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Procreazione assistita, dal 2024 sarà possibile con pagamento del ticket

A partire da gennaio 2024 ogni donna in qualunque regione risieda potrà ricorrere alla procreazione medicalmente assistita dietro il pagamento di un ticket. “Dopo sei anni di attesa, abbiamo messo fine a un’iniquità che non era più tollerabile”, ha commentato il ministro della Salute Orazio Schillaci alludendo all’approvazione qualche mese fa del Decreto Tariffe che ha reso operativi i Lea, i Livelli essenziali di assistenza dopo l’aggiornamento del 2017.

È “la strada giusta per sostenere le donne che dinanzi a difficoltà nel concepire scelgono la Pma”, ha detto Schillaci intervenendo al convegno “Natalità: work in progress” promosso dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo).

Cicli di Pma in crescita del 36% nel 2021 rispetto al 2020

E le cifre, secondo il ministro, lo dimostrano. “Nel 2021, dopo la battuta d’arresto registrata durante la pandemia, si è osservata una ripresa dell’applicazione di tutte le tecniche di Pma. In particolare, i cicli di Pma nell’anno 2021 hanno registrato un aumento del 36% rispetto al 2020, le gravidanze del 50% e i bambini nati vivi del 49%”. Inoltre, c’è stato un maggiore ricorso ai centri pubblici e privati convenzionati rispetto a quelli privati.

Da gennaio omologa gratis, per l’eterologa circa 1.500 euro

Dal prossimo anno dunque l’omologa sarà gratuita. Per l’eterologa, invece, il costo del ticket sarà deciso dalle singole regioni e potrà aggirarsi indicativamente attorno a 1.500 euro. In questo caso il prezzo dipende dalla provenienza degli ovociti, che sono quasi sempre importati.

Attualmente, nel pubblico la fecondazione le coppie si scontrano con lunghe liste d’attesa, per questo moltissime si rivolgono al privato spendendo, spiega la Sigo, da 3.500 fino a 7mila euro per una fecondazione omologa e dai 5mila ai 9mia euro per una eterologa.

Foto | Pixabay / Greyerbaby – Saluteweb.it

Il contributo del personale sanitario

Per Schillaci il supporto alla natalità ha bisogno anche del contributo del personale sanitario, in particolare di ginecologi, ostetriche e ma anche di medici di medicina generale e di tutte le figure che, grazie al rapporto di fiducia con le proprie assistite, possono promuovere conoscenza e consapevolezza. “Allo stesso tempo è necessario un ulteriore impegno affinché sia garantita a tutte le coppie la possibilità di accedere a strutture e servizi preposti alla tutela della salute riproduttiva”.

Il ruolo dei consultori

Questo significa, ha aggiunto, anche garantire una diffusa presenza dei consultoriche nella sanità del Terzo millennio devono essere messe in rete con i medici di medicina menerale, le Asl e le strutture ospedaliere”. si tratta infatti di “un presidio indispensabile di salute e un tassello fondamentale nella strategia di sostegno alla natalità”.

Combattere l’“inverno demografico”

L’obiettivo, ha concluso Schillaci, “è rendere sempre più sicuro il percorso nascita sia nell’accoglimento che nel controllo delle donne in gravidanza offrendo tutte le indagini necessarie a un adeguato screening prenatale, rendendo sempre più sicuri i punti nascita e offrendo parto-analgesia”.

Misure contro quello che il titolare della Salute ha definito “inverno demografico”, con i nati scesi nel 2022, per la prima volta dall’unità d’Italia, sotto i 400mila, come certificato dagli ultimi dati Istat, nel 2022.

I nuovi nomenclatori tariffari

Non solo procreazione assistita ma anche adroterapia e profilazione genica per i tumori, genetica medica, protesi in titanio e arti “elettrici”, comunicatori vocali, ausili aggiornati e innovativi per i disabili. Sono solo alcune delle novità introdotte dai nuovi nomenclatori tariffari della specialistica ambulatoriale e della protesica di cui finalmente i cittadini potranno usufruire, con il via libera,  dopo cinque anni di attesa, al decreto Tariffe che attua i Lea varati nel lontano 2017 e che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a erogare a tutti gratuitamente o dietro pagamento di un ticket.

Federica Giovannetti

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