Gli animali, in particolare i cani, possono aiutare a migliorare la salute e il benessere delle persone. È questa la premessa della pet therapy, espressione inglese che si riferisce agli interventi assistiti con animali, comprese le attività e le terapie assistite necessarie a incoraggiare l’interesse verso il mondo esterno e la voglia di interagire. Ma cos’è la pet therapy e quali sono i benefici sul benessere delle persone?
Esistono tre approcci principali alla Pet Therapy: quello ludico-ricreativo, quello educativo e quello terapeutico. In ogni caso, la Pet Therapy richiede tempo e può vedere coinvolte figure professionali diverse, come educatori, veterinari ma anche medici di famiglia o pediatri, specialisti, accompagnatori e assistenti sociali.
Lo scopo varia a seconda delle persone coinvolte: può aiutare ad accrescere l’autostima, può stimolare il linguaggio e la comprensione di nuove parole e azioni, supportare il processo di socializzazione, abbassare l’ansia, stimolare la mente e avere un effetto calmante.
Si possono adoperare cani e gatti, ma anche cavalli e altri animali da fattoria. In ogni caso il benessere degli animali deve sempre essere garantito, proteggendoli da qualunque stress fisico e psichico.
Secondo quanto riferisce l’Istituto Superiore di Sanità, numerose evidenze scientifiche hanno dimostrato le potenzialità dell’impiego degli animali come strumento di cura, in particolare negli ospedali e nelle case di riposo per anziani, strutture in cui le persone sono separate dall’affetto e dal supporto dei propri cari.
La presenza di un animale agisce come una sorta di ‘rompighiaccio’, offrendo argomenti di conversazione e stimolando la comunicazione e le relazioni sociali. Nel caso di persone affette da disturbi dello spettro autistico, che presentano difficoltà a comunicare e interagire con gli altri, l’introduzione di cani nelle sedute terapeutiche ha avuto effetti incoraggianti: rapido miglioramento del livello di attenzione e della frequenza delle interazioni sociali, sia verbali sia non verbali, e riduzione delle stereotipie comportamentali, cioè di quei movimenti ripetuti senza apparente scopo che spesso caratterizzano il disturbo.
La capacità degli animali di rappresentare un ponte, di favorire le relazioni sociali umane, ha implicazioni pratiche non solo nei percorsi di cura ma anche in ambiti educativi. Diversi interventi per la promozione del rapporto bambino-animale effettuati con l’aiuto degli animali da compagnia, soprattutto dei cani, hanno mostrato la loro efficacia nel contrastare alcuni problemi comportamentali quali, ad esempio, difficoltà di apprendimento, spesso dovute a deficit di attenzione, ed episodi di aggressività.
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