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Punture di insetti, ecco quali sono le più comuni e cosa provocano

Ci sono punture dolorose, come quelle delle api o delle vespe, o punture meno dolorose. Ecco una guida su come riconoscerle

All’età di 62 anni ha perso la vita Stefano Guerra, ex giocatore della Reggiana. Fatale per lui la puntura di un’ape. Questo per dire che bisogna stare attenti alle punture degli insetti. Nei mesi estivi, nelle località italiane sono endemiche diverse specie di insetti, come i pappataci e le zanzare, e di aracnidi, come le zecche e gli acari. Nella maggior parte dei casi le loro punture e i loro morsi non rappresentano un rischio e risultano soltanto fastidiose, ma in alcuni casi possono trasmettere all’organismo veleni tossici o infezioni severe.

Zanzara | pixabay @Emphyrio

Partendo dalle zecche, questi insetti appartengono alla famiglia degli aracnidi e sono meno comuni nelle città, mentre si possono incontrare più facilmente nelle zone di campagna o di montagna. “Il morso di una zecca può provocare l’insorgenza di patologie piuttosto severe a causa dei germi di cui sono vettori (come l’encefalite e la malattia di Lyme). Visivamente, il morso di zecca si presenta come una bolla con un eritema intorno e, con il passare del tempo, al posto della bolla si forma una crosta. La puntura di zecca, tuttavia, non provoca dolore. Quindi, chi è stato morso potrebbe non rendersene conto, o talvolta accorgersene allo sviluppo dei sintomi, oppure trovare l’insetto ancora attaccato alla pelle. In questo caso bisogna eliminare la zecca facendo attenzione a staccare del tutto la testa dalla cute e recarsi dal proprio medico per un opportuno controllo”, ha detto al sito dell’Humanitas il dottor Giovanni Paoletti, allergologo e ricercatore presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano.

Ragni: ecco quali sono quelli pericolosi

Al contrario di quanto scritto per la zecca, il morso del ragno può essere doloroso, ma non rappresenta nella maggior parte dei casi pericoli per chi lo subisce. In Italia, i ragni che possono provocare tossicità e una necrosi in corrispondenza del morso sono il ragno violino, la vedova nera mediterranea e la tarantola italiana, presenti nel centro Italia, nelle aree meridionali e nelle isole. “Qualora, quindi, a seguito del morso di un ragno, vi fosse il dubbio che appartenga a una di queste tre specie, è opportuno fotografarlo o descriverlo con precisione al momento dell’accesso alle cure mediche”, ha continuato il dottor Paoletti.

E ancora: “Inoltre, è da tenere anche in considerazione che le punture del ragno violino, a differenza di quelle della maggior parte dei ragni, non sono dolorose e causano solamente lo sviluppo di una lesione pruriginosa e rossastra che provoca sensazione di formicolio e bruciore ma che, in circa 2-3 giorni, può portare a un’ulcera e a necrosi dei tessuti”. Da tenere monitorati i sintomi del morso di un ragno: dolore e tumefazione in corrispondenza della puntura: comparsa di un alone rosso-blu-violaceo; croste; alterazione della sensibilità; nausea e vomito; febbre.

Pappataci, zanzare, api e vespe: le punture più comuni

Tra gli insetti, quelli che più spesso ci pungono nei mesi estivi sono i pappataci. “I pappataci pungono numerose volte in un’area di cute molto ristretta e delimitata: non sono punture tendenzialmente pericolose, ma in rari casi possono trasmettere la leishmaniosi; dunque, qualora si sviluppasse la sintomatologia già indicata (cefalea, nausea e febbre), è bene contattare il proprio medico”, ha detto ancora il dottor Paoletti.

Ma come proteggerci da tutto questo? È consigliabile usare spray repellenti e, se si viene punti e il prurito che ne consegue è eccessivamente forte, basta applicare del ghiaccio separato dalla cute da un pezzo di stoffa o, talvolta, usare creme antistaminiche o cortisoniche secondo le indicazioni fornite dal proprio medico. Certo, le punture di api e vespe provocano un dolore intenso e, in soggetti allergici, possono provocare delle reazioni allergiche fino a reazioni anafilattiche anche molto severe. Come è accaduto a Stefano Guerra, che ha perso la vita. Per evitare di essere punti da api e vespe è opportuno non fare movimenti bruschi in loro presenza e allontanarsi lentamente in modo tale che non si sentano attaccate.

Cimici | pixabay @ IlonaBurschl

Pulci, cimici e acari: ospiti tra le mura di casa

In casa, invece, soprattutto se si possiedono animali domestici, è facile essere soggetti a punture di pulci. Non si tratta di punture aggressive, ma possono comportare dei fastidi. Un discorso che vale anche le cimici del letto, che, se presenti nel materasso, vengono attratte dal calore che viene emesso dal corpo a riposo. Infine, all’interno delle nostre case possono trovarsi anche gli acari, di cui esistono diverse specie, alcune delle quali possono provocare fastidiose punture.

Redazione Saluteweb

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