Includere pesce nella propria dieta può aiutare a rallentare la sclerosi multipla: ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo

La sclerosi multipla (SM) è una malattia autoimmune complessa che influisce sul sistema nervoso centrale, causando sintomi debilitanti che possono compromettere la mobilità e la qualità della vita dei pazienti. Negli ultimi anni, la ricerca ha evidenziato l’importanza della dieta nella gestione di questa condizione, suggerendo che un consumo regolare di pesce possa avere effetti positivi significativi sulla progressione della malattia. La SM si sviluppa quando il sistema immunitario attacca erroneamente la mielina, la guaina protettiva delle fibre nervose. Questo attacco provoca danni ai nervi, con sintomi che possono variare da debolezza muscolare a difficoltà cognitive. Sebbene le cause della sclerosi multipla non siano completamente comprese, è noto che fattori genetici, ambientali e, in particolare, carenze nutrizionali come quella di vitamina D, possono influenzare il suo sviluppo e la sua progressione. Ma vediamo come il pesce può aiutare in questo senso.
I benefici del pesce per i pazienti con sclerosi multipla
Studi recenti, come quello condotto dai neurologi del Karolinska Institutet di Stoccolma, hanno analizzato l’impatto di una dieta ricca di pesce su oltre 2.700 pazienti affetti da SM. I risultati sono stati sorprendenti: i pazienti che consumavano elevate quantità di pesce presentavano un rischio inferiore del 44% di aggravamento della disabilità rispetto a coloro che ne consumavano poca o nulla. Questo suggerisce che l’inclusione regolare di pesce nella dieta possa contribuire a rallentare la progressione della malattia.
Le ragioni per cui il pesce risulta così benefico per i malati di sclerosi multipla includono il suo alto contenuto di acidi grassi omega-3, noti per le loro proprietà antinfiammatorie. Gli omega-3, in particolare l’EPA e il DHA, sono associati a numerosi benefici per la salute, tra cui la protezione delle cellule nervose e la riduzione dell’infiammazione, che gioca un ruolo chiave nella patologia autoimmune.
- Acidi grassi omega-3: presenti in pesci grassi come salmone e sardine, essenziali per la salute neuronale;
- Taurina: un aminoacido essenziale con effetti neuroprotettivi, che contribuisce alla stabilizzazione delle membrane cellulari;
- Proprietà antiossidanti: che aiutano a mantenere l’equilibrio elettrolitico e a proteggere le cellule.
Modifiche della dieta e risultati positivi
L’indagine ha rivelato che le persone che hanno aumentato il consumo di pesce hanno visto una diminuzione del rischio di aggravamento della disabilità del 20%. Questo dato significativo dimostra che anche piccole modifiche nella dieta possono avere un impatto tangibile sulla salute dei pazienti.
È importante notare che non tutti i pesci sono uguali. I pesci grassi, come il salmone, le sardine e lo sgombro, sono particolarmente ricchi di omega-3 e possono rappresentare una scelta migliore rispetto ai pesci magri. Tuttavia, anche il consumo di pesci magri, come il merluzzo o il nasello, può apportare benefici, sottolineando l’importanza di una dieta varia e bilanciata.
Attenzione alla qualità del pesce
Nonostante i benefici del consumo di pesce, è fondamentale prestare attenzione alla contaminazione ambientale. Molti pesci possono contenere metalli pesanti e altre sostanze tossiche. Pertanto, è consigliabile scegliere pesce di provenienza sostenibile e optare, quando possibile, per varietà a basso contenuto di inquinanti.
La ricerca continua a esplorare i meccanismi attraverso cui la dieta influisce sulla sclerosi multipla. I risultati suggeriscono che un’alimentazione ricca di pesce potrebbe rappresentare un approccio nutrizionale efficace per ridurre la progressione della malattia. Trovare un equilibrio tra nutrienti essenziali e una varietà di alimenti può sembrare una sfida, ma i benefici a lungo termine per la salute potrebbero valere lo sforzo, migliorando la qualità della vita dei pazienti affetti da sclerosi multipla.