Sono stati ritirati diversi barattoli dalla catena di supermercati Esselunga, per il rischio che possano essere stati infettati dal batterio della salmonella. Il pesto alla genovese distribuito in un lotto specifico – pr 01/02/2023 con marchio di stabilimento It 1184 S CE – è in confezioni da 14 grammi con scadenza al 22 febbraio. Ma a parte questo caso unico, la certezza è un’altra: il pesto alla genovese è un condimento ricco di energia e di proprietà nutritive e benefiche per la salute.
La componente fondamentale del pesto alla genovese è il basilico, pianta di origine araba. Il nome botanico è “Ocimum basilicum”, che letteralmente significa “erba regale”. Da inizio Ottocento è diventato una componente fondamentale per il pesto. Ma nel Medioevo esisteva già una salsa simile: era a base di aglio, olio, sale e aceto. Si utilizzava tantissimo per aromatizzare e conservare la carne, dato che l’aroma intenso eliminava quelli maleodoranti e sgradevoli.
La prima ricetta scritta la si trova sulla Vera Cucinieria Genovese di Emanuele Rossi, nel 1852, con il nome di “pesto d’aglio e basilico”. Anticamente non era prevista la presenza del Parmigiano-Reggiano, perché sulle mense popolari liguri c’era più che altro il pecorino prodotto sull’Appennino genovese. Sette gli ingredienti secondo la tradizione ormai consolidata negli anni: basilico, olio extra vergine d’oliva, Parmigiano-Reggiano stravecchio, fiore sardo, aglio e sale.
Tutti gli ingredienti amalgamati insieme formano un condimento ricco di energia e proprietà nutritive, schiacciato e lavorato a mano. Il pesto alla genovese contiene molti lipidi, alcuni di buona qualità come i mono e polisaturi di olio d’oliva e pinoli. Altri, invece, provengono in prevalenza dai formaggi e sono dunque saturi. Per intenderci: cento grammi di pesto alla genovese forniscono 490 chilocalorie, con le ovvie differenze in base alle composizioni.
Inoltre, ci sono proteine in buona quantità e sono provenienti prevalentemente dai pinoli e dai formaggi. I carboidrati sono invece assolutamente marginali, per via degli alimenti presenti nella ricetta. Nel pesto alla genovese c’è comunque una buona dose di fibre, che corrisponde circa al 2,5 per cento.
Altra interessante caratteristica sono l’aglio e il basilico: hanno un’azione depurativa su fegato, stomaco e intestino. Aiutano inoltre a rinforzare il cuore e la circolazione e abbassano il colesterolo. L’aglio, che nel pesto alla genovese rimane crudo, non perde dunque le sue proprietà: è antitumorale, anti depressivo e rinforza le difese immunitarie.
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