La salmonella è un batterio che può causare una serie di sintomi spiacevoli in caso di infezione. Questo batterio è spesso associato a cibi contaminati, come carne cruda o uova non pastorizzate, ma può anche diffondersi attraverso l’acqua o gli animali domestici.
In questo articolo esploreremo in dettaglio cos’è la salmonella e quali sono i sintomi dell’infezione, in modo da aiutare a prevenire la diffusione del batterio e a identificare rapidamente eventuali segnali di allarme.
I sintomi dell’infezione da salmonella che non devi mai sottovalutare
La Salmonella si contrae principalmente attraverso l’ingestione di alimenti infetti, che è anche il fattore di rischio più significativo per l’insorgenza della malattia. Di frequente, l’infezione deriva dal consumo di uova e carne di suino. I sintomi dell’infezione da Salmonella possono variare in intensità da individuo a individuo. Possono partire da semplici disturbi gastrointestinali, come:
- la febbre,
- i crampi addominali,
- la diarrea,
ed evolvere in complicazioni cliniche più gravi, particolarmente nelle persone che sono già in condizioni di salute precarie.
Come avviene l’infezione
La contaminazione dei cibi da parte di agenti patogeni causa malattie alimentari. Si parla di tossinfezione alimentare quando la malattia è una diretta conseguenza dell’elevato numero di microrganismi presenti nel cibo. D’altro canto, se l’infezione è scatenata dalle tossine prodotte dai microrganismi nel cibo, è denominata intossicazione alimentare. L’infinita varietà di microrganismi patogeni nel cibo complica ulteriormente la situazione. Tra questi, il Clostridium botulinum risalta per il suo alto grado di pericolosità. Oltre a ciò, è anche importante ricordarsi delle malattie infettive che si possono contrarre mangiando cibo contaminato:
- il colera,
- l’epatite virale di tipo A,
- il tifo addominale,
- il paratifo,
- la Salmonellosi.
Varie tipologie di salmonella
Esistono vari ceppi di Salmonella capaci di causare differenti tipologie di infezioni. Negli esseri umani, questi batteri possono risultare in infezioni di tipo tifoide e non tifoide. Le infezioni di tipo:
- tifoide, come ad esempio la febbre tifoide paratifoide, sono dovute ai batteri salmonella typhi e salmonella paratyphi rispettivamente, e pur essendo gravi, sono piuttosto rare nei Paesi sviluppati
- le salmonelle non tifoide, conosciute anche come minori, sono molto più diffuse e di solito provocano disturbi gastro-intestinali. Tali batteri non affliggono esclusivamente l’uomo, ma anche gli animali destinati al consumo alimentare.
Cosa devi sapere sulle infezioni da salmonella: la guida completa
La Salmonella è il batterio più frequentemente rinvenuto nelle infezioni alimentari trasmesse mediante l’assunzione di cibi contaminati. In particolare, la salmonellosi viene categorizzata tra le intossicazioni alimentari. Questo microbo è generalmente presente nell’intestino di uccelli e mammiferi sani.
Le cause principali
Gli animali, sia quelli selvaggi che domestici o d’allevamento, sono le principali fonti di infezione da Salmonella. Questi rappresentano i modi predominanti per contrarre tale infezione.
Alcuni di questi includono:
- i polli,
- i maiali,
- i bovini,
- i roditori,
- i cani,
- i gatti
- i pulcini
Attraverso le proprie feci, gli animali possono disperdere la salmonella nel loro habitat. L’ambiente circostante può quindi diventare una fonte di contaminazione per i cibi derivati da questi animali, per il cibo per animali e per l’acqua, trasformando la salmonellosi in una malattia infettiva trasmissibile dagli animali all’uomo, chiamata zoonosi. Per noi umani, l’alimentazione è il principale canale di contrazione dell’infezione da salmonella. Questo batterio può infettare il cibo in svariati modi:
- l’origine da animali infetti (ad esempio, carne, uova e latte consumati senza un’adeguata cottura),
- il contatto con materiale fecale da animali o persone infette.
Ci sono molti alimenti che corrono il rischio di essere contaminati da patogeni, tra cui la salmonella, come ad esempio:
- le uova crude o poco cotte e i loro derivati,
- le salse
- le creme
- la carne e i suoi derivati
- il pollame, può rappresentare un rischio se non cotto a dovere
- i pesci
- i crostacei
- i molluschi
- i prodotti non pastorizzati
- il latte crudo
- i derivati del latte
- la frutta
- la verdura
- le angurie
- i pomodori
- i germogli di semi
- i meloni
- i preparati per dolci
- le creme
- i gelati, sia artigianali che commerciali.
É allarmante constatare l’incremento dell’epidemia di salmonella in quasi tutti i Paesi sviluppati, che colpisce annualmente oltre 90.000 europei. Ciò è dovuto a diversi elementi, inclusi:
- l’emergere di ceppi resistenti agli antibiotici,
- l’importazione di alimenti che portano nuovi sierotipi di salmonella,
- l’espansione di allevamenti intensivi
- l’aumento dell’uso di servizi di ristorazione di massa.
Per affrontare questo problema, è imprescindibile mettere in atto strategie di prevenzione efficaci.
Come si contrae la salmonella
La salmonella è un batterio che si trova prevalentemente nel sistema gastrointestinale di vari tipi di animali, che vanno dai mammiferi agli insetti. Anche se tali animali potrebbero non mostrare segni visibili dell’infezione, possono portare il batterio e trasmetterlo. Tre sono le principali modalità di contrarre l’infezione:
- il consumo di cibo infetto,
- l’assunzione di acqua contaminata
- il contatto con piccoli animali domestici.
Se un elemento viene in contatto con le feci di un animale malato, potrebbe divenire un vettore per la diffusione dell’agente patogeno.
Vari fattori possono portare all’avvelenamento alimentare, come ad esempio una cottura inadeguata, un raffreddamento troppo lento e scarsa pulizia da parte del personale addetto alla manipolazione dei cibi. Un tipo comune di contaminazione è quella a incrocio che avviene quando alimenti crudi e cotti o carne e vegetali vengono a contatto. L’alterazione dei cibi può verificarsi non soltanto durante la produzione, ma anche in fase di preparazione e, talvolta, dopo la cottura – ad esempio, se vengono a contatto con mani o utensili sporchi.
Negli anni recenti, è stato notato un aumento dei casi di salmonella nei mesi più caldi, principalmente giugno, luglio ed agosto, portando così ad un rischio significativo per la salute pubblica. É importante ricordare che gli alimenti contaminati non presentano segnali evidenti, come un odore o sapore particolare. Perciò, essi potrebbero facilmente passare inosservati. Per tale ragione, è fondamentale seguire correttamente le norme igieniche nel manipolare e conservare gli alimenti, per evitare ogni forma di contaminazione.
Come si può curare
Nel caso di numerose infezioni da salmonella, la malattia potrebbe risolversi da sola in un breve periodo di tempo. Conseguentemente, il metodo di cura predominante consiste in terapie di sostegno. È importante notare che la diarrea rappresenta una risposta automatica del corpo per eliminare i microrganismi indesiderati. Per contrastare l’infezione da salmonella, vengono prescritte soluzioni per reidratazione orale, utili per compensare la perdita di acqua e sali dovuta al vomito e dalla diarrea, oltre ad integratori provenienti da fermenti lattici e probiotici.