Il pesce è uno di quegli alimenti a cui prestiamo maggiore attenzione quando vogliamo accertarci che sia davvero buono prima di consumarlo. Questa è un’abitudine fondamentale per evitare di stare male a causa della sua cattiva conservazione o del suo stato quando decidiamo di cucinarlo o peggio, di mangiarlo senza previa cottura. Il pesce può contenere tossine e diversi virus, batteri e parassiti. Ecco alcuni consigli che ti saranno utili per capire quando è realmente fresco oppure quando, al contrario, è già in cattivo stato e sarebbe meglio non utilizzarlo.
Osserva bene le parti del suo corpo: occhi, squame, pelle, branchie e la carne.
Quando vai ad acquistarlo cerca di selezionare il pesce che ti sembra più fresco, osservando i colori e assicurandoti che non abbiano perso brillantezza e che non sia già opaco o grigiastro. Presta attenzione ad alcuni parassiti che a volte sono visibili a occhio nudo, come L’anisakis, che durante lo stadio di sviluppo dell’infestazione del pesce si presenta come un sottile verme lungo tra 1-3 cm e ha un colore tra il bianco ed il rosato. Assicurati, inoltre, che non siano presenti macchie scure di sangue.
Utilizza l’olfatto: il cattivo odore è già un ottimo modo per capire se si è di fronte a qualcosa che potrebbe essere andato a male e che sarebbe meglio non consumare. Se senti un odore acido e pungente opta per altro. Infine tocca tutte le sue parti, per essere certo che la carne sia compatta ed elastica e che gli occhi non siano diventati lattiginosi.
Una volta cotto, il pesce può mantenersi in frigo per due, al massimo tre giorni. Ricordati, però, di conservarlo sempre all’interno di un contenitore ermetico e lontano da altri alimenti. Nonostante queste indicazioni, assicurati ogni volta che vorrai consumarlo che il suo odore non sia ancora diventato cattivo e che il corpo sia viscido.
Il pesce fresco può essere conservato in freezer da sei mesi a un anno. Quello cotto, invece, dovrebbe stare nel congelatore per non più di tre mesi.
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