Prurito, perché grattarsi non è una buona idea?

Quando si ha prurito, non sempre grattarsi è una buona idea. Lo dice la medicina, che spiega come grattarsi con eccessiva forza o per troppo a lungo possa creare problemi alla pelle. Allo stesso tempo, il prurito può essere un indicatore importante della presenza di alcune patologie. In caso di insorgere costante e con determinate caratteristiche è bene, quindi, prestare attenzione e fare qualche esame per approfondirne il motivo.

Ho prurito, devo grattare?

Il prurito, per certi versi, resta ancora un mistero. Non ci conoscono, infatti, i motivi per cui questo si generi e quali siano i recettori coinvolti. Per questo motivo, si definisce prurito, semplicemente, quella sensazione che porta all’impulso di grattarsi. Ecco, ma è sempre giusto grattarsi? No, non sempre.

Una mano si gratta la schiena
Immagine | Pexels @Kristina Nor – Saluteweb.it

Grattarsi in maniera eccessiva può portare con sé alcuni problemi alla pelle. L’ipercheratosi, per esempio. Si tratta dell’ispessimento della pelle che avviene per proteggere la pelle stessa dal grattamento. Per assurdo, l’ispessimento della pelle porta ad avere una cute meno elastica e più soggetta al prurito, innescando così un circolo vizioso. Un altro rischio è portato, poi, dalle infezioni. Grattare in continuazione con le unghie può portare alla creazione di tagli e ferite. Ciò che si annida sotto le unghie può trovare ingresso facile nell’organismo, con il risultato di infenzioni. Infine, un altro possibile problema è dato dall’inscurimento della zona grattata, dato dall’attivazione dei melanociti. Questo provoca un danno estetico, il quale a sua volta può essere fonte di stress e indurre quindi nuovo prurito.

Insomma, se proprio avete prurito, grattatevi, ma in maniera molto delicata e limitata nel tempo.

Il prurito e le malattie ad esso collegate

Il prurito è molto spesso causato da alcuni problemi alla pelle. In primis, dalla xerosi, una secchezza eccessiva della cute, ma non solo. A causarlo possono essere anche la dermatite atopica, una malattia infiammatoria della pelle di tipo allergico, l’orticaria, scatenata dall’esposizione ad agenti verso cui si è allergici o intolleranti, o ancora l’eritema solare, legato all’eccessiva esposizione al sole, e la dermatite da contatto, che emerge quando il corpo entra in contatto con sostanze riconosciute come estranee dall’organismo. Tra i fattori scatenanti del prurito ci sono poi, è bene ricordarlo, le punture d’insetto.

Il prurito, però, può essere anche un campanello d’allarme che segnala la presenza di malattie più complesse ed è quindi bene non sottovalutarlo:

  • Diabete: la diminuita secrezione sebacea tipica di questa malattia può aumentare la secchezza cutanea e il rischio di prurito cutaneo
  • Linfomi: in molti casi il linfoma è accompagnato da prurito generalizzato e inspiegabile e sudorazione profusa notturna
  • Malattie renali: il prurito può essere collegato a problemi nella funzionalità dei reni
  • Anemia: tra i sintomi dell’anemia c’è anche la presenza di un prurito generalizzato
  • Malattie neurologiche: malattie a carico del sistema nervoso possono portare in dote irritazione cutanea e, di conseguenza, prurito
  • Malattie della tiroide: anche l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo, tra i vari sintomi, possono causare un prurito diffuso

Il prurito, inoltre, è molto spesso collegato ad ansia e stress. Grattarsi è, infatti, una delle reazioni psicosomatiche del nostro corpo.

 

 

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