vertebre, inoltre, conferisce alla colonna una notevole flessibilità, consentendoci di muoverci nello spazio e eseguire azioni apparentemente semplici come girare la testa, piegare il corpo, fletterlo o ruotarlo.

Malgrado il suo ruolo cruciale, la colonna vertebrale può essere soggetta a condizioni più o meno gravi che, nella maggioranza delle situazioni, possono essere affrontate con trattamenti terapeutici basilari. Ci riferiamo, in particolare, a scoliosi, cifosi e lordosi.

Quali sono le caratteristiche principali di queste patologie? Solitamente, la scoliosi rappresenta la condizione più diffusa, distinguibile con maggiore facilità rispetto alla cifosi e alla lordosi.

La scoliosi consiste fondamentalmente in una deviazione, più o meno pronunciata, della spina dorsale, evidenziata dall’osservazione attenta della colonna vertebrale, dalla discrepanza tra le spalle o le scapole, o dalla visibile asimmetria dei fianchi.

Questa è una deformità tridimensionale che coinvolge la spina dorsale. La gravità della situazione è principalmente determinata dal livello di curvatura acquisito dalla colonna. L’Angolo di Cobb è il parametro utilizzato per valutare l’entità della curvatura nella scoliosi.

La lordosi, al contrario, si presenta con una curvatura accentuata nella zona lombare. Si manifesta con un’incurvatura profonda della colonna nella regione lombare, spingendo il bacino all’indietro e creando una curvatura nella parte bassa della schiena. Quando questa curvatura lombare raggiunge i 40 o 50 gradi, la lordosi viene considerata una condizione patologica.

La cifosi, in conclusione, si evidenzia con una curvatura in avanti della colonna vertebrale con una concavità anteriore superiore ai gradi, causando un’arcuazione della schiena. Molto spesso, questa situazione è riconosciuta come gobba.

L’insorgenza della cifosi può essere attribuita a diverse cause, a seconda se si tratti di una forma congenita o acquisita. Nell’ambito delle congenite, una deviazione patologica della colonna vertebrale può derivare da malformazioni vertebrali. Per le forme acquisite, invece, la cifosi potrebbe manifestarsi a causa di posture scorrette o condizioni mediche come il rachitismo.

Quando si manifestano tendenzialmente queste patologie? Le alterazioni della colonna vertebrale emergono tipicamente tra i 10 e i 13 anni, in concomitanza con lo sviluppo rapido durante l’adolescenza. Questo periodo critico richiede particolare attenzione nei confronti dello stile di vita dei ragazzi. È importante notare che tali patologie spesso non provocano dolore, rendendo essenziale evitare negligenze che potrebbero causare danni difficilmente reversibili.

È interessante notare che le differenze nella prevalenza delle patologie vertebrali si riscontrano tra maschi e femmine: l’80% delle ragazze è colpito dalla scoliosi rispetto al 20% dei ragazzi, mentre cifosi e lordosi incidono nell’80% dei ragazzi e nel 20% delle ragazze.

È possibile intervenire in qualche modo in queste situazioni? Per ciascuna patologia, è cruciale consultare un medico per identificare la terapia più idonea. Tipicamente, dopo aver compreso le radici della patologia, si procede a selezionare uno sport mirato per rafforzare i muscoli circostanti la colonna, garantendo un migliore sostegno.

In situazioni specifiche, potrebbe essere necessario introdurre l’utilizzo di busti correttivi appositamente progettati per la scoliosi, la cifosi e la lordosi.

Controllo per la spina dorsale
Controllo per la spina dorsale | Pixabay @dusanpetkovic – Saluteweb.it

Trattamenti specifici per ogni patologia

Scoliosi. Nonostante l’uso del corsetto sia spesso la terapia più comune, molti medici sono concordi sul fatto che sia di fondamentale importanza che il medico esamini attentamente ogni situazione. L’aspetto psicologico, fisico e funzionale dei bambini (generalmente tra i 10 e i 13 anni) deve essere valutato accuratamente. Per tutti questi motivi, un approccio conservativo basato su esercizi specifici, può prevenire danni secondari e mirare a evitare la progressione della scoliosi, limitando l’uso del corsetto. Nei casi di scoliosi lieve (generalmente sotto i 20 gradi), vengono proposti esercizi fisioterapici specifici. Se non dovessero risultare sufficienti, si potrebbe affiancare l’uso del corsetto, selezionato in base alla gravità, con l’obiettivo di evitare l’intervento chirurgico. La letteratura scientifica sostiene che gli esercizi dovrebbero focalizzarsi sull’autocorrezione tridimensionale della colonna, integrando le attività quotidiane, stabilizzando la postura corretta e coinvolgendo attivamente il paziente e la sua famiglia. Un team composto da medico ortopedico, fisioterapista, tecnico ortopedico e, se necessario, psicologo è essenziale in questo processo.

Cifosi. Il punto di partenza in questi casi è la rieducazione posturale, che deve essere fortemente concentrata su esercizi di rafforzamento. Nei bambini in fase di sviluppo, il rinforzo muscolare, infatti, può portare a miglioramenti duraturi. Gli esercizi possono essere personalizzati per alleviare il disagio associato al sovraccarico dei muscoli posteriori, è quindi essenziale capire di quali movimenti ed esercizi ha bisogno il paziente. Magliette posturali e altri ausili possono attivamente stimolare la muscolatura, fornendo una costante trazione per correggere la cifosi. Lo stesso principio si applica agli adulti. L’intervento chirurgico è riservato ai soli casi di grave entità.

Lordosi. I disturbi meno gravi di questa patologia possono essere affrontati con la ginnastica posturale, attraverso esercizi mirati volti a correggere la problematica. In aggiunta, se il peso e la sedentarietà sono un problema, un programma di attività fisica e un cambiamento nell’alimentazione possono essere utili. Se l’iperlordosi persiste in forma più grave, si possono considerare vari rimedi per alleviare il dolore: plantari ortopedici su misura, sessioni di riflessologia plantare per benefici alla colonna vertebrale e ginnastica posturale specifica. In casi più gravi con coinvolgimento degli organi interni, potrebbe essere necessario ricorrere a un intervento chirurgico.

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