Il Natale è un momento importante dell’anno per molteplici ragioni. Non a caso esiste addirittura un genere cinematografico a lui dedicato. Sono, appunto, i film di Natale. Un genere che, nonostante il passare del tempo e il mutare di molte cose, tra cui i gusti delle persone, non sembra conoscere crisi. Ogni anno al cinema e, ora, sulle più importanti piattaforme streaming appaiono nuovi titoli legati al Natale, a dimostrazione di come esista un mercato e questi prodotti continuino ad essere fruttuosi per chi li produce. Questo nonostante, è bene dirlo, non si tratti nella maggior parte dei casi di capolavori indimenticabili. Eppure… c’è un eppure. Una spiegazione scientifica dietro a questo successo. Proviamo a capirne qualcosa di più.
Gli ingredienti di questi film sono bene o male sempre gli stessi. Si svolgono in contesti ridotti, solitamente piccoli paesi di campagna o quartieri cittadini. I protagonisti non sono particolarmente strutturati dal punto di vista della narrazione. Rispettano, anzi, molti archetipi tipici della narrazione natalizia. Le loro azioni sono sempre condizionate da pensieri buonisti e legati, appunto, allo spirito del Natale. Svolgono solitamente lavori umili, ma caratterizzanti. Tutto ciò che li circonda, poi, assume caratteristiche fiabesche. Solitamente si fa un grande utilizzo delle luminarie e della neve. Insomma, questo genere di prodotto è molto stereotipato, eppure piace.
Il motivo principale è legato proprio al momento dell’anno in cui questi film sono ambientati e in cui solitamente vengono visti. Il Natale, infatti, dietro la sua copertina fatta di gioia e condivisione, è anche un momento molto complesso da vivere per molti. Porta, infatti, in dote solitudine e preoccupazioni. Per questo motivo si cerca conforto nella semplicità di questi film, in cui tutto sembra sempre andare per il verso giusto. È raro, per non dire rarissimo, che un film di Natale si concluda in maniera negativa. Solitamente nel finale il protagonista trova la soluzione a tutti i problemi che lo avevano afflitto in precedenza e trova finalmente il suo equilibrio. Anche l’antagonista viene punito, ma in maniera simbolica. Tutto è al proprio posto e questo dona allo spettatore una sensazione di serenità.
“Il nostro cervello ama sapere che le cose potranno andare bene. Il lieto fine del film è un modo per dare tregua alle piccole battaglie e preoccupazioni quotidiane e può fungere da motore per la motivazione“, ha spiegato a La Repubblica lo psicoterapeuta Andrea Botti.
Oltre a queste sensazioni, i film di Natale, nella loro semplicità, spingono anche in altre due direzioni. La prima è quella della fantasia e dell’immaginazione. La trama molto semplice ci permette di immedesimarci nei protagonisti e vivere le loro emozioni positive, indossando per un attimo i loro panni e allontanando ogni problema. L’altra direzione porta, invece, alla nostalgia. Guardando un film di Natale pensiamo a quando eravamo bambini ed era tutto più facile. Una nostalgia per il passato che è si maliconica, ma anche accogliente, perché permette di rivivere momenti positivi del passato.
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