In questo articolo andremo a vedere tutto ciò che c’è da sapere sulla tiroide e sui rischi che comporta il suo malfunzionamento
La tiroide è una piccola ghiandola endocrina situata nella parte anteriore del collo, il cui ruolo principale è quello di produrre ormoni tiroidei. Quando questa ghiandola non funziona correttamente, può causare un’eccessiva produzione di ormoni, nota come ipertiroidismo, oppure una produzione insufficiente, definita ipotiroidismo, ed entrambe le condizioni possono avere un impatto significativo sulla salute. Sebbene non sia sempre semplice individuare i segnali di un suo malfunzionamento, ci sono alcuni sintomi che potrebbero indicare che la tiroide non sta operando come dovrebbe. Vediamo più nel dettaglio quali sono.
In Italia, circa 6 milioni di persone soffrono di disturbi legati alla tiroide. Le donne risultano colpite da 5 a 10 volte più frequentemente rispetto agli uomini, anche a causa di una predisposizione genetica e familiare verso queste patologie. Questo porta spesso a chiedersi come riconoscere eventuali segnali di malfunzionamento e quali sintomi osservare per poter intervenire con una cura appropriata.
La tiroide, situata nella parte anteriore del collo, è una delle ghiandole endocrine più grandi del corpo umano. La sua funzione principale è produrre ormoni come la triiodotironina (T3) e la tiroxina (T4), che influenzano diversi aspetti della nostra salute, tra cui:
Il funzionamento ottimale della tiroide è regolato dal TSH, un ormone prodotto dall’ipofisi, una ghiandola situata alla base del cervello, che:
Tra i problemi principali alla tiroide ci sono, sicuramente, l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo. Ecco quali sono le differenze
Ipotiroidismo: contraddistinto da una produzione insufficiente di ormoni tiroidei, l’ipotiroidismo provoca un rallentamento delle funzioni metaboliche del corpo, con conseguenze potenzialmente gravi per la salute, in particolare nei feti e nei neonati.
Ipertiroidismo: causato da un’elevata quantità di ormoni tiroidei nel sangue, l’ipertiroidismo provoca un’eccessiva attività generale dell’organismo e un’accelerazione anomala dei processi metabolici.
Individuare i segnali di un malfunzionamento della tiroide può essere complesso, poiché questa ghiandola influenza molteplici funzioni del corpo, tra cui il sonno, la respirazione, il metabolismo e il sistema cardiovascolare. Le alterazioni nella produzione degli ormoni tiroidei, sia in eccesso che in difetto, possono provocare una vasta gamma di sintomi clinici.
La natura dei disturbi varia in base alla problematica specifica, che può essere funzionale, ossia legata a un’anomalia nella produzione di ormoni, oppure strutturale, derivante da cambiamenti nella conformazione fisica della ghiandola stessa. Ma vediamo quali sono i sintomi principali.
Il gozzo è un aumento di volume della tiroide, che può interessare l’intera ghiandola o solo una sua porzione. Le cause principali includono il morbo di Basedow, la tiroidite di Hashimoto o una carenza di iodio. Sebbene nella maggior parte dei casi non rappresenti un grave problema, un ingrossamento eccessivo della tiroide può comprimere l’esofago, rendendo difficoltose la deglutizione o la respirazione. Quando il gozzo si espande verso la parte superiore del torace, si parla di gozzo retrosternale.
Un malfunzionamento della tiroide può provocare variazioni di peso anche in assenza di modifiche nelle abitudini alimentari. Con l’ipotiroidismo, ad esempio, si può ingrassare poiché, nonostante la riduzione dell’appetito, il metabolismo rallenta, rendendo più difficile bruciare le calorie. Al contrario, l’ipertiroidismo accelera il metabolismo, causando una perdita di peso.
Problemi agli occhi come fotofobia, sensazione di avere un corpo estraneo, bruciore, alterazioni del campo visivo, difficoltà a chiudere completamente le palpebre o lacrimazione eccessiva possono essere segni del morbo di Basedow, una condizione legata a un malfunzionamento della tiroide.
Anche la regolazione della temperatura corporea può risentire di alterazioni della tiroide. L’ipertiroidismo può far percepire un calore eccessivo rispetto alla temperatura reale, a causa della dilatazione dei vasi sanguigni e di un maggiore afflusso di sangue. Al contrario, l’ipotiroidismo provoca una sensazione di freddo, dovuta al rallentamento del metabolismo e alla ridotta dilatazione vascolare.
L’ipotiroidismo può portare a una diminuzione dell’energia, con sensazioni persistenti di stanchezza fisica, ridotta forza muscolare, difficoltà di concentrazione e sonnolenza durante il giorno.
Anche il cuore può risentire dei disturbi tiroidei. In caso di ipotiroidismo, il battito può rallentare, e nel tempo il cuore potrebbe ridurre la sua capacità contrattile, sviluppando una cardiomiopatia o, nei casi più gravi, una cardiomegalia (ingrossamento del cuore). Con l’ipertiroidismo, invece, il battito accelera, aumentando il rischio di fibrillazione atriale, una forma di aritmia che, se non trattata, può predisporre a ictus o infarto.
In presenza di ipertiroidismo, l’aumento della motilità intestinale può causare evacuazioni più frequenti, talvolta accompagnate da episodi di diarrea. Al contrario, l’ipotiroidismo tende a rallentare il transito intestinale, provocando stitichezza.
Le disfunzioni tiroidee possono influire negativamente sulla salute riproduttiva sia degli uomini che delle donne. Secondo una ricerca pubblicata nel 2018 su Sexual Medicine Reviews dalla Tulane University School of Medicine, gli uomini con ipotiroidismo sperimentano disfunzioni sessuali in percentuali che variano dal 59% al 63%, mentre per le donne il range è compreso tra il 22% e il 46%. Nel caso dell’ipertiroidismo, i problemi sessuali colpiscono il 48-77% degli uomini e il 44-60% delle donne. Per gli uomini, l’ipotiroidismo può comportare difficoltà di erezione ed eiaculazione precoce. Nelle donne, uno squilibrio degli ormoni tiroidei può ridurre il desiderio sessuale, compromettere la lubrificazione vaginale, ostacolare il raggiungimento dell’orgasmo e rendere dolorosi i rapporti sessuali. Inoltre, l’ipertiroidismo può determinare cicli mestruali più frequenti e con flusso abbondante, mentre l’ipotiroidismo può causare mestruazioni irregolari o sporadiche, flusso scarso e nei casi più gravi amenorrea, ossia l’assenza di mestruazioni.
Se non trattato, l’ipertiroidismo può indebolire progressivamente la struttura ossea sia negli uomini che nelle donne, aumentando il rischio di fratture nel tempo.
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