È buono, è pratico, è fresco, una coccola nelle giornate di afa, e proprio per questo non è raro cedere alla tentazione di mangiare un cono o una coppetta a pranzo. Ma è una buona idea? Dal punto di vista nutrizionale, purtroppo no: la regola di base è destinare il gelato ad altri momenti della giornata.
Questo perché un pasto bilanciato dovrebbe essere composto per metà da verdure ricche di fibre, per un quarto da fonti di proteine (come legumi, pesce, uova, formaggi e carne), e per l’ultimo quarto da carboidrati, preferibilmente provenienti da cereali integrali. Nutrienti (e micronutrienti) di cui il gelato non è particolarmente ricco, quindi non può essere considerato un pasto bilanciato e completo.
Il gelato è tipicamente preparato con latte fresco, uova, zucchero e acqua, a cui si possono aggiungere ingredienti come cioccolato e frutta secca. In media, contiene 30 grammi di carboidrati, 2 grammi di proteine, 7 grammi di grassi saturi, e una quantità elevata di zuccheri semplici.
Il contenuto calorico è quindi piuttosto elevato: per 100 grammi si va da circa 170 a 300 calorie, soprattutto per i gusti a base di crema, che sono più ricchi di grassi e zuccheri. Questo può far innalzare immediatamente la glicemia, portando a un accumulo di grasso e facendo tornare la fame poco dopo. In sintesi, oltre a non essere un alimento bilanciato, il gelato non sazia a lungo.
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