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Alimentazione

Pollo crudo, quali sono i rischi per la salute?

A chi non piace la carne al sangue? Conquista sempre più persone e per la maggior parte delle tipologie di carne non ci sono problemi nel farlo, ovviamente tenendo alti livelli di qualità e igiene, ma esiste una carne che assolutamente non si può mangiare cruda, e stiamo parlando di quella di pollo.

Il consumo di carne di pollo cruda o poco cotta è pericoloso per la salute e può portare alla morte, a causa dei batteri presenti all’interno e che con la cottura vengono eliminati.

Cosa comporta mangiare pollo crudo

La carne di pollo cruda, così come i suoi succhi, è spesso contaminata dai batteri campylobacter, salmonella e clostridium perfringens. In alcuni casi, in probabilità ridotte, mangiandola si può venire in contatto con l’Escherichia Coli, maggiormente presente nella carne di manzo poco cotta e nella frutta o verdura contaminata.

Tutto ciò può generare nel nostro corpo un’intossicazione alimentare oppure diarrea insieme con nausea e vomito, febbre crampi addominali. Questi malesseri si manifestano non in base alle dosi, infatti bastano un paio di morsi di carne di pollo cruda per far sì che avvenga l’intossicazione.

Perché questi malesseri si materializzino non è necessario eccedere con le dosi, ma bastano un paio di morsi di carne di pollo cruda.

Foto | Pixabay @kakyusei

Cosa fare quando si avverte il malessere a causa del pollo crudo

Nel caso di intossicazione da campylobacter, i sintomi in genere non iniziano a presentarsi fino a due o cinque giorni dopo l’esposizione, mentre la salmonella può iniziare a farsi sentire in appena sei ore. Inoltre l’intensità di queste infezioni varia da 24 ore per il clostridium perfringens a una settimana per il campylobacter; il tempo di incubazione per l’Escherichia Coli è comunemente di tre o quattro giorni.

Se dopo aver mangiato carne di pollo cruda ci si accorge del malessere, nella maggior parte dei casi non esistono soluzioni né farmaci specifici, ma si devono affrontare i sintomi e aspettare che passino naturalmente.

Se i malesseri sono riconducibili a diarrea, nausea, crampi e altri segnali legati all‘intossicazione alimentare, si può provare ad attenuarne l’intensità: seguire una dieta leggera e rimanere ben idratati con acqua può rivelarsi molto utile nel mitigare i sintomi dell’intossicazione.

Malesseri del genere durano circa una settimana, ma se peggiorano o non migliorano e si nota sangue nelle feci e si sviluppa la febbre alta, è bene chiamare il medico.
Anche nel caso in cui ci siano evidenti segni di disidratazione, vertigini, secchezza in bocca, pressione bassa e minzione ridotta poiché, se si presenta in modo violento, potrebbe essere necessario trattare l’infezione con antibiotici.

Come capire se il pollo è ben cotto o no

Per capire e assicurarsi che il pollo sia ben cotto bisogna prestare attenzione al colore della carne e ai succhi che fuoriescono dal pollo in cottura.
Il pollo ben cotto è di colore bianco, mentre quando è poco cotto o crudo è rosato. Certe volte è difficile rendersi conto se la carne sia davvero cotta anche se dall’esterno all’apparenza la situazione sembra sotto controllo.
Se si è in dubbio è utile fare un piccolo taglio nella parte più spessa del pollo e osservare se anche l’interno è bianco oppure se è ancora rosa; nel secondo caso è necessario continuare la cottura e schiacciare leggermente la carne per fare uscire il liquido.
Foto | Pixabay @Lebensmittelfotos
Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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