Salmone affumicato e listeria, quanto è alto il rischio di contaminazione?

La Listeria monocytogenes è un batterio che può proliferare a basse temperature, rendendo fondamentale seguire le indicazioni di conservazione riportate sulle confezioni acquistate

Le infezioni alimentari causate dal batterio Listeria monocytogenes rappresentano un grave problema di salute pubblica, con un impatto significativo in tutta Europa. Tra gli alimenti più a rischio di contaminazione c’è anche il salmone affumicato. Ogni anno in Italia si registrano tra i 250 e i 450 casi di listeriosi, una malattia che può avere conseguenze severe, in particolare per le fasce più vulnerabili della popolazione, come anziani, donne in gravidanza e persone con un sistema immunitario compromesso. È fondamentale esaminare le indagini condotte dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) per comprendere l’importanza di questo tema.

Indagini sui focolai di listeriosi

Le autorità europee hanno avviato un’analisi approfondita dei casi di listeriosi verificatisi in Italia e in altri paesi europei negli ultimi anni. Dall’analisi è emerso che, dal 2011 al 2022, ci sono stati 15 casi di listeriosi in Italia, di cui due hanno portato alla morte del paziente. Questi dati hanno spinto gli enti competenti a identificare l’alimento responsabile delle infezioni e a rintracciare il produttore, al fine di prevenire futuri focolai.

Salmone affumicato: un alimento a rischio

Tra i prodotti alimentari indagati, il salmone affumicato è emerso come uno dei principali potenziali vettori della contaminazione. Le autorità hanno identificato i focolai di listeriosi principalmente nei prodotti ittici pronti al consumo, con particolare attenzione al salmone affumicato. Le indagini hanno portato alla luce l’esistenza di due stabilimenti di produzione situati in Lituania, responsabili della contaminazione. Questi stabilimenti sono stati oggetto di verifiche approfondite, che hanno portato alla chiusura di uno di essi.

Il pesce lavorato in questi stabilimenti proveniva in molti casi dalla Norvegia, un paese noto per la sua consistente produzione di salmone. Tuttavia, è importante notare che il rischio di contaminazione non è limitato solo alla fase di produzione, ma anche alla conservazione dei prodotti presso i consumatori.

Conservazione e contaminazione

Le indagini hanno rivelato che circa un terzo dei casi di listeriosi è attribuibile a cattive pratiche di conservazione degli alimenti da parte dei consumatori. La Listeria monocytogenes è un batterio che può proliferare a basse temperature, rendendo fondamentale seguire le indicazioni di conservazione riportate sulle confezioni. È essenziale:

  1. Mantenere il salmone affumicato in frigorifero;
  2. Consumare il prodotto entro la data di scadenza;
  3. Prestare attenzione alle condizioni di conservazione durante l’acquisto.

Importanza della qualità del pesce

Il salmone affumicato è un alimento molto apprezzato e consumato in Italia, dove il consumo pro capite si attesta intorno ai 2,4 chilogrammi all’anno. L’Italia è uno dei primi dieci paesi importatori di salmone scozzese, e un sondaggio condotto nel 2022 ha evidenziato un aumento del 4,3% negli acquisti di salmone rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il salmone che arriva sulle nostre tavole non è sempre di qualità garantita.

Il salmone norvegese e scozzese rappresentano la maggior parte del prodotto disponibile sul mercato, ma entrambi presentano problematiche legate al benessere animale e alla sicurezza alimentare. Gli allevamenti intensivi spesso non rispettano le normative sulla biosicurezza, aumentando il rischio di malattie nei pesci e, di conseguenza, di contaminazione.

Nel 2023 all’interno degli allevamenti scozzesi sono morti 16,5 milioni di salmoni. Anche negli anni precedenti c’era stata una simile moria come testimoniato da un servizio realizzato dagli attivisti di alcune associazioni animaliste e trasmesso dalla BBC.

Si stima che un salmone su quattro perda la vita prima di andare al macello per via delle malattie e dei batteri che proliferano nelle vasche di allevamento. Anche l’uso dei pesticidi e degli antibiotici ha un impatto elevato sul fenomeno. Uno dei problemi più grossi è il sovraffollamento, che porta i pesci a nuotare in spazi ridottissimi e essere costantemente a contatto con i propri escrementi, oltre che con parassiti come i pidocchi di mare. Le condizioni in cui i salmoni sono spesso costretti a vivere sono contrarie alle norme europee sul benessere animale e possono certamente avere un impatto sulla qualità dei prodotti destinati al mercato internazionale.

Riflessioni finali

La questione della contaminazione da Listeria nel salmone affumicato apre un dibattito più ampio sulla sicurezza alimentare e sul benessere animale negli allevamenti intensivi di pesce. È fondamentale che i consumatori siano informati sui rischi associati a questi alimenti e sulle pratiche migliori per garantire la propria sicurezza. Allo stesso tempo, è necessario che le autorità competenti intensifichino le ispezioni e le normative per garantire standard elevati nella produzione e nella distribuzione di prodotti ittici.

Per approfondire: Listeria, cos’è e quali sintomi provoca l’infezione

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