Come suggerisce il nome stesso, il piede diabetico (o piede neuropatico) è una grave complicanza cronica del diabete: rappresenta uno stato patologico che si sviluppa a seguito di neuropatia e arteriopatia, comuni manifestazioni della malattia metabolica di base. Il piede è un sistema complesso la cui salute dipende dalla corretta integrazione tra muscoli, ossa, articolazioni, vasi sanguigni e nervi. Si verifica il piede diabetico quando sia la struttura sia la funzione del piede vengono compromesse dalle modifiche causate dal diabete ai vasi sanguigni, nervi e al sistema muscolo-scheletrico degli arti inferiori. Ma vediamo nello specifico le caratteristiche, le cause, i sintomi e le cure disponibili.
Tutto ciò che c’è da sapere a proposito del piede diabetico
Alla radice del piede diabetico c’è il diabete, una malattia metabolica cronica causata da fattori ereditari e ambientali, caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue a causa di un’alterata quantità o funzione dell’insulina, l’ormone prodotto dal pancreas che regola l’utilizzo del glucosio come fonte di energia nelle cellule.
Sebbene il diabete possa causare complicanze in tutto l’organismo, come patologie cardiache, insufficienza renale, cecità e alterazioni del sistema nervoso e circolatorio, le lesioni ulcerative al piede diabetico sono particolarmente temute perché aumentano il rischio di amputazione dell’arto e, talvolta, possono avere esiti fatali.
Tra il 40% e il 70% di tutte le amputazioni degli arti inferiori, principalmente del piede, sono associate al diabete mellito, e il piede diabetico spesso è il sintomo più evidente di una malattia cardiovascolare diffusa, che può coinvolgere non solo la circolazione delle gambe, ma anche le coronarie, aumentando il rischio di malattie cardiache ischemiche.
Il diabete porta a una riduzione del flusso sanguigno verso i piedi, compromettendo il loro apporto di ossigeno e nutrienti; questo può rendere difficile la guarigione delle ferite o delle infezioni. In alcuni casi, le ferite non guariscono e possono evolvere fino alla gangrena, con conseguente morte e decomposizione dei tessuti.
Inoltre, il diabete può danneggiare i nervi (neuropatia diabetica), causando formicolio, dolore e, soprattutto, riduzione della sensibilità ai piedi, impedendo di avvertire la comparsa di vesciche, abrasioni, ustioni e altro ancora. La combinazione di neuropatia diabetica e peggioramento della circolazione crea una spirale pericolosa in cui le ferite e le ulcerazioni diventano sempre più difficili, talvolta impossibili da curare.
I sintomi e le complicanze
I sintomi e i segni del piede diabetico si presentano in diverse modalità:
– Le cartilagini, i tendini e i legamenti diventano più spessi e rigidi, limitando i movimenti e causando un irrigidimento generale del piede, che tende ad arcuarsi e a gestire male il peso corporeo durante la camminata. L’area delle teste metatarsali, nella parte anteriore del piede, è particolarmente suscettibile ai danni e alle lesioni a causa della cattiva distribuzione del peso corporeo durante il supporto a terra.
– I muscoli si atrofizzano e insieme alla perdita di funzionalità dei nervi, che non trasmettono più gli impulsi elettrici, si verifica una diminuzione generale della forza muscolare del piede e della gamba, portando a un appoggio scorretto durante la deambulazione.
– I nervi perdono la loro funzionalità e non riescono più a percepire dolore, temperatura e posizione, aumentando il rischio di traumi e lesioni. La persona potrebbe non avvertire lesioni, traumi o danni al piede, e potrebbe non essere in grado di valutare correttamente la temperatura dell’acqua o la distribuzione del peso durante la camminata.
– La pelle si disidrata, diventando secca e più suscettibile a lesioni e traumi.
– Le alterazioni dei vasi sanguigni periferici (microangiopatia), oltre a contribuire alla neuropatia, riducono l’ossigenazione dei tessuti, rallentando la guarigione delle ulcere che possono svilupparsi sul piede diabetico.
– Le ulcere possono formarsi a causa delle alterazioni dei muscoli, dei tendini, delle ossa, dei vasi sanguigni e dei nervi, che compromettono la funzionalità dell’arto inferiore, il flusso sanguigno e la salute della pelle.
– Il piede diabetico presenta anche deformità osteo-articolari, derivanti dal danno ai nervi, muscoli e tendini. Queste alterazioni provocano una diminuzione della forza in alcuni muscoli della gamba e del piede, insieme a un irrigidimento dei tendini che porta le dita dei piedi a piegarsi (dita a martello), alterando il normale appoggio del piede a terra e causando carichi di lavoro anomali ed eccessivi. Inoltre, la pelle del piede, resa fragile dal diabete, è soggetta a lacerazioni, formazione di calli e vesciche che, se non trattati tempestivamente, possono evolvere in ulcere.
La diagnosi
Dato che il piede diabetico rappresenta una complicanza neuropatica del diabete mellito, è cruciale gestire e monitorare attentamente i pazienti diabetici per prevenirne l’insorgenza. A tal fine, vengono eseguiti vari controlli, tra cui:
– Anamnesi ed esame fisico: il medico raccoglie la storia clinica del paziente e valuta i suoi segni vitali, oltre a testare la sensibilità delle mani e dei piedi e la circolazione degli arti inferiori.
– Analisi del sangue: queste analisi permettono di individuare eventuali infezioni e altre patologie ematiche, oltre ai classici parametri del diabete come la glicemia e l’emoglobina glicata.
– Radiografia: può essere considerata per escludere lesioni ossee o la presenza di corpi estranei nei tessuti molli, come il gas in un’ulcera nel caso di cancrena gassosa.
– Ecografia: il medico può richiedere un eco-doppler per valutare lo stato dei vasi sanguigni, se necessario.
– Angiogramma: questo esame, che implica l’uso di un mezzo di contrasto, fornisce una rappresentazione dei vasi sanguigni dell’organismo.
Le cure disponibili
Data la serietà della condizione, la gestione del piede diabetico richiede una valutazione interdisciplinare coinvolgente diabetologi, podologi e chirurghi.
Il trattamento del piede diabetico implica l’uso combinato di:
– Antibiotici mirati contro il patogeno responsabile dell’infezione: generalmente, i pazienti con piede diabetico e infezione in corso vengono trattati con antibiotici ad ampio spettro mediante iniezioni endovenose (come penicillina, metronidazolo, aminoglicosidi). Le infezioni di gravità moderata o lieve possono essere trattate con terapia orale, sebbene il paziente debba comunque essere ospedalizzato per alcuni giorni.
– Bende e garze sterili, utili per arrestare eventuali piccole emorragie da lesioni, ferite o ulcere, riducendo così il rischio di infezione.
– Gestione del dolore: in caso di forte dolore al piede, il paziente può assumere analgesici e antidolorifici previa consultazione medica.
– Rivascolarizzazione arteriosa per migliorare il flusso sanguigno agli arti inferiori.
– Debridement chirurgico: un trattamento invasivo che prevede la rimozione chirurgica del tessuto infetto.
– Ossigenoterapia iperbarica: una pratica medica che fornisce livelli di ossigeno superiori alla norma per inibire la proliferazione dei batteri anaerobi e promuovere la guarigione delle ferite.