Piscina, quanto fa male il cloro a pelle e capelli e come difendersi

Difendersi dal cloro della piscina riduce gli effetti negativi di questa sostanza sui capelli e sulla calvizie. Scopri come proteggerti!

Anche per chi non è un appassionato di nuoto, passare una giornata in piscina durante l’estate può essere molto piacevole. È un’ottima occasione per rilassarsi e divertirsi.

Con l’arrivo delle alte temperature, è possibile scegliere strutture all’aperto, godendo così di un contatto più diretto con la natura. Tuttavia, è importante non abbassare la guardia, poiché la piscina può nascondere molte insidie. Senza le dovute precauzioni, si rischia di incorrere in fastidiosi problemi.

Quanto fa male il cloro della piscina a pelle e capelli?

Anche se alcune piscine utilizzano disinfettanti alternativi al cloro, come bromo, ossigeno, raggi UV e sale, la maggior parte delle strutture usa ancora il cloro. Questo agente chimico, seppur efficace come disinfettante (efficacia garantita solo con la giusta concentrazione rispetto al volume dell’acqua e al numero di bagnanti), può irritare la pelle e gli occhi. Il cloro infatti danneggia il film idrolipidico della pelle, rendendola più secca e meno protetta contro batteri, virus e funghi.

Piscina, quanto fa male il cloro a pelle e capelli e come difendersi
Piscina, quanto fa male il cloro a pelle e capelli e come difendersi | pixabay @Dimhou – Saluteweb.it

 

“Per ridurre l’impatto del cloro sulla pelle, è fondamentale fare subito una doccia con acqua tiepida e un detergente delicato ogni volta che si esce dalla piscina”, consiglia il dottor Gino Mattutini, responsabile del Servizio di Dermatologia e Chirurgia Dermatologica e Oncologica della Casa di Cura Villa Pini (Gruppo KOS) di Civitanova Marche (Mc).

Oltre a seccare la pelle, il cloro può danneggiare i capelli, rendendoli secchi e meno elastici. Per proteggerli, è consigliabile applicare un olio idratante dopo la doccia. Inoltre, è importante proteggere gli occhi con occhialini, poiché il cloro può irritare la congiuntiva.

Sebbene il cloro sia un efficace disinfettante, non elimina tutti i rischi associati alle piscine. Le aree più pericolose sono i bordi della vasca, dove l’acqua spesso ristagna, creando pozze calde e umide ideali per la proliferazione dei germi.

In questi punti, c’è un alto rischio di contrarre problemi come verruche (sui piedi e sulle mani), mollusco contagioso (un’infezione virale che causa lesioni cutanee rosse), micosi alle unghie e negli spazi interdigitali, e giradito, un’infezione che colpisce la zona intorno alle unghie.

“I bambini sono particolarmente a rischio di impetigine, un’infezione che provoca bolle rosse e pruriginose,” nota il dottor Mattutini. La presenza di ferite o lesioni sulla pelle aumenta il rischio di infezioni. Per ridurre la probabilità di contrarre queste infezioni, è consigliabile passare meno tempo possibile ai bordi della vasca e indossare ciabatte pulite fino a entrare in acqua. È anche importante asciugarsi bene, soprattutto nelle aree nascoste come tra le dita, l’inguine e le ascelle. In caso di problemi cutanei, è fondamentale evitare l’automedicazione e utilizzare solo farmaci prescritti da un dermatologo.

In piscina, anche sdraio e lettini possono essere veicoli di germi nocivi. È quindi consigliabile stendere sempre un asciugamano prima di sdraiarsi. Se la piscina è all’aperto, bisogna fare attenzione anche al sole.
Per evitare scottature e prevenire problemi più gravi, come il melanoma, è fondamentale proteggere la pelle dai raggi UV utilizzando creme solari con un fattore di protezione adeguato alla propria carnagione. Anche le creme resistenti all’acqua devono essere riapplicate più volte al giorno, specialmente dopo la doccia e l’asciugatura.
“È importante scegliere solari che non solo proteggano dai raggi ultravioletti, ma che idratino anche la pelle, contrastando l’effetto del cloro. Alla fine della giornata, è utile applicare una crema idratante a base di burro di karité, macadamia o olio di cocco, oppure una crema contenente fosfolipidi, glucosamina e acido ialuronico,” consiglia il dottor Mattutini.
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