Molti sostengono di riuscire a rimanere in posizione di plank per un tempo molto prolungato, mentre altre, a fronte di un allenamento massiccio, ci riescono davvero, anche se in molti altri casi ciò avviene perché questo esercizio non viene fatto correttamente, per questo la sensazione di fatica risulta minore.
Cimentarsi nel plank in modo errato tuttavia, non solo ne vanifica i benefici, ma può anche portare a dolori o infortuni. Ecco perché è dunque necessario fare attenzione a ogni aspetto ed evitare di commettere errori.
Plank: gli errori comuni da evitare durante l’esecuzione dell’esercizio
Per svolgere correttamente un plank è necessario:
- sdraiarsi a faccia in giù sul pavimento, con gli avambracci a terra e i gomiti sotto le spalle;
- stendere le gambe dietro di sé;
- facendo forza sul core, premere le dita dei piedi e gli avambracci a terra e sollevare il corpo;
- mantenere la schiena piatta senza inarcamenti verso l’alto e il corpo in linea retta dalla testa ai fianchi, fino ai talloni;
- tenere la posizione fino a quando si riesce.
Uno degli errori più comuni è inarcare la parte bassa della schiena mentre si esegue l’esercizio. Quando il corpo inizia ad affaticarsi, infatti, capita anche involontariamente di lasciare che questa parte si afflosci verso il suolo, facendo finire la schiena fuori allineamento.
Sebbene tale errore non causi sempre lesioni immediate, provoca stress localizzato e, nel tempo, dolore lombare o sensibilità.
Inarcare la schiena diminuisce anche i benefici che il plank eseguito correttamente porta al core perché gli addominali non lavorano.
Per evitare che la parte finale della schiena si abbassi può essere utile immaginare di tirare l’ombelico verso la colonna vertebrale e inclinare i fianchi verso il petto.