Cura di sé

Piangere in palestra è più comune di quel che si potrebbe pensare: ecco perché

Può capitare di scoppiare a piangere durante o dopo aver svolto attività fisica, ecco cosa potrebbe significare 

Piangere durante o post allenamento potrebbe sembrare un brutto segno. Insomma, se ci trovassimo in palestra e vedessimo un body builder in lacrime, probabilmente la prima reazione che avremmo sarebbe quella allarmarci che si sia lesionato un tendine o stirato un muscolo e che stia piangendo di dolore… ma oggi vogliamo dimostrarvi che piangere dopo uno sforzo fisico non è così inusuale e non è per forza un brutto segno.

Allenarsi fa bene al corpo e alla mente

L’allenamento influisce in gran parte sul nostro benessere psicologico, facendo diminuire i livelli di stress e migliorando il nostro umore. In più, provoca il rilascio di endorfine e neurotrasmettitori che ci fanno addirittura percepire meno il dolore. Ma allora perché mai dovremmo scoppiare a piangere se gli effetti terapeutici dell’attività fisica dovrebbe farci stare meglio? 

La verità è che proprio questo rilascio di endorfine e neurotrasmettiori può andare ad amplificare ciò che proviamo, rendendoci particolarmente suscettibili. In altri casi può essere che alcuni movimenti svolti durante l’allenamento rievochino un trauma, ad esempio un infortunio grave subito in passato durante lo stesso esercizio o la fuga da un pericolo. Si tratta, in poche parole, di memoria corporea e la riattivazione del ricordo porta un’ondata emotiva resa ancora più difficile da controllare a causa delle sostanze chimiche rilasciate dal nostro cervello.

Infine, si può arrivare anche a piangere di gioia proprio grazie al sollievo che siamo riusciti a provare durante l’allenamento.

Pianto come sfogo per la tensione fisica

Bisogna considerare che il pianto è collegato al sistema nervoso simpatico ed è una reazione fisiologica che prevede l’ aumento della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e della respirazione, che fungono appunto come valvola di sfogo della pressione a cui abbiamo sottosto il corpo. Diciamo che in questo caso è un po’ come sudare e riprendere fiato ed aiuta a liberarsi dalla tensione fisica accumulata. 

Piangere è una risposta fisiologica che può manifestarsi durante o dopo uno stress fisico – Unsplash – saluteweb.it

Quando diventa preoccupante piangere post allenamento?

Il nostro corpo comunica con noi attraverso dei feedback che dovemmo essere bravi a cogliere. Il pianto è senza ombra di dubbio un feedback corporeo e mentale che ci avvisa di fare caso a qualcosa.

Che si tratti di un’eccessiva pressione a cui ci siamo sottoposti, all’avvisaglia che qualcosa ci sta turbando nel profondo o che stiamo provando il sollievo di cui non sapevamo di avere bisogno, dobbiamo ragionarci sopra. 

Se capita spesso di piangere post allenamento o in momenti in cui abbassiamo la guardia, potrebbe essere il segnale che qualcosa ci sta turbando anche se non sappiamo bene identificare di cosa si tratta. 

L’umore altalenante, il bisogno di ricorrere spesso a strategie di coping per trovare sollievo alla nostra condizione, come appunto l’allenamento, dovrebbero farci aprire gli occhi e capire che, probabilmente, abbiamo bisogno di parlare apertamente di ciò che ci turba, che sia con un amico o con uno psicoterapeuta. 

Conclusioni

Piangere durante o post allenamento non è segno di debolezza o che qualcosa non va, o meglio: può diventarlo se il pianto si manifesta con frequenza, ma in linea generale è un modo del nostro corpo di scaricare tensione o di godersi la boccata d’ossigeno concessa dall’allenamento. Questa risposta fisiologica va accolta senza vergogna o giudizi negativi.

Alessia Barra

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