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Primo soccorso, cosa fare o evitare in una situazione di emergenza

Alcune delle cose fondamentali che sono necessarie da sapere, soprattutto perché potrebbe tornare utile in ogni momento e in ogni occasione della propria vita, sono le regole di primo soccorso e i comportamenti da mettere in atto in caso di emergenza. Spesso queste vengono sottovalutate e, probabilmente, bisognerebbe fare qualcosa a tal proposito già a partire dalle scuole, ma per chi fosse interessato all’argomento, ecco alcune regole di primo soccorso da tenere bene a mente.

Le regole di primo soccorso da attuare in casi di emergenza

È necessario che chi si trova a dover prestare aiuto a persone che, per esempio, si trovano coinvolte in un incidente, cerchi prima di tutto di valutare chi ha più bisogno (che non è necessariamente quello che si lamenta di più); il dolore, infatti, non è di per sé sinonimo di gravità; in questi casi risultano essere più importanti altri parametri, come per esempio la perdita di sangue, difficoltà respiratorie o alterazioni dello scheletro che facciano pensare a eventuali fratture.

Immagine | Pixabay @Stefanamer – Saluteweb.it

Questa importante valutazione prevede anche la verifica dello stato di coscienza del ferito; è possibile fare ciò chiamando il soggetto ad alta voce e scuotendolo delicatamente per le spalle. Se questo è cosciente, è necessario rivolgergli alcune domande relativamente a quanto accaduto, al dolore che prova e in quale zona e così via.

Se la persona è incosciente, è necessario seguire le indicazioni scientifiche redatte dall’ERC (European Resuscitation Council) del 2005, iniziare cosiddetto BLS (Basic Live Support, ossia supporto di base per la vita, altrimenti detta Rianimazione Cardiopolmonare o RCP).

Il soccorritore deve innanzitutto attirare l’attenzione di eventuali persone vicine o chiamare a viva voce quelle più lontane, quindi allineare il paziente (senza metterlo in piedi) e scoprirgli il torace, liberandolo dagli indumenti. È necessario inoltre estendere il capo della persona ferita e controllare se respira. Per far ciò, si esegue per dieci secondi la sequenza denominata GAS, dalle iniziali delle manovre da eseguire: Guardo, Ascolto, Sento. Il soccorritore pone il suo orecchio vicino alla bocca dell’infortunato (per “sentire” se respira) e, guardando verso la punta dei piedi dell’infortunato, osserva il torace per percepirne eventuali movimenti respiratori, contando lentamente fino a dieci (GAS).

Una volta controllata la respirazione, il soccorritore ha diverse possibilità di intervento, tenendo conto del fatto che può trovarsi da solo o con altri e che il ferito possa essere in grado di respirare o meno.

Se il soggetto respira e il soccorritore non è da solo, questo può incaricare qualcuno di andare a chiamare i soccorsi, continuando a stare vicino all’infortunato e verificando che continui a respirare. Se invece è da solo, può chiamare soccorso con il telefonino, continuando a stare vicino alla vittima; se non lo possiede, deve mettere il ferito in posizione laterale e andare a cercare soccorsi. È importante che ritorni il prima possibile, in modo da controllare costantemente il respiro del ferito.

Nei casi più gravi, cioè quelli in cui il soggetto non respira, il soccorritore deve iniziare le manovre di rianimazione cardiorespiratoria (BLS), chiedendo a qualcuno, se non è solo, di andare a chiamare immediatamente i soccorsi e di spiegare la situazione il più dettagliatamente possibile. Se invece il soccorritore si trova da solo, deve chiamare immediatamente i soccorsi se è provvisto di telefonino; in caso contrario, deve recarsi personalmente a cercare aiuto, evitando di mettere il soggetto in posizione di sicurezza, e ritornare il prima possibile per iniziare le manovre di BLS.

Ecco come eseguire la manovra della rianimazione cardiorespiratoria (BLS): quando un soggetto infortunato è incosciente e non respira, lo si deve porre su un piano rigido; il soccorritore, quindi, deve inginocchiarsi al suo fianco, mettere la base delle proprie mani (a piatto una sull’altra) al centro della cassa toracica senza poggiare le dita sulle costole del paziente (la mano appoggiata direttamente sullo sterno dell’infortunato viene afferrata dalle dita dell’altra mano) ed eseguire in sequenza ritmica compressioni sullo sterno, mantenendo le braccia rigide e portando il peso del corpo sulle mani fino a raggiungere un abbassamento di 4-5 centimetri del torace della vittima. Le compressioni devono essere 100 al minuto e il tempo per le manovre di compressione e rilasciamento, approssimativamente, deve essere lo stesso, evitando interruzioni o rallentamenti; non si deve consentire al torace di espandersi completamente alla fine di ogni compressione e non bisogna mai staccare le mani dal torace.

Ogni trenta compressioni, si devono effettuare due insufflazioni.

Ecco poche ed elementari regole di primo soccorso possono contribuire a salvare una vita nei momenti di emergenza e offrire assistenza per aiutare chi soffre. Come ha spiegato il dottor Stefano Ottolini, aiuto in Medicina d’Urgenza e medico di Pronto Soccorso in Humanitas, al momento di soccorrere qualcuno è molto importante valutare la situazione e la scena dell’evento. Occorre inoltre tentare di riconoscere le cause che mettono in immediato pericolo di vita il paziente. Solo dopo si procede a chiamare i soccorsi.

Chiamare il 118. Quando si effettua una richiesta di soccorso al 118, questa deve essere molto precisa e circostanziata. Occorre ricordarsi di specificare il nome di chi chiama e, se è possibile, lasciare un recapito telefonico. L’operatore del 118, in genere, chiederà di fornire informazioni relativamente a cosa è accaduto e dove e di dare tutte le notizie che possono essere utili, per esempio quanti feriti ci sono, quando è avvenuto il fatto e così via. Occorre essere precisi e concisi nel fornire queste informazioni.

In attesa del 118. Mentre si aspetta il 118, ci si può adoperare nella fase di assistenza mettendo in campo le manovre di primo intervento che si conoscono. Queste hanno lo scopo di preservare la vita dell’infortunato, migliorare le condizioni generali e tentare il più possibile di evitare peggioramenti.

È fondamentale che il soccorritore presti la propria assistenza in totale e assoluta sicurezza, evitando di mettere in pericolo se stesso o altri nel tentativo di prestare soccorso. Ecco perché prima di avvicinarsi a un infortunato occorre valutare con molta attenzione la scena dove è avvenuto l’incidente e individuare la presenza di eventuali rischi e pericoli.

È molto importante anche l’assistenza “psicologica” della persona infortunata. Si può procedere a un soccorso più specifico (come ad esempio il blocco di un’emorragia, la fasciatura di una ferita, l’immobilizzazione di una frattura, la facilitazione della respirazione) solo se si è capaci, altrimenti meglio aspettare soccorsi qualificati e con a disposizione strumentazioni e apparecchiature idonee.

All’arrivo dei soccorsi. All’arrivo dei soccorsi qualificati, il soccorritore tornerà a fornire al personale del 118 tutte le informazioni utili per comprendere cosa è successo e che gli verranno eventualmente richieste. L’infortunato sarà quindi preso in cura dal personale del 118 che lo trasporterà nel migliore dei modi al pronto soccorso più vicino.

Federico Liberi

Sono laureando in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica

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