Secondo un nuovo studio pubblicato su Osf, e ripreso dal Washington Post, il ‘perdono’ fa bene alla salute mentale. A parlare è lo psicologo Everett Worthington che, nella sua carriera di consulente matrimoniale, ha notato che “molte coppie si irritano a causa delle offese e i torti subiti, ma si è anche reso conto che esse possono fare progressi solo se si perdonano a vicenda”. Nel suo ‘studio del perdono’, quindi, il dottor Worthington – insieme ad altri colleghi – ha sviluppato una sua teoria che lo ha portato, successivamente, a completare un lungo studio in cinque Paesi diversi che evidenzia che quando il perdono “viene insegnato, praticato e raggiunto, il risultato porta a un miglior benessere mentale generale”.
A tal proposito Worthington, professore emerito alla Virginia Commonwealth University, ha sottolineato che “il perdono può cambiare le dinamiche relazionali e prevenire fatti molto onerosi per la società. Ci sono ingiustizie che viviamo ogni giorno. Le persone non devono necessariamente perdonare, è una lo libera scelta, possono farlo o non farlo”.
Per arrivare a queste conclusioni, lo studio è stato condotto su 4.598 partecipanti sparsi tra Hong Kong, Indonesia, Ucraina, Colombia e Sud Africa. Alla metà di questi, infatti, è stato chiesto di svolgere gli esercizi, e di mettere in pratica i suggerimenti e le tecniche della terapia matrimoniale di Worthington per due settimane. Il fine di queste è “imparare a lasciar correre”. Ed effettivamente, tra i partecipanti, il metodo ha “portato una riduzione statisticamente significativa dei sintomi di depressione e ansia”. Nell’ultima versione aggiornata di questa tecnica, addirittura, alla persona viene garantito di “diventare più indulgente in circa due ore” attraverso dei precisi esercizi mentali. Questa può essere scaricata in cinque lingue differenti, ed in maniera del tutto gratuita.
In merito allo studio, e alla tecnica, è intervenuto VanderWeele, coautore della nuova ricerca. “Penso che l’esperienza di subire un torto sia abbastanza comune, ma abbiamo visto che questo metodo può esser utilizzato per affrontare il perdono e migliorare la salute mentale. Se esso fosse ampiamente sviluppato e diffuso, gli effetti sulla salute mentale generale della popolazione potrebbero essere sostanziali”. Secondo la cronaca giornalistica, gli studi hanno evidenziato che “i bambini che perdonano ottengono risultati scolastici migliori e che, nel complesso, il perdono può portare a una pressione sanguigna più bassa, un sonno migliore e, tra l’altro, anche da avere meno ansia”.
Ma come arrivare al perdono in una coppia? Impegnarsi nel perdono, anzitutto; compiere dei gesti altruistici; dimostrare empatia e ricordare il dolore. Worthington ricorda che “il perdono non risolve tutti i problemi, ma il perdono è liberatorio. È la risposta giusta al sentirsi offesi”. La ricerca, infine, è stata presentata in una conferenza ad hoc ad Harvard.
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