L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha ideato e sviluppato un’app per i neo-genitori, in grado di intercettare i problemi al fegato dei neonati. Lo strumento è in grado, grazie all’intelligenza artificiale, di effettuare uno screening da una semplice foto del pannolino. Per i genitori, infatti, sarà sufficiente scattare una fotografia al pannolino del bambino per ricevere velocemente il risultato del test fatto sul colore delle feci. Gli esperti confermano una precisione dei risultati quasi vicina al 100%.
Lo strumento è stato sviluppato in collaborazione con ANIBEC, Associazione Nazionale Italiana Bambini Epatopatici Cronici. Lo studio è pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Medical Screening.
L’intelligenza artificiale per individuare i problemi al fegato del bambino
L’applicazione è stata sviluppata dopo più di un anno di ricerche scientifiche e studi condotti da clinici e ricercatori delle unità di Chirurgia Epato-bilio-pancreatica e dei Trapianti di fegato-rene e di Epatogastroenterologia e Nutrizione del Bambino Gesù, coordinati dal dott. Marco Spada. Lo strumento sfrutta gli algoritmi dell’intelligenza artificiale in grado di effettuare un riconoscimento delle feci ipo-acoliche e di intercettare i problemi al fegato dei neonati fin dai primi giorni di vita. Grazie a una semplice foto al pannolino possono essere infatti identificate le colestasi neonatalie, ovvero un accumulo di bile nel fegato che può avere effetti anche molto gravi sulla salute dei bambini. L’app, che si chiama “PopòApp“, può essere scaricata gratuitamente su tutti i dispositivi mobili.
«Considerata la gravità delle sue conseguenze, la colestasi, in particolare se causata dall’atresia delle vie biliari, deve essere riconosciuta nel neonato il prima possibile» afferma il dott. Marco Spada. “Infatti, se la malattia viene individuata e trattata precocemente da specialisti epatologi e di chirurgia epatobiliopancreatica, quasi il 100% dei neonati può essere efficacemente curato e avere normali prospettive di vita. È questo l’obiettivo dell’app mobile che abbiamo sviluppato, che rappresenta uno strumento preciso ed intuitivo al servizio della salute dei bambini e della ricerca medica”, continua il medico.
Le colestasi colpiscono in media 1 neonato su 2.500 e sono caratterizzate da sintomi come: l’ittero, l’urina scura e le feci di colore chiaro (feci ipo-acoliche).
“L’applicazione è uno strumento capace di intercettare alcune condizioni patologiche del neonato che, se diagnosticate con ritardo, possono mettere in serio pericolo la salute dei bambini. Per questo motivo l’uso della app è consigliato a tutti i neo genitori sin dai primi giorni dalla nascita dei piccoli e per i primi 3 mesi di vita”, spiega il prof. Giuseppe Maggiore, responsabile di Epatogastroenterologia e Nutrizione del Bambino Gesù.