Pesce Scorpione, nuovi avvistamenti in Italia: cosa fare se si viene punti dai suoi aculei velenosi

Meglio non lasciarsi ingannare dal suo aspetto esotico e cangiante. Il Pesce Scorpione, avvistato già due volte nel giro di pochi giorni al largo delle coste calabresi, può avere effetti letali. Gli aculei, lunghi e sottili, posti in corrispondenza delle pinne dorsali, anali e pelviche infatti sono molto velenosi e dunque estremamente pericolosi per la salute umana. Quindi, è consigliato starne alla larga.

Cosa fare se di viene punti

Ma, nel malaugurato caso si venisse punti, è ben seguire alcune indicazioni. Le tossine vengono inattivate dalla temperatura, spiega Francesca Assisi del centro antiveleni dell‘ospedale Niguarda di Milano. È quindi utile immergere la parte colpita in acqua molto calda per almeno 30/90 minuti o fino alla scomparsa del dolore. La ferita va disinfettata e vanno rimossi eventuali residui di spina. L’insorgenza di sintomi importanti richiede invece l’intervento medico.
Pesce Scorpione in mare, specie velenosa
Foto ISPRA – Saluteweb.it
Tra questi figurano dolore molto intenso, che può essere accompagnato anche da nausea, vertigini, dolori addominali, stanchezza, sudorazione, mal di testa e possibile riduzione della pressione e della frequenza cardiaca. Si tratta di disturbi generalmente transitori. La sede della puntura diventa gonfia, arrossata, con comparsa di formicolii e, nei giorni successivi, si può sviluppare anche necrosi.
Come sottolinea l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, il veleno si mantiene attivo dalle 24 alle 48 ore dopo la morte del pesce. Dunque la pericolosità delle specie resta elevata anche su esemplari morti da diverse ore. La specie è commestibile e possiede carni pregiate ma è pericoloso maneggiarla.

Gli ultimi avvistamenti in Calabria

Specie aliena originaria del Mar Rosso, Pterois miles (nome con cui è identificato dai ricercatori) è entrato attraverso il canale di Suez in un Mediterraneo sempre più caldo, complice l’aumento delle temperature. Il primo avvistamento in Italia risale al 2016 al largo delle coste siciliane. Gli ultimi in ordine di tempo sono di pochi giorni fa, entrambi in acque calabresi. Il primo a Le Castella in provincia di Crotone, il secondo lungo le coste di Marina di Gioiosa Ionica, a Reggio Calabria. L’esemplare ha già colonizzato con abbondanti popolazioni i settori più orientali del Mediterraneo e si sta velocemente espandendo verso ovest.
A essere minacciato, oltre alla salute umana, è anche l’ambiente. Il Lionfish, tra le specie marine più invasive al mondo, è noto per aver colonizzato gran parte delle coste atlantiche occidentali con impatti ecologici significativi.

La campagna social “Attenti a quei 4”

Insieme ai pesci Palla, Maculato e Coniglio, lo Scorpione è protagonista della campagna social “Attenti a quei 4!”, patrocinata dai ministeri dell’Agricoltura, dell’Ambiente e della Salute insieme al Comando generale delle capitanerie di porto, con la collaborazione di Ispra, Cnr e il progetto AlienFish.
La campagna social su pesce scorpione, specie velenosa
Immagine ISPRA – Saluteweb.it
Un’iniziativa nata per sensibilizzare i cittadini e invitarli a segnalare le quattro specie. A gestire gli avvistamenti sono Cnr, Ispra e Ente fauna marina mediterranea. Le segnalazioni possono essere inviate al numero whatsapp +320 4365210 o al gruppo Facebook Oddfish utilizzando l’hashtag: #Attenti4.
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