Ci sono diverse varianti di psoriasi, con gradi di aggressività della malattia più o meno gravi. Certo è che chi soffre di questa condizione si trova spesso in una condizione invalidante, per questo si stanno intensificando le ricerche per sconfiggerla. Scopriamo allora nello specifico che cosa si intende per psoriasi pustolosa, quali sono i suoi sintomi e come si cura.
Che cos’è la psoriasi pustolosa
Quando parliamo di psoriasi pustolosa è necessario chiarire che, a livelli molto gravi, può addirittura mettere in pericolo la vita di chi ne soffre. È una variante infatti molto aggressiva, che prevede l’eruzione diffusa di diverse pustole, spesso combinate a un forte prurito e a febbre alta. Per questo in caso si aggravi questa condizione è necessario recarsi il prima possibile in ospedale. Se infatti la psoriasi più comune è quella definita a placche, che colpisce principalmente gomiti, ginocchia e cuoio capelluto, nel caso di psoriasi pustolosa le escrescenze potrebbero attaccare anche altre parti del corpo. In questo caso bisogna distinguere la malattia in due tronconi: quella palmo-plantare, che si concentrerà appunto sulle mani e i piedi, e quella generalizzata, che come suggerisce il nome colpirà invece tutto il corpo.
Le persone più a rischio
Chi rischia di più di essere colpito da psoriasi pustolosa? I soggetti più a rischio, senza distinzione tra uomini e donne, sono le persone intorno ai 50 anni, mentre è difficile riscontrare un caso tra i bambini. La psoriasi pustolosa + una forma rara di una patologia che è diffusa nella sua forma più blanda, tant’è che ad oggi si riscontra che si attesti intorno all’1% di tutti i casi di psoriasi. Anche a causa della sua rara diffusione non è ancora noto quali siano i fattori scatenanti di questa malattia, considerando che diversamente dalla psoriasi a placche, non interviene dopo un’infezione.