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Perché tuffarsi nell’acqua ghiacciata quando fa caldo potrebbe essere mortale

Con l’arrivo dell’estate e l’aumento delle temperature cominciano le fughe verso laghi e fiumi, per fare un bel tuffo nell’acqua ghiacciata. Ma l’acqua fredda preoccupa gli esperti di sanità pubblica e i primi soccorritori. L’acqua fredda, infatti, può innescare shock termico, riflessi involontari nel corpo, provocando rantoli, iperventilazione, disorientamento e mancanza di controllo muscolare.

Foto da Unsplash @Ian Wagg

Le ondate di caldo possono anche causare un picco in una categoria di decessi che gli epidemiologi chiamano “morti per infortunio“. Ciò include annegamenti, nonché decessi per incidenti stradali, atti di violenza o crisi di salute mentale.

I ricercatori dell’Università di Washington hanno scoperto che durante un evento di caldo estremo che ha colpito il Pacifico nord-occidentale e il Canada occidentale nel 2021, ci sono stati 159 morti per lesioni in più di quanto ci si sarebbe normalmente aspettati per quel periodo dell’anno.

Gli avvertimenti dei governi

Dato che le ondate di caldo attirano più persone verso i corsi d’acqua, i governi incoraggiando l’uso dei giubbotti di salvataggio, che mantengono la testa fuori dall’acqua, diminuendo il rischio di annegamento e impedendo di affondare una volta che gli arti non funzionano più. Lo scopo è convincere le persone a prendere sul serio il rischio di annegamento, perché molti credono di essere al sicuro.

Qualsiasi regione con acqua fredda presenta un rischio di shock da freddo e annegamento. Il caldo estremo nella tarda primavera o all’inizio dell’estate potrebbe aumentare gli annegamenti in acqua fredda in Canada e negli Stati Uniti settentrionali, così come in Scandinavia e nel resto dell’Europa settentrionale. Nel Regno Unito un corpo dei vigili del fuoco ha pubblicato un video su YouTube nel 2020, spiegando il rischio di shock da freddo ed esortando le persone a fare attenzione in un bacino idrico locale.

Foto da Unsplash @Amy Lister

Un rapido annegamento

Per essere convincenti e far presa sulla gente, le agenzie pubbliche devono rimarcare il fatto che un nuotatore non protetto, non importa quanto sia bravo a nuotare, può annegare più rapidamente a causa di shock da freddo e perdita di controllo muscolare rispetto all’ipotermia. Indossare un dispositivo di galleggiamento protegge un nuotatore per i 30 minuti in cui la temperatura corporea potrebbe scendere sotto i 35 gradi.

Tutto ciò non significa che bisogna evitare di entrare nell’acqua fredda, ma si consiglia di entrare lentamente e mantenere la testa fuori dall’acqua. Soprattutto, bisogna evitare la full immersion tutta in una volta. E se si ha intenzione di andare in barca o di tuffarsi in acqua, è meglio portarsi dietro un giubbotto di salvataggio. Divertirsi è importante, ma sempre con consapevolezza e assennatezza.

Blu Di Marco

Sono laureanda in Lettere moderne presso l’Università Statale di Milano. Appassionata di libri da quando ero in pancia, potrei dire di vivere in una casa di carta. Dal 2021 sono editor e autrice anche per Giovani Reporter

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