Principalmente, il motivo per cui si tengono gli alimenti nel frigorifero è per rallentare la proliferazione di batteri e la crescita di microbi. Nel caso del burro questo non accade perché i batteri non riescono prosperare data la scarsa quantità di acqua al suo interno, che è presente solo sotto forma di gocce sparse: il burro è per lo più grasso e, se è salato, l’acqua contenuta è ancora peggio per i batteri. Dunque, il burro è un alimento che non deve essere posto necessariamente nel frigorifero, così come il miele o l’olio, anche se al suo interno si conserva meglio.
Tuttavia, se decidiamo di tenere il burro fuori dal frigo, noteremo che, a contatto con l’aria, tende a diventare di colore più scuro e col passare del tempo sapore e odore potrebbero alterarsi. Tutto ciò si deve all’ossidazione dei grassi. Non è che il burro vada a male, ma diventa pian piano rancido. La stessa cosa che accade alle noci e alla farina. Gli alimenti rancidi non sono dannosi, ma restano comunque poco appetibili e sicuramente di cattivo gusto.
I prodotti lattiero-caseari, in generale, devono essere conservati a una temperatura di 5/6 gradi o inferiore per evitare la crescita batterica. Dopo le quattro ore, i latticini freschi dovrebbero essere buttati. Il burro, essendo pastorizzato, può mantenersi anche a temperature superiori, per un breve periodo, purché sia chiuso nella confezione e in un contenitore ermetico, non libero in un piatto, ad esempio, e quindi esposto a batteri.
Per questo, è meglio conservare il burro a temperatura ambiente, anche se sarà da consumare presto, entro 48 ore circa. Questo metodo di conservazione va bene se si preferisce il burro più morbido e immediatamente spalmabile, cosa che avviene più lentamente se il burro è stato tenuto in frigorifero. Una mossa intelligente consiste nel preventivare quanto burro si utilizzerà in circa due giorni e lasciare quella quantità un una burriera o in un luogo a temperatura ambiente, ad esempio il balcone. Il resto del burro andrà quindi in frigo per essere conservato più a lungo.
Altra opzione è utilizzare un contenitore a temperatura ambiente fatto appositamente per mantenere il burro lontano dall’esposizione all’aria e, quindi, evitare che irrancidisca. Si parla ad esempio delle vecchie “campane da burro“.
Inoltre, in commercio esistono varietà di burro salati, in questo caso il sale funge da conservante e può allungare la durata di conservazione, e la durata della permanenza in sicurezza del burro fuori frigo per qualche ora in più rispetto al normale.
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