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Cura di sé

Rest pause, in cosa consiste la tecnica e a cosa serve

Scopri la tecnica del Rest Pause, un metodo avanzato per migliorare forza e ipertrofia muscolare con pause brevi tra le serie

Il rest pause è una tecnica di allenamento ad alta intensità utilizzata principalmente per migliorare la forza e l’ipertrofia muscolare. È una strategia molto efficace, ma richiede una certa esperienza e conoscenza del proprio corpo per essere applicata correttamente.

Questo metodo consiste nel suddividere una serie in mini set con brevi pause di riposo tra di essi, consentendo di prolungare la durata dell’allenamento senza compromettere eccessivamente la qualità del movimento.

Rest pause: in che cosa consiste la tecnica

Il rest pause è utilizzato principalmente per incrementare il carico allenante e migliorare la capacità di sostenere sforzi intensi per periodi più prolungati. Questo metodo si basa su brevi periodi di recupero tra mini set all’interno della stessa serie, permettendo di continuare a eseguire ripetizioni anche dopo il raggiungimento del cedimento muscolare.

Il vantaggio principale di questa tecnica è che consente di sfruttare al meglio il metabolismo anaerobico alattacido, ovvero il sistema energetico che utilizza i fosfageni per produrre energia senza accumulare troppo acido lattico.

Rest pause: in che cosa consiste la tecnica  | Envato Elements

 

Utilizzando il rest pause, è possibile mantenere livelli di tensione muscolare più elevati per un periodo di tempo maggiore. Questo si traduce in uno stimolo muscolare più intenso, con benefici sia in termini di forza che di ipertrofia. Il metodo è particolarmente efficace per chi vuole superare i plateau e progredire verso obiettivi più avanzati.

Uno dei principali vantaggi del rest pause è che consente di aumentare il volume e l’intensità dell’allenamento senza dover prolungare eccessivamente la sessione. Incrementando il numero di serie e diminuendo il numero di ripetizioni, si riesce a migliorare l’efficienza del lavoro muscolare e a ottimizzare il tempo trascorso in palestra.

Un esempio pratico: all’85% del proprio 1RM (One Rep Max, il massimo carico sollevabile per una singola ripetizione), un atleta medio è in grado di eseguire circa 6 ripetizioni prima di raggiungere il cedimento muscolare nella prima serie. Tuttavia, nella terza serie, è probabile che la capacità di completare le ripetizioni diminuisca sensibilmente. Complessivamente, potrebbe completare 16-18 ripetizioni totali su tre serie.

Utilizzando il metodo rest pause, lo stesso atleta potrebbe eseguire un set composto da mini serie da 3-2 ripetizioni con pause brevi tra i set. Questo consentirebbe di raggiungere fino a 20-21 ripetizioni totali, con un incremento di circa 4-5 ripetizioni rispetto all’approccio tradizionale. Oltre a questo, il rest pause permette di lavorare con un sovraccarico superiore del 10-15% rispetto a un set standard, a parità di ripetizioni. In altre parole, con questa tecnica, è possibile sollevare carichi più pesanti senza compromettere il volume dell’allenamento.

Un altro vantaggio del rest pause è il tempo risparmiato. Un’intera sessione di rest pause può durare circa 6-7 minuti, mentre una sessione tradizionale composta da 3 serie da 6 ripetizioni con recuperi di 3 minuti può richiedere fino a 10 minuti. Questa riduzione del tempo rende il rest pause una tecnica efficace anche per chi ha poco tempo a disposizione, ma vuole comunque ottenere risultati significativi in termini di massa muscolare e forza.

Nonostante i numerosi vantaggi, il rest pause non è una tecnica adatta a tutti, soprattutto ai principianti. Richiede una certa esperienza con i pesi e, spesso, l’aiuto di uno spotter, cioè una persona che supervisiona l’esecuzione dell’esercizio per garantire la sicurezza dell’atleta. Questo è particolarmente importante quando si lavora con pesi liberi, poiché il rischio di infortuni aumenta con l’intensità dell’allenamento.

Come altre tecniche ad alta intensità, il rest pause può essere estremamente faticoso. L’elevato livello di affaticamento può influire negativamente sulla tecnica di esecuzione degli esercizi, aumentando così il rischio di infortuni. Quando l’atleta diventa troppo stanco, può compensare il movimento coinvolgendo gruppi muscolari che non dovrebbero essere attivati, perdendo di vista l’obiettivo principale dell’esercizio.

Un altro svantaggio del rest pause è che può risultare troppo impegnativo se utilizzato troppo frequentemente. Inserirlo nella propria routine di allenamento in modo costante può portare a un eccessivo stress muscolare e a una diminuzione della capacità di recupero. Questa tecnica non si presta bene alla multifrequenza, cioè all’allenamento di uno stesso gruppo muscolare più volte alla settimana, una metodologia che, come è noto, è efficace per aumentare sia la forza che l’ipertrofia. Per questo motivo, molti esperti consigliano di limitare l’uso del rest pause a una sola volta a settimana per ogni gruppo muscolare, affiancandolo ad altre tecniche di allenamento nelle sessioni restanti.

Per ottenere il massimo dal rest pause, è necessario pianificare attentamente il proprio allenamento. All’inizio, è probabile che il rapporto tra percentuale di carico (%1RM), ripetizioni, serie e recuperi sembri “sballato”. È del tutto normale dover adattare leggermente i carichi e le ripetizioni durante le prime settimane di applicazione di questa tecnica. Non bisogna scoraggiarsi se nei primi microcicli si ha la sensazione di dover ridurre leggermente il carico per completare il numero di ripetizioni previsto, o se il totale delle ripetizioni risulta inferiore rispetto alle aspettative.

Con il tempo, il corpo si adatterà all’intensità del rest pause e si vedranno miglioramenti evidenti da una settimana all’altra. Questo metodo, come molte altre tecniche avanzate, richiede una certa costanza per dare i suoi frutti. È fondamentale essere pazienti e progressivi nell’aumentare il carico e il volume dell’allenamento.

Dal punto di vista dell’ipertrofia muscolare, il rest pause rappresenta una strategia molto efficace, soprattutto per chi ha già esperienza con l’allenamento di forza. L’elevata tensione muscolare sostenuta durante l’esercizio stimola le fibre muscolari in modo profondo, promuovendo la crescita dei muscoli. Il rest pause permette di mantenere i muscoli sotto tensione per un periodo prolungato, che è uno dei fattori chiave per l’ipertrofia.

Inoltre, il fatto di poter utilizzare carichi più elevati rispetto alle tecniche tradizionali consente di stimolare un numero maggiore di fibre muscolari, inclusi i gruppi di fibre a contrazione rapida, che sono quelli più responsabili dell’aumento della massa muscolare.

Il rest pause è una tecnica avanzata che, se utilizzata correttamente, può apportare significativi vantaggi in termini di forza e ipertrofia muscolare. Tuttavia, non è adatta a tutti e richiede una certa esperienza nell’allenamento con i pesi. Come ogni altra strategia di allenamento intensivo, è importante dosarla con cura, limitandone l’uso a una o due sessioni settimanali per evitare sovraccarichi e infortuni. Con il giusto approccio, il rest pause può diventare un valido alleato per chi cerca di spingere al massimo le proprie prestazioni fisiche.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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